Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

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LETTERA PASTORALE IL CAMPO E' IL MODO 2013-2014 - 7. Una metropoli europea, una Chiesa presa a servizio

 7 UNA METROPOLI EUROPEA UNA CHIESA PRESA A SERVIZIO


a) L"ambrosianità" di Milano


La foto di copertina di questa Lettera pastorale dilata lo sguardo dal Duomo ad abbracciare da una parte le periferie del dopoguerra - un tempo anonime ora vita li - e dall'altra quelle recenti più armoniche, né manca la spinta verticale del nuovo centro direzionale con i suoi grattacieli.
L'obiettivo del fotografo non poteva però cogliere i tanti luoghi malcelati della miseria, del dolore e della povertà urbana che feriscono la nostra realtà ormai di fatto sempre più meticcia.
L'immagine intende evocare la Milano che cambia, che cerca una sintesi in grado di valorizzare ogni diversità, a partire da quella urbanistica, per poter dare il suo originale apporto al Paese, all'Europa e non solo.
Ma il "taglio" urbanistico dell'immagine sottende la geografia umana della nuova Milano fatta dalla sua storia, con i tratti sapientemente custoditi da una lunga serie di generazioni. Essi si fondono nell'ambrosianità di Milano, scaturita dalla singolare vocazione del suo patrono, figura di universale rilevanza civile prima e religiosa poi. È impossibile separare queste due dimensioni nella vita dei milanesi. La metropoli lombarda ha imparato a distinguerle e ad armonizzarle. Esse restano il seme prezioso del campo metropolitano. Attraverso l'ordinata vita affettiva, l'energica creatività lavorativa, ritmate da un riposo socialmente concepito e vissuto, la generosa ospitalità, la solidarietà che condivide, la partecipazione alle gioie e ai dolori di tutti i cittadini, la ricchezza di espressione della società civile in tutti i suoi mondi - dall'industria al no-profit passando attraverso la finanza e un equi librato welfare - , l'università e i mondi della cultura e dell'arte, il seme sta lentamente trasformandosi in messe. Nel campo della nuova metropoli già si intravvedono spighe mature. Le contraddizioni e le fragilità, così come i conflitti e le manifestazioni del male fisico e morale, in una parola la zizzania, chiedono di essere affrontati con pazienza e coraggio nella prospettiva di quella amicizia civica resa possibile da un incessante dialogo, teso al riconoscimento reciproco.


b) Germogli resistenti


L'Europa è stanca ed affaticata ma il suo campo non è deserto. Alcuni germogli vitali tenacemente resistono. Recenti inchieste ci dicono che in Europa si riconosce in una fede religiosa ancora il 71 % della popolazione.
Conformemente ad una delle caratteristiche proprie del postmoderno, anche l'esperienza religiosa però tende a caratterizzarsi in modo spiccatamente individuale. Negli ultimi decenni una parte rilevante del la popolazione europea non trova nelle istituzioni religiose storiche una risposta adeguata ai propri bisogni spirituali, che pure permangono. La gente infatti sembra non rinunciare a ricercare un senso anche religioso della propria esistenza. Tra coloro che frequentano ancora le chiese e coloro che hanno preso le distanze da esse, c'è una zona intermedia che va attentamente presa in considerazione. 
A questo dato ne va aggiunto un altro non meno significativo: nella nostra cultura permane ancora una spinta inequivocabile a "fare famiglia': La famiglia resta sempre ai primi posti nella graduatoria in Europa, come emerge anche dalla Quarta indagine del 2009 sui valori degli europei.


C) Speranza, virtù bambina


Di fronte a questa domanda religiosa, dobbiamo guardarci dal porre in alternativa minoranze creative e cattolicesimo di popolo. L'obiettivo a cui puntare non è tanto una presenza minima creativa, quanto l'essere "nuove creature': assumendo e sviluppando tutte le dimensioni dell'uomo nuovo senza temere il futuro. La responsabilità della fede ci domanda di generare una realtà umana nuova, presente in tutti gli ambiti in cui l'uomo vive, spera e progetta il suo domani. In questa prospettiva i nuovi orientamenti della società plurale sono da considerare, più che una minaccia, una opportunità per annunciare il Vangelo dell'umano. In questo modo intende guardarli la Chiesa ambrosiana.

I cristiani sono "operai" nel campo del mondo. Sono presi a servizio dal Seminatore e cercano, al di là dei loro limiti e peccati, di favorire la crescita del buon grano. Vedono, anzitutto in se stessi, la zizzania ma confidano nella longanimità del Seminatore. Con rea lismo non chiamano bene il male e viceversa, perché toccano ogni giorno con mano la commossa cura di un Padre che, ponendo loro dolcemente una mano sotto il mento, rialza il loro sguardo e lo avvicina allo sguardo di Cristo. Lo sguardo di amore dell'Innocente crocifisso. Uno sguardo vivo, una presenza reale. 

Per questo sono convinto che Milano ha futuro, ha la sua originale parola da dire al Paese, nel cammino dei popoli non solo europei. Forse per il momento la sua voce è solo un balbettio, ma la speranza non è - come diceva Charles Péguy
- la "virtù bambina"?


Solennità di Maria Nascente
Milano, 9 settembre 2013

 

 

 

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