LETTERA PASTORALE IL CAMPO E' IL MODO 2013-2014 - 6. Tre criteri
6 TRE CRITERI
Che cosa vuoi dire ripensare la nostra vita nell'orizzonte della testimonianza, accogliendo con simpatia la proposta che abbiamo chiamato "II campo è il mondo" (Mt 13,38). Vie da percorrere in contro all'umano?
Mi limito ad offrire tre criteri, lasciando all'Appendice di questa Lettera la segnalazione di talune iniziative comuni.
a) Valorizzare l'esistente
Questa proposta pastorale intende in primo luogo valorizzare la vita ordinaria delle nostre parrocchie, delle unità e delle comunità pastorali, dei coordinamenti pastorali cittadini, delle associazioni e dei movimenti, delle comunità di vita consacrata, dei decanati e delle zone ... Sono assai numerose le forme di nuova evangelizzazione già in atto. Domando però di porle in riferimento esplicito agli scopi dell'iniziativa pastorale che definiamo: "II campo è i/ mondo': La presente Lettera pastorale potrà fornire una "grammatica comune':
b) Pluriformità nell'unità
Questa proposta pastorale chiede di assumere con decisione il criterio della pluriformità nell'unità cui spesso ho fatto riferimento. Nell'accoglienza e nel coinvolgimento dei diversi carismi presenti nelle nostre parrocchie e comunità pastorali, negli istituti religiosi, nelle associazioni, nei movimenti a livello diocesano, potrà brillare quell'unità che è condizione necessaria per testimoniare Gesù Cristo come l'Evangelo dell'umano. Tutti i battezzati sono chiamati alla santità e dunque alla piena testimonianza evangelica. Tuttavia essi lo sono attraverso "stati di vita" differenti. In essi, ogni fedele secondo il proprio dono, deve dare una testimonianza specifica al Vangelo dell'umano. Nel Popolo di Dio ciascuno ha bisogno dell'altro per essere autentico testimone della nuova creatura che nasce dall'incontro con Cristo.
I fedeli laici, in forza dell'iniziazione cristiana, vivono nel mondo assumendo dal di dentro le condizioni comuni dell'umana esistenza. Nella
famiglia, nel lavoro, nel quartiere, nelle svariate forme della vita quotidiana, sono chiamati a dare testimonianza del Vangelo dell 'umano. Nella convulsa e delicata fase di cambiamento di ci viltà in atto, la loro indole secolare appare decisiva per testimoniare che la Chiesa non ha bastioni da difendere, ma solo strade da percorrere.
A quanti professano i consigli evangelici, vorrei raccomandare di vivere pienamente inseriti nella Chiesa locale. La loro testimonianza di una vita comune, casta, povera ed obbediente è essenziale per tutti: sarà di grande aiuto per far crescere la nostra Chiesa particolare ad immagine della Chiesa universale.
Anche i ministri ordinati vivono il loro compito specifico nella consapevolezza di essere totalmente al servizio della testimonianza cristiana
nel mondo. Chiedo ai sacerdoti l'esercizio di un'umile paternità nell'accompagnare i fedeli lungo le vie del mondo all'incontro con i nostri
fratelli uomini. Essendo la comunione metodo di vita, l'unità del presbiterio intorno al Vescovo ne è condizione imprescindibile.
c) Soggetti pastorali e uffici di curia
Occorre inoltre che il cambiamento di mentalità richiesto dalla prospettiva testimoniale del Vangelo dell'umano arrivi fino a ripensare 'attività della Curia e degli uffici diocesani, almeno in due direzioni:
- equilibrando meglio il nesso tra i soggetti della concreta azione pastorale (parrocchie, unità. e comunità pastorali, associazioni, movimenti, congregazioni religiose, decanati e zone) e questi preziosi strumenti. In ciò è implicato anche il richiamo, sempre attuale, ad evitare una Chiesa troppo preoccupata della sua organizzazione;
- compito degli uffici è accompagnare i soggetti ad approfondire il rapporto con gli ambiti di vita reale della gente. In tal senso dovranno snellire il loro apparato, realizzando un effettivo servizio, agile ed efficace, alla comunione ecclesiale e al la testimonianza sul territorio. A questo scopo gli uffici sono impegnati in un lavoro coordinato e offriranno proposte e indicazioni inserite nel calendario diocesano, qualificando gli appuntamenti che scandiscono l'anno pastorale in relazione al le indicazioni del la Lettera pastorale. I mezzi debbono essere sempre subordinati e proporzionati ai fini. Ciò anche per rispondere al cogente invito alla povertà evangelica ripreso con forza da Papa Francesco.