Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

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SETTIMANALE 09 2018

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PARROCCHIA

B.V. ADDOLORATA IN SAN SIRO

Via Simone Stratico, 11 - Milano

Tel 024076944 - 0248701046 fax 0240090576

e-mail  addoloratainsansiro@chiesadimilano.it

 


 

 

 

La Santa Messa - 11. Liturgia eucaristica: I. Presentazione dei doni

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Continuiamo con la catechesi sulla Santa Messa. Alla Liturgia della Parola – su cui mi sono soffermato nelle scorse catechesi – segue l’altra parte costitutiva della Messa, che è la Liturgia eucaristica. In essa, attraverso i santi segni, la Chiesa rende continuamente presente il Sacrificio della nuova alleanza sigillata da Gesù sull’altare della Croce (cfr Conc. Ecum. Vat. II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 47). È stato il primo altare cristiano, quello della Croce, e quando noi ci avviciniamo all’altare per celebrare la Messa, la nostra memoria va all’altare della Croce, dove è stato fatto il primo sacrificio. Il sacerdote, che nella Messa rappresenta Cristo, compie ciò che il Signore stesso fece e affidò ai discepoli nell’Ultima Cena: prese il pane e il calicerese grazieli diede ai discepoli, dicendo: «Prendete, mangiate … bevete: questo è il mio corpo … questo è il calice del mio sangue. Fate questo in memoria di me».

Obbediente al comando di Gesù, la Chiesa ha disposto la Liturgia eucaristica in momenti che corrispondono alle parole e ai gesti compiuti da Lui la vigilia della sua Passione. Così, nella preparazione dei doni sono portati all’altare il pane e il vino, cioè gli elementi che Cristo prese nelle sue mani. Nella Preghiera eucaristica rendiamo grazie a Dio per l’opera della redenzione e le offerte diventano il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo. Seguono la frazione del Pane e la Comunione, mediante la quale riviviamo l’esperienza degli Apostoli che ricevettero i doni eucaristici dalle mani di Cristo stesso (cfr Ordinamento Generale del Messale Romano, 72).

Al primo gesto di Gesù: «prese il pane e il calice del vino», corrisponde quindi la preparazione dei doni. È la prima parte della Liturgia eucaristica. E’ bene che siano i fedeli a presentare al sacerdote il pane e il vino, perché essi significano l’offerta spirituale della Chiesa lì raccolta per l’Eucaristia. È bello che siano proprio i fedeli a portare all’altare il pane e il vino. Sebbene oggi «i fedeli non portino più, come un tempo, il loro proprio pane e vino destinati alla Liturgia, tuttavia il rito della presentazione di questi doni conserva il suo valore e significato spirituale» (ibid., 73). E al riguardo è significativo che, nell’ordinare un nuovo presbitero, il Vescovo, quando gli consegna il pane e il vino, dice: «Ricevi le offerte del popolo santo per il sacrificio eucaristico» (Pontificale Romano - Ordinazione dei vescovi, dei presbiteri e dei diaconi). Il popolo di Dio che porta l’offerta, il pane e il vino, la grande offerta per la Messa! Dunque, nei segni del pane e del vino il popolo fedele pone la propria offerta nelle mani del sacerdote, il quale la depone sull’altare o mensa del Signore, «che è il centro di tutta la Liturgia eucaristica» (OGMR, 73). Cioè, il centro della Messa è l’altare, e l’altare è Cristo; sempre bisogna guardare l’altare che è il centro della Messa. Nel «frutto della terra e del lavoro dell’uomo», viene pertanto offerto l’impegno dei fedeli a fare di sé stessi, obbedienti alla divina Parola, un «sacrificio gradito a Dio Padre onnipotente», «per il bene di tutta la sua santa Chiesa». Così «la vita dei fedeli, la loro sofferenza, la loro preghiera, il loro lavoro, sono uniti a quelli di Cristo e alla sua offerta totale, e in questo modo acquistano un valore nuovo» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1368).

Certo, è poca cosa la nostra offerta, ma Cristo ha bisogno di questo poco. Ci chiede poco, il Signore, e ci dà tanto. Ci chiede poco. Ci chiede, nella vita ordinaria, buona volontà; ci chiede cuore aperto; ci chiede voglia di essere migliori per accogliere Lui che offre se stesso a noi nell’Eucaristia; ci chiede queste offerte simboliche che poi diventeranno il Suo corpo e il Suo sangue. Un’immagine di questo movimento oblativo di preghiera è rappresentata dall’incenso che, consumato nel fuoco, libera un fumo profumato che sale verso l’alto: incensare le offerte, come si fa nei giorni di festa, incensare la croce, l’altare, il sacerdote e il popolo sacerdotale manifesta visibilmente il vincolo offertoriale che unisce tutte queste realtà al sacrificio di Cristo (cfr OGMR, 75). E non dimenticare: c’è l’altare che è Cristo, ma sempre in riferimento al primo altare che è la Croce, e sull’altare che è Cristo portiamo il poco dei nostri doni, il pane e il vino che poi diventeranno il tanto: Gesù stesso che si dà a noi.

E tutto questo è quanto esprime anche l’orazione sulle offerte. In essa il sacerdote chiede a Dio di accettare i doni che la Chiesa gli offre, invocando il frutto del mirabile scambio tra la nostra povertà e la sua ricchezza. Nel pane e nel vino gli presentiamo l’offerta della nostra vita, affinché sia trasformata dallo Spirito Santo nel sacrificio di Cristo e diventi con Lui una sola offerta spirituale gradita al Padre. Mentre si conclude così la preparazione dei doni, ci si dispone alla Preghiera eucaristica (cfr ibid., 77).

La spiritualità del dono di sé, che questo momento della Messa ci insegna, possa illuminare le nostre giornate, le relazioni con gli altri, le cose che facciamo, le sofferenze che incontriamo, aiutandoci a costruire la città terrena alla luce del Vangelo.


Saluti:

Je salue cordialement les pèlerins de langue française en particulier les jeunes venus de plusieurs régions de France. Je vous invite à développer dans le quotidien de votre vie cette spiritualité du don de soi qui s’exprime pleinement dans l’offertoire de la messe, et qui nous porte à offrir au Seigneur nos activités, nos souffrances et nos relations avec les autres. Que Dieu vous bénisse.

[Saluto cordialmente i pellegrini francofoni, in particolare i giovani provenienti dalle diverse regioni della Francia. Vi invito ad accrescere nella quotidianità della vostra vita questa spiritualità di donazione che è pienamente espressa nell'offertorio della Messa e che ci porta ad offrire al Signore le nostre attività, le nostre sofferenze e le nostre relazioni con gli altri. Dio vi benedica.]

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from England, Denmark, Norway, Sweden, Slovakia and the United States of America. With prayerful good wishes that this Lent will be a time of grace and spiritual renewal for you and your families, I invoke upon all of you joy and peace in our Lord Jesus Christ. God bless you!

[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Danimarca, Norvegia, Svezia, Slovacchia e Stati Uniti d’America. Con fervidi auguri che questa Quaresima sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, invoco su voi tutti la gioia e la pace del Signore Gesù. Dio vi benedica!]

Herzlich heiße ich die Pilger deutscher Sprache willkommen, insbesondere die Gruppe aus Latzfons in Südtirol. Die Bereitung von Brot in Wein in der Eucharistiefeier lehrt uns die Spiritualität der Selbsthingabe. Bitten wir den Herrn, dass die heilige Messe unsere Hingabe an Gott und an unseren Nächsten in all seinen Nöten stärke. Gott segne euch alle.

[Un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua tedesca, in particolare al gruppo di Latzfons nell’Alto Adige. La preparazione del pane e del vino nella celebrazione dell’Eucaristia ci insegna la spiritualità del dono di sé. Chiediamo al Signore che la Messa ci rinvigorisca nella dedizione a Dio e al nostro prossimo in tutte le sue necessità. Dio vi benedica tutti.]

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los grupos provenientes de España y Latinoamérica. En este tiempo de cuaresma los animo a vivir profundamente la espiritualidad de la entrega que la Eucaristía nos enseña, de modo que la oración, el ayuno y la limosna de estos días, den frutos concretos de auténtica conversión del corazón. Muchas gracias.

Dirijo uma saudação cordial a todos os peregrinos de língua portuguesa, particularmente aos fiéis de Portugal e do Brasil. Faço votos de que esta peregrinação reforce em vós a fé em Jesus Cristo, que, na celebração da Santa Missa, nos associa ao seu sacrifício na Cruz, chamando a todo fiel a colaborar na construção de um mundo mais justo e belo. Que Deus abençoe a cada um de vós!

[Rivolgo un cordiale saluto a tutti i pellegrini di lingua portoghese, in particolare ai fedeli del Portogallo e del Brasile. Vi auguro che questo pellegrinaggio rinforzi in voi la fede in Gesù Cristo che, nella Santa Messa, ci associa al suo sacrificio sulla Croce, chiamando ogni fedele a collaborare alla costruzione di un mondo più giusto e bello. Dio benedica ciascuno di voi!]

أرحّب بمودّةٍ بالأشخاصِ الناطقين باللغةِ العربيّةِ، وخاصةً بالقادمين من سوريا، ومن الأراضي المقدسة، ومن الشرق الأوسط. في ‏الإفخارستيا نحن نقدمُ للربِّ من الأشياءِ التي أعطانا هو إياها، طالبينَ منه في المقابلِ أن يهبَنا ذاتَه. ونحن نتعلّمُ، من هذا التبادلِ بين فقرِنا ‏وغناه، أننا فقط في العطاءِ نغتني، وأننا فقط في فتحِ قلوبِنا للربِّ ولأشقائِنا، نسمحُ لله بأن يغمرنا بوافرِ نعمتِه. ليبارككم ‏الربّ ‏‏جميعًا ‏ويحرسكم من الشرير!‏ ‏ ‏‏

[Rivolgo un cordiale saluto alle persone di lingua araba, in particolare a quelle provenienti dalla Siria, dalla Terra Santa e dal Medio Oriente. Preghiamo per questa terra martoriata ove i cristiani sono perseguitati e costretti a lasciare la loro terra. Preghiamo per questi nostri fratelli e sorelle. Nell'Eucaristia noi offriamo al Signore le cose che Egli stesso ci ha dato, chiedendoGli di donarci in cambio se stesso. Noi impariamo da questo scambio tra la nostra povertà e la Sua ricchezza che solo nel dare ci arricchiamo, solo nell'aprire i nostri cuori al Signore e ai fratelli noi permettiamo a Dio di riempirci con l'abbondanza della Sua grazia. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga dal maligno!]

Pozdrawiam serdecznie obecnych tu Polaków. Przeżywamy Wielki Post: czas refleksji, nawrócenia i duchowej przemiany. Z uwagą rozważajcie wydarzenia Drogi Krzyżowej, lamentacje Gorzkich żali i treść rekolekcyjnych konferencji. Niech one pomogą wam odnowić, umocnić lub nawiązać osobistą duchową relację z Chrystusem. Miejcie serca otwarte na moc Boga i oczy skierowane na potrzeby bliźnich. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.

[Saluto cordialmente i Polacchi qui presenti. Stiamo vivendo la Quaresima: tempo di riflessione, di conversione e di rinnovamento spirituale. Meditate attentamente gli eventi della Via Crucis, il canto delle Lamentazioni quaresimali e il contenuto delle conferenze degli esercizi spirituali. Siano essi un aiuto per rinnovare, rafforzare o stabilire la relazione spirituale con Cristo. Abbiate il cuore aperto alla potenza di Dio e gli occhi volti alle necessità del prossimo. Sia lodato Gesù Cristo.]

* * *

Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.

Sono lieto di accogliere i partecipanti al Capitolo Generale delle Salesiane Missionarie di Maria Immacolata; i Fratelli delle Scuole Cristiane e i “Volontari di Dio” del Movimento dei Focolari.

Saluto i fedeli di Pavullo nel Frignano, accompagnati dal Vescovo Mons. Germano Bernardini; i giovani ospiti presso il Centro di Accoglienza di L’Aquila; gli Istituti scolastici, specialmente quelli di Civitavecchia e delle Suore Pallottine di Roma; i membri dell’Ordine di Malta della Lombardia e del Veneto e gli associati FAIPA: “Le Chiavi d’Oro”. Auspico che tutti possiate vivere la fede come servizio per Dio e per i fratelli.

Saluto infine i giovani, gli anziani, gli ammalati e gli sposi novelli. La Quaresima è un tempo favorevole per intensificare la vita spirituale: la pratica del digiuno vi sia di aiuto, cari giovani, per acquisire maggiore padronanza su voi stessi; il pensiero sul futuro aiuti voi, cari anziani, a dare la speranza ai giovani: parlate con loro; la preghiera sia per voi, cari ammalati, il mezzo per affidare a Dio le vostre sofferenze e sentirlo sempre vicino; le opere di misericordia, infine, aiutino voi, cari sposi novelli, a vivere la vostra vita coniugale sempre orientata alle necessità dei fratelli.


[Saluto ai fedeli presenti nella Basilica di San Pietro]

Grazie! Grazie tante per la pazienza di aspettare fino adesso. Il Signore vi benedica, benedica la vostra pazienza. Ma credo che era meglio essere qui che al freddo, no? Davvero? Sì? Va bene. Adesso vi darò la benedizione, ma prima preghiamo la Madonna.

[Ave o Maria…]

[Benedizione]

 
 

 


© Copyright - Libreria Editrice Vaticana

 


 

 

LETTURA

Es 33, 7-11a

Dio parla faccia a faccia con Mosè nella tenda del convegno.

Lettura del libro dell’Esodo.

 

In quei giorni. 7Mosè prendeva la tenda e la piantava fuori dell’accampamento, a una certa distanza dall’accampamento, e l’aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell’accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore. 8Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all’ingresso della sua tenda: seguivano con lo sguardo Mosè, finché non fosse entrato nella tenda. 9Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all’ingresso della tenda, e parlava con Mosè. 10Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all’ingresso della tenda, e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all’ingresso della propria tenda. 11Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico.

Parola di Dio.

 

SALMO

Sal 35 (36)

Signore, nella tua luce vediamo la luce.

 

6Signore, il tuo amore è nel cielo,

la tua fedeltà fino alle nubi,

7la tua giustizia è come le più alte montagne,

il tuo giudizio come l’abisso profondo:

uomini e bestie tu salvi, Signore. R.

 

8Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio!

Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali,

9si saziano dell’abbondanza della tua casa:

tu li disseti al torrente delle tue delizie. R.

 

10È in te la sorgente della vita,

alla tua luce vediamo la luce.

11Riversa il tuo amore su chi ti riconosce,

la tua giustizia sui retti di cuore. R.

 

 

EPISTOLA

1Ts 4, 1b-12

Trattate il vostro corpo con santità e rispetto.

Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi.

 

Fratelli, 1vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate -, possiate progredire ancora di più. 2Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.3Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, 4che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, 5senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; 6che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito. 7Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. 8Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito.

9Riguardo all’amore fraterno, non avete bisogno che ve ne scriva; voi stessi infatti avete imparato da Dio ad amarvi gli uni gli altri, 10e questo lo fate verso tutti i fratelli dell’intera Macedonia. Ma vi esortiamo, fratelli, a progredire ancora di più 11e a fare tutto il possibile per vivere in pace, occuparvi delle vostre cose e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo ordinato, 12e così condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e non avere bisogno di nessuno.

Parola di Dio.

 

VANGELO

Gv 9, 1-38b

Il cieco nato.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

 

In quel tempo. 1Passando, il Signore Gesù vide un uomo cieco dalla nascita 2e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». 3Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. 4Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. 5Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo». 6Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Siloe» - che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.

8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». 9Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». 10Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». 11Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Siloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». 12Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».

13Condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». 16Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!».

18Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». 20I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; 21 ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». 22Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».

24Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». 25Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». 26Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». 27Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». 28Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! 29Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». 30Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». 34Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.

35Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». 36Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». 38Ed egli disse: «Credo, Signore!».

Parola del Signore.

 


 

 

Quaresima – III settimana del salterio

 

 

DOMENICA 4

III DI QUARESIMA

08.30:  SUORE defunte dell’ordine

            COMPASSIONISTE SERVE DI MARIA

11.15:   pro populo

18.00:  FAM. canali della rosa    zanazzi

LUNEDI 5

FERIA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:   DANIELA E GUIDO

18,00: : ANNA

MARTEDI 6

FERIA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30   S.MESSA

18,00:  ANGELO ROCCO GIUSEPPINA

MERCOLEDI 7

FERIA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  FRANCO E MASSIMO

18,00:  AMEDEO E GERMANA

GIOVEDI 8

FERIA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  EMMA

18,00:   FAM. AMPOLLINI E BERGAMINI

VENERDI 9

FERIA ALITURGICA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  VIA CRUCIS

15,00:  VIA CRUCIS

20,45:   VIA CRUCIS CITTADINA

PARTENZA DA S. NAZARO IN BROLO 5

(RITROVO ESQUILINO ORE 20,00 FERMATA 16)

SABATO 10

SABATO DI QUARESIMA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30: PERPETUO SUFFRAGIO

18,00: MARIA E FAM ENGLARO

DOMENICA 11

IV DI QUARESIMA

08.30:   confratelli e consorelle dell’ordine SERVi DI MARIA

11.15:   pro populo

18.00:  ANTONELLA

 

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