Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

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Letture

ANNO A V DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE - SALMO

SALMO

Sal 17 (18)

Amo il Signore e ascolto la sua parola.

 

1Ti amo, Signore, mia forza,

2Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore,

mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;

mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo. R.


29Signore, tu dai luce alla mia lampada;

il mio Dio rischiara le mie tenebre.

30Con te mi getterò nella mischia,

con il mio Dio scavalcherò le mura. R.


50Per questo, Signore, ti loderò tra le genti

e canterò inni al tuo nome.

51Egli concede al suo re grandi vittorie,

si mostra fedele al suo consacrato,

a Davide e alla sua discendenza per sempre. R.

ANNO A V DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE - LETTURA

LETTURA

Dt 6, 4-12

Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore.

Lettura del libro del Deuteronomio.

 

In quei giorni. Mosè disse:

4«Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. 5Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze. 6Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore. 7Li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando ti troverai in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. 8Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi 9e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.

10Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà fatto entrare nella terra che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti, con città grandi e belle che tu non hai edificato, 11case piene di ogni bene che tu non hai riempito, cisterne scavate ma non da te, vigne e oliveti che tu non hai piantato, quando avrai mangiato e ti sarai saziato, 12guàrdati dal dimenticare il Signore, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile».

ANNO A IV DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE - VANGELO

VANGELO

Gv 6, 24-35

Il pane disceso dal cielo.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

 

In quel tempo. 24Quando la folla vide che il Signore Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. 25Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

26Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. 27Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». 28Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». 29Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

30Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? 31I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». 32Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. 33Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». 34Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». 35Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

ANNO A IV DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE - EPISTOLA

EPISTOLA

Eb 9, 1-12

Il sacrificio che ci procura una redenzione eterna.

Lettera agli Ebrei.

 

Fratelli, 1anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno. 2Fu costruita infatti una tenda, la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell’offerta; essa veniva chiamata il Santo. 3Dietro il secondo velo, poi, c’era la tenda chiamata Santo dei Santi, con 4l’altare d’oro per i profumi e l’arca dell’alleanza tutta ricoperta d’oro, nella quale si trovavano un’urna d’oro contenente la manna, la verga di Aronne, che era fiorita, e le tavole dell’alleanza. 5E sopra l’arca stavano i cherubini della gloria, che stendevano la loro ombra sul propiziatorio. Di queste cose non è necessario ora parlare nei particolari.

6Disposte in tal modo le cose, nella prima tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrare il culto; 7nella seconda invece entra solamente il sommo sacerdote, una volta all’anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per quanto commesso dal popolo per ignoranza. 8Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era stata ancora manifestata la via del santuario, finché restava la prima tenda. 9Essa infatti è figura del tempo presente e secondo essa vengono offerti doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, colui che offre: 10si tratta soltanto di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni carnali, valide fino al tempo in cui sarebbero state riformate.

11Cristo, invece, è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione.12Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna.

ANNO A IV DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE - SALMO

SALMO

Sal 76 (77)

Vieni, Signore, a salvare il tuo popolo.

 

2Nel giorno della mia angoscia io cerco il Signore,

nella notte le mie mani sono tese e non si stancano;

l’anima mia rifiuta di calmarsi.

3Mi ricordo di Dio e gemo,

medito e viene meno il mio spirito. R.


6Ripenso ai giorni passati,

ricordo gli anni lontani.

7Un canto nella notte mi ritorna nel cuore:

medito e il mio spirito si va interrogando. R.


8Forse il Signore ci respingerà per sempre,

non sarà mai più benevolo con noi?

9È forse cessato per sempre il suo amore,

è finita la sua promessa per sempre? R.

 

14O Dio, santa è la tua via;

quale dio è grande come il nostro Dio?

16Hai riscattato il tuo popolo con il tuo braccio,

i figli di Giacobbe e di Giuseppe. R.

ANNO A IV DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE - LETTURA

LETTURA

Is 63, 19b – 64, 10

Se tu squarciassi i cieli! Nessuno ha mai udito che un Dio abbia fatto tanto.

Lettura del profeta Isaia.

 

In quei giorni. Isaia pregò il Signore dicendo:  63,19«Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti, 64,1come il fuoco incendia le stoppie e fa bollire l’acqua, perché si conosca il tuo nome fra i tuoi nemici, e le genti tremino davanti a te. 2Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,

tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti. 3Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito,

occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui. 4Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. 5Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. 6Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità. 7Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani. 8Signore, non adirarti fino all’estremo, non ricordarti per sempre dell’iniquità. Ecco, guarda: tutti siamo tuo popolo. 9Le tue città sante sono un deserto, un deserto è diventata Sion, Gerusalemme una desolazione. 10Il nostro tempio, santo e magnifico, dove i nostri padri ti hanno lodato, è divenuto preda del fuoco; tutte le nostre cose preziose sono distrutte».

ANNO A ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE - SALMO

SALMO

Sal 77 (78)

Sei tu, Signore, la nostra salvezza.

 

1Ascolta, popolo mio, la mia legge,

porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.

2Aprirò la mia bocca con una parabola,

rievocherò gli enigmi dei tempi antichi. R.


34Quando li uccideva, lo cercavano

e tornavano a rivolgersi a lui,

37il loro cuore non era costante verso di lui

e non erano fedeli alla sua alleanza. R.


38Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa,

invece di distruggere.

Molte volte trattenne la sua ira

e non scatenò il suo furore. R.

ANNO A ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE - LETTURA

LETTURA

Nm 21, 4b-9

Chiunque, dopo essere stato morso, guarderà il serpente, resterà in vita.

Lettura del libro dei Numeri.

 

In quei giorni. 4Il popolo non sopportò il viaggio. 5Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero». 6Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. 7Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo. 8Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». 9Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

ANNO A ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE - EPISTOLA

EPISTOLA

Fil 2, 6-11

Gesù Cristo umiliò sé stesso; per questo Dio lo esaltò.

Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi.

 

Fratelli, 6Gesù Cristo, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, 7ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, 8umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. 9Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, 10perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, 11e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

ANNO A ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE - VANGELO

VANGELO

Gv 3, 13-17

Bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

 

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: 13«Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. 14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. 17Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

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