Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

Piazza Esquilino, 1 - 20148 Milano - tel 02.4076944 - 02.48701046

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Settimanale 26 - 2011

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PARROCCHIA

B.V. ADDOLORATA IN SAN SIRO

Via Simone Stratico, 11 - Milano

Tel 024076944 - 0248701046 fax 0240090576

e-mail  addoloratainsansiro@chiesadimilano.it

26 Giugno 2011 numero 26/11

 

Gli Appuntamenti della settimana

 

DOMENICA 26 GIUGNO - Giornata per la carità del Papa

 

**********************************

 

ore 10.00 - piazza Duomo - Solenne Liturgia di Beatificazione 

 

Suor Enrichetta Alfieri, nata a Borgo Vercelli il 23 febbraio 1891 a vent’anni  entrò tra le Suore della Carità di S. Giovanna Antida Thouret. Nel 1919 le si manifestò la sindrome di Basedow-Graves, una malattia che conduce a progressiva paralisi e alla morte. Guarì miracolosamente dopo aver bevuto, arsa dalla sete, un sorso dell’acqua di Lourdes. Per sottoporla ad approfonditi esami e sottrarla dalla curiosità, fu inviata a Milano, nella comunità addette alle recluse del carcere di S. Vittore. Vi rimase per ventotto anni, diffondendo amore e gioia. Morì il 23 novembre 1951. 


Don Serafino Morazzone, nato a Milano l’1 febbraio 1747 fu figura esemplare tra i suoi parrocchiani, tanto che lo stesso Alessandro Manzoni ne diede uno splendido ritratto nella prima stesura dei Promessi Sposi, parlando del «buon curato di Chiuso». Il Manzoni conobbe di persona don Serafino, assistette quasi certamente ai suoi funerali e conosceva la venerazione popolare verso di lui, che documentò nella prima versione del Fermo e Lucia. Mori a Chiuso il 13 aprile 1822).

 

Padre Clemente Vismara, nato ad Agrate Brianza nel 1897, entrò nel Seminario di Seveso dove maturò la decisione di diventare missionario. Chiamato alle armi nella prima guerra, passa tre anni in trincea, mandato in prima linea come soldato semplice. Terminata la guerra, entra nel Pime. Il 26 maggio del 1923, nel duomo di Milano, è ordinato sacerdote. Parte missionario per la Birmania; fonda nuove missioni, erige orfanotrofi. Fu arrestato e internato in un campo inglese e, dopo la liberazione, rifiutò di rientrare in Italia con i confratelli. Muore il 15 giugno del 1988 a Mongping dove è sepolto vicino alla chiesa e alla Grotta di Lourdes da lui costruita. Nello stesso anno viene chiamato «Patriarca della Birmania».


3 LUGLIO

 

Terza dopo Pentecoste

 

LETTURA                                                                                   Gn 2, 4b-17 

 

Lettura del libro della Genesi.

 

Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo, ma una polla d’acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre attorno a tutta la regione di Avìla, dove si trova l’oro e l’oro di quella regione è fino; vi si trova pure la resina odorosa e la pietra d’ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre attorno a tutta la regione d’Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre a oriente di Assur. Il quarto fiume è l’Eufrate. Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: «Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».

 

EPISTOLA                                                                                    Rm  5, 12-17 

 

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani. 

 

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, e così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non è come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed è per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed è per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo.


VANGELO                                                                                     Gv 3, 16-21

 

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

 

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’uni-genito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».


XIII SETTIMANA DEL TEMPO “PER ANNUM

 

DOMENICA 26

Seconda dopo Pentecoste

08.30:  deff. confratelli e consorelle OSM

11.00:  per le necessità della parrocchia

18.00:  def. Alfonso

LUNEDI 27

Feria

08.15:  CELEBRAZIONE DELLE LODI

08.30: 

18.00:  deff. Michele Iusco e Maria Scalione

MARTEDI 28

S. Ireneo vescovo e martire

08.15:  CELEBRAZIONE DELLE LODI

08.30:  deff. fam. Ghidini, Gorini, Gariboldo

18.00:  deff. Alfiero, Attilia Findanno,  

            Sergio Boncristiano

MERCOLEDI 29

Ss. Pietro e Paolo apostoli

08.15: CELEBRAZIONE DELLE LODI

08.30: deff. Augusto e Libera

18.00: deff. Adele, Michele, Giuseppina

GIOVEDI 30

Feria

08.15: CELEBRAZIONE DELLE LODI

08.30: Perpetuo suffragio

18.00: deff. fam. Amighetti e Bertoluzzi

VENERDI 1

Sacratissimo Cuore di Gesù

08.15: CELEBRAZIONE DELLE LODI

08.30: deff. Michele e Adele

18.00: deff. Vincenzo, Antonella, Salvatore,

           Maria, Marisa, Franco, Pasquale, Anna

SABATO 2

Cuore Immacolato della B.V, Maria

08.15:  CELEBRAZIONE DELLE LODI

08.30:  deff.  Evelino e Ida

18.00:  MESSA VIGILIARE

            deff. Domenico,

            fam. Verga e Carmine

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