Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

Piazza Esquilino, 1 - 20148 Milano - tel 02.4076944 - 02.48701046

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SETTIMANALE 52 2017

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PARROCCHIA

B.V. ADDOLORATA IN SAN SIRO

Via Simone Stratico, 11 - Milano

Tel 024076944 - 0248701046 fax 0240090576

e-mail  addoloratainsansiro@chiesadimilano.it

 

 

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LETTURA

Pr 8, 22-31 La Sapienza eterna di Dio, con lui partecipe della creazione, ha posto le sue delizie tra i figli dell’uomo.

Lettura del libro dei Proverbi.

 

La Sapienza grida: «Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io fui generata,
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra,
io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».

Parola di Dio.

SALMO 
Sal 2
 

Oggi la luce risplende su di noi.

Voglio annunciare il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato.
Chiedimi e ti darò in eredità le genti
e in tuo dominio le terre più lontane». R.

E ora siate saggi, o sovrani;
lasciatevi correggere, o giudici della terra;
servite il Signore con timore
e rallegratevi con tremore. R.

«Io stesso ho stabilito il mio sovrano
sul Sion, mia santa montagna».
Beato chi in lui si rifugia. R.

EPISTOLA
Col 1, 13b. 15-20
Cristo, immagine del Dio invisibile, per mezzo del quale sono state create tutte le cose.

Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi.

 

Fratelli, il Figlio del suo amore è immagine del Dio invisibile,
primogenito di tutta la creazione,
perché in lui furono create tutte le cose
nei cieli e sulla terra,
quelle visibili e quelle invisibili:
Troni, Dominazioni,
Principati e Potenze.
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui e in vista di lui.
Egli è prima di tutte le cose
e tutte in lui sussistono.
Egli è anche il capo del corpo, della Chiesa.
Egli è principio,
primogenito di quelli che risorgono dai morti,
perché sia lui ad avere il primato su tutte le cose.
È piaciuto infatti a Dio
che abiti in lui tutta la pienezza
e che per mezzo di lui e in vista di lui
siano riconciliate tutte le cose,
avendo pacificato con il sangue della sua croce
sia le cose che stanno sulla terra,
sia quelle che stanno nei cieli.

Parola di Dio.

 

 

VANGELO
Gv 1, 1-14
Il Verbo, che è dal principio e per mezzo del quale sono state create tutte le cose, si fece carne.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.

Parola del Signore.

 


 

 

 

SANTA MESSA DELLA NOTTE
NATALE DEL SIGNORE
OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Basilica Vaticana
Giovedì, 24 dicembre 2015
[Multimedia]
In questa notte risplende una «grande luce» (Is 9,1); su tutti noi rifulge la luce della nascita di
Gesù. Quanto sono vere e attuali le parole del profeta Isaia che abbiamo ascoltato: «Hai
moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia» (9,2)! Il nostro cuore era già colmo di gioia per
l’attesa di questo momento; ora, però, quel sentimento viene moltiplicato e sovrabbonda, perché
la promessa si è compiuta, finalmente si è realizzata. Gioia e letizia ci assicurano che il messaggio
contenuto nel mistero di questa notte viene veramente da Dio. Non c’è posto per il dubbio;
lasciamolo agli scettici che per interrogare solo la ragione non trovano mai la verità. Non c’è
spazio per l’indifferenza, che domina nel cuore di chi non riesce a voler bene, perché ha paura di
perdere qualcosa. Viene scacciata ogni tristezza, perché il bambino Gesù è il vero consolatore del
cuore.
Oggi il Figlio di Dio è nato: tutto cambia. Il Salvatore del mondo viene a farsi partecipe della nostra
natura umana, non siamo più soli e abbandonati. La Vergine ci offre il suo Figlio come principio di
vita nuova. La luce vera viene a rischiarare la nostra esistenza, spesso rinchiusa nell’ombra del
peccato. Oggi scopriamo nuovamente chi siamo! In questa notte ci viene reso manifesto il
cammino da percorrere per raggiungere la meta. Ora, deve cessare ogni paura e spavento,
perché la luce ci indica la strada verso Betlemme. Non possiamo rimanere inerti. Non ci è lecito
restare fermi. Dobbiamo andare a vedere il nostro Salvatore deposto in una mangiatoia. Ecco il
motivo della gioia e della letizia: questo Bambino è «nato per noi», è «dato a noi», come annuncia
Isaia (cfr 9,5). A un popolo che da duemila anni percorre tutte le strade del mondo per rendere
partecipe ogni uomo di questa gioia, viene affidata la missione di far conoscere il “Principe della
pace” e diventare suo efficace strumento in mezzo alle nazioni.
Quando, dunque, sentiamo parlare della nascita di Cristo, restiamo in silenzio e lasciamo che sia
quel Bambino a parlare; imprimiamo nel nostro cuore le sue parole senza distogliere lo sguardo
dal suo volto. Se lo prendiamo tra le nostre braccia e ci lasciamo abbracciare da Lui, ci porterà la
pace del cuore che non avrà mai fine. Questo Bambino ci insegna che cosa è veramente
essenziale nella nostra vita. Nasce nella povertà del mondo, perché per Lui e la sua famiglia non
c’è posto in albergo. Trova riparo e sostegno in una stalla ed è deposto in una mangiatoia per
animali. Eppure, da questo nulla, emerge la luce della gloria di Dio. A partire da qui, per gli uomini
dal cuore semplice inizia la via della vera liberazione e del riscatto perenne. Da questo Bambino,
che porta impressi nel suo volto i tratti della bontà, della misericordia e dell’amore di Dio Padre,
scaturisce per tutti noi suoi discepoli, come insegna l’apostolo Paolo, l’impegno a «rinnegare
l’empietà» e la ricchezza del mondo, per vivere «con sobrietà, con giustizia e con pietà» (Tt 2,12).
In una società spesso ebbra di consumo e di piacere, di abbondanza e lusso, di apparenza e
narcisismo, Lui ci chiama a un comportamento sobrio, cioè semplice, equilibrato, lineare, capace
di cogliere e vivere l’essenziale. In un mondo che troppe volte è duro con il peccatore e molle con
il peccato, c’è bisogno di coltivare un forte senso della giustizia, del ricercare e mettere in pratica
la volontà di Dio. Dentro una cultura dell’indifferenza, che finisce non di rado per essere spietata, il
nostro stile di vita sia invece colmo di pietà, di empatia, di compassione, di misericordia, attinte
ogni giorno dal pozzo della preghiera.
Come per i pastori di Betlemme, possano anche i nostri occhi riempirsi di stupore e meraviglia,
contemplando nel Bambino Gesù il Figlio di Dio. E, davanti a Lui, sgorghi dai nostri cuori
l’invocazione: «Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza» (Sal 85,8).
© Copyright - Libreria Editrice Vaticana

 


 

Tempo di avvento – TERZA settimana del salterio

 

DOMENICA 24

 

PRENATALIZIA

 

VIGILIA DI NATALE

08.30:   CONFRATELLI E CONSORELLE DELLE SUORE DELL’ORDINE COMPASSIONISTE SERVE DI MARIA

11.15:   pro populo

18.00:    pro populo

(MESSA VIGILARE DI NATALE)

24.00:    pro populo

(NATALE DEL SIGNORE MESSA DELLA NOTTE)

LUNEDI 25

NATALE

DEL SIGNORE

08.30:   PRO POPULO

11.15:   pro populo

18.00:   pro populo 

MARTEDI 26

S.STEFANO

11,15:  PIO E ROSA

18,00:  A.M.O.

 MERCOLEDI 27

S. GIOVANNI

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  GHIDINI GORINI GARIBALDO

18,00 SOSPESA

GIOVEDI 28

SS. INNOCENTI Mr.

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  ALFIERO

18,00 SOSPESA

VENERDI 29

V DELL’OTTAVA DI NATALE

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30: AUGUSTO E LIBERA

18,00 SOSPESA

SABATO 30

VI DELL’OTTAVA DI NATALE

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30: SUFFRAGIO PERPETUO

18,00: AMIGHETTI ITALO

DOMENICA 31

NELL’OTTAVA

08.30:   SAVINO

11.15:   pro populo

18.00:  

 

 

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