Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

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Settimanale 46 - 2011 - Letture

20 NOVEMBRE

 

Seconda di Avvento

 

- I figli del Regno -

 

LETTURA 51, 7-12a

 

Lettura del profeta Isaia

 

Così dice il Signore Dio: «Ascoltatemi, esperti della giustizia, popolo che porti nel cuore la mia legge. Non temete l’insulto degli uomini, non vi spaventate per i loro scherni; poiché le tarme li roderanno come una veste e la tignola li roderà come lana, ma la mia giustizia durerà per sempre, la mia salvezza di generazione in generazione. Svégliati, svégliati, rivèstiti di forza, o braccio del Signore. Svégliati come nei giorni antichi, come tra le generazioni passate. Non sei tu che hai fatto a pezzi Raab, che hai trafitto il drago? Non sei tu che hai prosciugato il mare, le acque del grande abisso, e hai fatto delle profondità del mare una strada, perché vi passassero i redenti? Ri­torneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con esultanza; felicità perenne sarà sul loro capo, giubilo e felicità li seguiranno, svaniranno afflizioni e sospiri. Io, io sono il vostro consolatore».

 

SALMO RESPONSORIALE dal salmo  47

 

Il tuo nome, o Dio, si estende ai confini della terra.

 

Grande è il Signore

e degno di ogni lode

nella città del nostro Dio.

La tua santa montagna,

altura stupenda,

è la gioia di tutta la terra. R.

 

Il monte Sion,

vera dimora divina,

è la capitale del grande re.

Dio nei suoi palazzi

un baluardo si è dimostrato. R.


Come avevamo udito,

così abbiamo visto

nella città del Signore degli eserciti,

nella città del nostro Dio;

Dio l’ha fondata per sempre. R.

 

O Dio, meditiamo il tuo amore

dentro il tuo tempio.

Come il tuo nome, o Dio,

così la tua lode si estende

sino ai confini della terra;

di giustizia è piena la tua destra. R.


Circondate Sion, giratele intorno.

Osservate le sue mura,

passate in rassegna le sue fortezze,

per narrare alla generazione futura:

questo è Dio, il nostro Dio

in eterno  e per sempre. R.

 

EPISTOLA 15, 15-21

 

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.

 

Fratelli, su alcuni punti, vi ho scritto con un po’ di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio per essere ministro di Cristo Gesù tra le genti, adem­piendo il sacro ministero di annunciare il vangelo di Dio perché le genti divengano un’offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo. Questo dunque è il mio vanto in Gesù Cristo nelle cose che riguar­dano Dio. Non oserei infatti dire nulla se non di quello che Cristo ha operato per mezzo mio per condurre le genti all’obbedienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la forza dello Spirito. Così da Gerusalemme e in tutte le direzioni fino all’Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento al­trui, ma, come sta scritto: Coloro ai quali non era stato annunciato lo vedranno, e coloro che non ne avevano udito parlare, comprende­ranno.

 

VANGELO 13, 1, 27

 

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

 

In quei giorni venne Giovanni il Battista e pre­dicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vi­cino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzare i suoi sentieri! E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si face­vano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro pec­cati. Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare i figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni al­bero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la pa­glia con un fuoco inestinguibile».

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