Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

Piazza Esquilino, 1 - 20148 Milano - tel 02.4076944 - 02.48701046

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SETTIMANALE 10 2018

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PARROCCHIA

B.V. ADDOLORATA IN SAN SIRO

Via Simone Stratico, 11 - Milano

Tel 024076944 - 0248701046 fax 0240090576

e-mail  addoloratainsansiro@chiesadimilano.it

 

SABATO E DOMENICA 10 - 11            MARZO VENDITA UOVA PER MALATI A LOURDES

MARTEDI 13 MARZO ORE 21:00        LETTURA E COMMENTO CONTINUATO DEL VANGELO DI MARCO

                                                              ENTRATA DA VIA STRATICO 11

MERCOLEDI 14 MARZO ORE 21:00   COMMISSIONE LITURGICA PER PREPARARE IL TRIDUO

SABATO 17 DOMENICA 18 MARZO   MERCATINO MISSIONARIO

 

In settimana sospesa la catechesi, siamo convocati domenica 18 marzo con il seguente programma:

                                                              ORE 11:45  S. MESSA

                                                              ORE 13:00  PRANZO CONDIVISO

                                                              ORE 14:45  INCONTRO PER ADULTI E GIOCHI ORGANIZZATI PER RAFAZZI

                                                              ORE 17:00  MERENDA FINALE 

 

VENERDI 16     GIORNO DI ASTINENZA DALLE CARNI

                                                             ORE 08:10  CELEBRAZIONE DELLE LODI

                                                             ORE 08:30  VIA CRUCIS (in cappella)

                                                             ORE 15:00  VIA CRUCIS (in cappella)

                                                             ORE 20:15  PREGHIERA PREPARATA DAI GIOVANI

                                                             ORE 21:00 QUARESIMALE UNA VITA VISSUTA IN PIENEZZA

                                                                                LA TESTIMONIANZA DI MARCO, UN GIOVANE CHE DEI SUOI LIMITI HA FATTO UNA VITA BELLA, DONATA AGLI ALTRI

 

 

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La Santa Messa - 12. Liturgia eucaristica: II. Preghiera eucaristica

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Continuiamo le catechesi sulla Santa Messa e con questa catechesi ci soffermiamo sulla Preghiera eucaristica. Concluso il rito della presentazione del pane e del vino, ha inizio la Preghiera eucaristica, che qualifica la celebrazione della Messa e ne costituisce il momento centrale, ordinato alla santa Comunione. Corrisponde a quanto Gesù stesso fece, a tavola con gli Apostoli nell’Ultima Cena, allorché «rese grazie» sul pane e poi sul calice del vino (cfr Mt 26,27; Mc 14,23; Lc, 22,17.19; 1 Cor 11,24): il suo ringraziamento rivive in ogni nostra Eucaristia, associandoci al suo sacrificio di salvezza.

E in questa solenne Preghiera – la Preghiera eucaristica è solenne - la Chiesa esprime ciò che essa compie quando celebra l’Eucaristia e il motivo per cui la celebra, ossia fare comunione con Cristo realmente presente nel pane e nel vino consacrati. Dopo aver invitato il popolo a innalzare i cuori al Signore e a rendergli grazie, il sacerdote pronuncia la Preghiera ad alta voce, a nome di tutti i presenti, rivolgendosi al Padre per mezzo di Gesù Cristo nello Spirito Santo. «Il significato di questa Preghiera è che tutta l’assemblea dei fedeli si unisca con Cristo nel magnificare le grandi opere di Dio e nell’offrire il sacrificio» (Ordinamento Generale del Messale Romano, 78). E per unirsi deve capire. Per questo, la Chiesa ha voluto celebrare la Messa nella lingua che la gente capisce, affinché ciascuno possa unirsi a questa lode e a questa grande preghiera con il sacerdote. In verità, «il sacrificio di Cristo e il sacrificio dell’Eucaristia sono un unico sacrificio» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1367).

Nel Messale vi sono varie formule di Preghiera eucaristica, tutte costituite da elementi caratteristici, che vorrei ora ricordare (cfr OGMR, 79CCC, 1352-1354). Sono bellissime tutte. Anzitutto vi è il Prefazio, che è un’azione di grazie per i doni di Dio, in particolare per l’invio del suo Figlio come Salvatore. Il Prefazio si conclude con l’acclamazione del «Santo», normalmente cantata. È bello cantare il “Santo”: “Santo, Santo, Santo il Signore”. È bello cantarlo. Tutta l’assemblea unisce la propria voce a quella degli Angeli e dei Santi per lodare e glorificare Dio.

Vi è poi l’invocazione dello Spirito affinché con la sua potenza consacri il pane e il vino. Invochiamo lo Spirito perché venga e nel pane e nel vino ci sia Gesù. L’azione dello Spirito Santo e l’efficacia delle stesse parole di Cristo proferite dal sacerdote, rendono realmente presente, sotto le specie del pane e del vino, il suo Corpo e il suo Sangue, il suo sacrificio offerto sulla croce una volta per tutte (cfr CCC, 1375). Gesù in questo è stato chiarissimo. Abbiamo sentito come San Paolo all’inizio racconta le parole di Gesù: “Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”. “Questo è il mio sangue, questo è il mio corpo”. È Gesù stesso che ha detto questo. Noi non dobbiamo fare pensieri strani: “Ma, come mai una cosa che …”. È il corpo di Gesù; è finita lì! La fede: ci viene in aiuto la fede; con un atto di fede crediamo che è il corpo e il sangue di Gesù. E’ il «mistero della fede», come noi diciamo dopo la consacrazione. Il sacerdote dice: “Mistero della fede” e noi rispondiamo con un’acclamazione. Celebrando il memoriale della morte e risurrezione del Signore, nell’attesa del suo ritorno glorioso, la Chiesa offre al Padre il sacrificio che riconcilia cielo e terra: offre il sacrificio pasquale di Cristo offrendosi con Lui e chiedendo, in virtù dello Spirito Santo, di diventare «in Cristo un solo corpo e un solo spirito» (Pregh. euc. III; cfr Sacrosanctum Concilium, 48; OGMR, 79f). La Chiesa vuole unirci a Cristo e diventare con il Signore un solo corpo e un solo spirito. E’ questa la grazia e il frutto della Comunione sacramentale: ci nutriamo del Corpo di Cristo per diventare, noi che ne mangiamo, il suo Corpo vivente oggi nel mondo.

Mistero di comunione è questo, la Chiesa si unisce all’offerta di Cristo e alla sua intercessione e in questa luce, «nelle catacombe la Chiesa è spesso raffigurata come una donna in preghiera con le braccia spalancate, in atteggiamento di orante come Cristo ha steso le braccia sulla croce, così per mezzo di Lui, con Lui e in Lui, essa si offre e intercede per tutti gli uomini» (CCC, 1368). La Chiesa che ora, che prega. È bello pensare che la Chiesa ora, prega. C’è un passo nel Libro degli Atti degli Apostoli; quando Pietro era in carcere, la comunità cristiana dice: “Orava incessantemente per Lui”. La Chiesa che ora, la Chiesa orante. E quando noi andiamo a Messa è per fare questo: fare Chiesa orante.

La Preghiera eucaristica chiede a Dio di raccogliere tutti i suoi figli nella perfezione dell’amore, in unione con il Papa e il Vescovo, menzionati per nome, segno che celebriamo in comunione con la Chiesa universale e con la Chiesa particolare. La supplica, come l’offerta, è presentata a Dio per tutti i membri della Chiesa, vivi e defunti, in attesa della beata speranza di condividere l’eredità eterna del cielo, con la Vergine Maria (cfr CCC, 1369-1371). Nessuno e niente è dimenticato nella Preghiera eucaristica, ma ogni cosa è ricondotta a Dio, come ricorda la dossologia che la conclude. Nessuno è dimenticato. E se io ho qualche persona, parenti, amici, che sono nel bisogno o sono passati da questo mondo all’altro, posso nominarli in quel momento, interiormente e in silenzio o fare scrivere che il nome sia detto. “Padre, quanto devo pagare perché il mio nome venga detto lì?”- “Niente”. Capito questo? Niente! La Messa non si paga. La Messa è il sacrificio di Cristo, che è gratuito. La redenzione è gratuita. Se tu vuoi fare un’offerta falla, ma non si paga. Questo è importante capirlo.

Questa formula codificata di preghiera, forse possiamo sentirla un po’ lontana – è vero, è una formula antica - ma, se ne comprendiamo bene il significato, allora sicuramente parteciperemo meglio. Essa infatti esprime tutto ciò che compiamo nella celebrazione eucaristica; e inoltre ci insegna a coltivare tre atteggiamenti che non dovrebbero mai mancare nei discepoli di Gesù. I tre atteggiamenti: primo, imparare a “rendere grazie, sempre e in ogni luogo”, e non solo in certe occasioni, quando tutto va bene; secondo, fare della nostra vita un dono d’amore, libero e gratuito; terzo, costruire la concreta comunione, nella Chiesa e con tutti. Dunque, questa Preghiera centrale della Messa ci educa, a poco a poco, a fare di tutta la nostra vita una “eucaristia”, cioè un’azione di grazie.


Saluti:

Je suis heureux de saluer les pèlerins venus de France, de Belgique et de divers pays francophones, en particulier les jeunes du Collège catholique Stanislas de Paris. Que le Seigneur nous aide à bien comprendre le sens de la Prière eucharistique, pour nous apprendre, peu à peu, à faire de toute notre vie une "eucharistie". Que Dieu vous bénisse !

[Sono lieto di salutare i pellegrini provenienti dalla Francia, dal Belgio e dai vari paesi francofoni, in particolare i giovani del Collegio Cattolico Stanislas di Parigi. Possa il Signore aiutarvi a comprendere il significato della Preghiera eucaristica, per capire, a poco a poco, come poter rendere tutta la nostra vita una "Eucaristia". Dio vi benedica!]

I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from England, Lithuania, Vietnam and the United States of America. With prayerful good wishes that this Lent will be a time of grace and spiritual renewal for you and your families, I invoke upon all of you joy and peace in our Lord Jesus Christ. God bless you!

[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Inghilterra, Lituania, Vietnam e Stati Uniti d’America. Con fervidi auguri, affinché questa Quaresima sia per voi e per le vostre famiglie un tempo di grazia e di rinnovamento spirituale, invoco su voi tutti la gioia e la pace del Signore Gesù. Dio vi benedica!]

Von Herzen grüße ich die Pilger deutscher Sprache, insbesondere die Delegation von Richtern und Staatsanwälten aus Deutschland. Die Feier der Eucharistie vereinigt uns im Opfer Christi und in der Gemeinschaft mit ihm und untereinander. Die Teilnahme an der heiligen Messe helfe uns, unser ganzes Leben zu einer „Eucharistie“ werden zu lassen. Der Herr segne und behüte euch allezeit.

[Con affetto saluto i pellegrini di lingua tedesca, in particolare la delegazione dei giudici e procuratori superiori della Germania. La celebrazione eucaristica ci unisce nel sacrificio di Cristo e nella comunione con lui e tra di noi. La partecipazione alla Messa ci aiuti a fare di tutta la nostra vita una “eucaristia”. Il Signore vi benedica e custodisca sempre.]

Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española, en particular a los provenientes de España y Latinoamérica. Que el Señor nos conceda hacer de nuestra vida una «eucaristía», que sea acción de graciasdon de amor y de comuniónMuchas gracias.

Queridos peregrinos de língua portuguesa e em particular os jovens de Castro Marim, sede bem-vindos! De coração saúdo a todos e confio ao bom Deus a vossa vida e a dos vossos familiares, invocando para todos as consolações e luzes do Espírito Santo, a fim de que, vencidos pessimismos e desilusões da vida, possais cruzar o limiar da esperança que temos em Cristo ressuscitado. Conto com as vossas orações. Obrigado!

[Carissimi pellegrini di lingua portoghese e in particolare voi giovani di Castro Marim, benvenuti! Di cuore saluto tutti e affido al buon Dio la vostra vita e quella dei vostri familiari, invocando per tutti le consolazioni e le luci dello Spirito Santo affinché, vinti i pessimismi e le delusioni della vita, possiate attraversare la soglia della speranza che abbiamo nel Cristo risorto. Conto sulle vostre preghiere. Grazie!]

أُرحّبُ بالحجّاجِ الناطقينَ باللّغةِ العربيّة، وخاصّةً بالقادمينَ منالشّرق الأوسط. أيّها الإخوةُ والأخواتُ الأعزّاء، أدعوكم لتُعزِّزوا في حياتكم اليوميّة مواقف تلاميذ المسيح إذ تجعلون من حياتكم هبةَ محبّة حرّةٍ ومجانيّة وتبنون الشّركة الملموسة في الكنيسة ومع الجّميع. ليُباركْكُم الربّ!

[Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in particolare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari fratelli e sorelle, vi invito a coltivare nella quotidianità della vostra vita gli atteggiamenti dei discepoli di Cristo, facendo della vostra vita un dono d’amore, libero e gratuito e costruendo la concreta comunione, nella Chiesa e con tutti. Il Signore vi benedica!]

Serdecznie witam polskich pielgrzymów, a szczególnie młodych wolontariuszy „Caritas Polska” z ich rówieśnikami z Syrii. Drodzy bracia i siostry, wielkopostny czas w sposób szczególny zbliża nas do tajemnicy zbawczej ofiary Chrystusa. Dokonała się ona raz jeden w historii, ale uobecnia się w każdej Eucharystii, którą sprawujemy. Dziękujmy Panu za dar Jego miłości i starajmy się uczestniczyć w nim, czyniąc z naszego życia wolny i bezinteresowny dar dla Boga i dla braci. Z serca wam błogosławię!

[Do un cordiale benvenuto ai pellegrini polacchi, in particolare ai giovani volontari della “Caritas Polonia” con i loro coetanei provenienti dalla Siria. Cari fratelli e sorelle, il tempo quaresimale ci avvicina in modo particolare al mistero del sacrificio salvifico di Cristo che, compiuto una sola volta nella storia, si fa presente in ogni Eucaristia che celebriamo. Ringraziamo il Signore per il dono del suo amore e cerchiamo di condividerlo, facendo della nostra vita un dono libero e gratuito a Dio e ai fratelli. Vi benedico di cuore!]



APPELLO PER I GIOCHI PARALIMPICI INVERNALI DI PYEONGCHANG

 

Tra due giorni si apriranno i Giochi Paralimpici Invernali nella città di PyeongChang, in Corea del Sud, che ha ospitato recentemente le Olimpiadi. Queste hanno mostrato come lo sport può tendere ponti tra paesi in conflitto e dare un valido contributo a prospettive di pace tra i popoli. I Giochi Paralimpici, ancora di più, attestano che attraverso lo sport si possono superare le proprie disabilità. Gli atleti e le atlete paralimpici sono per tutti esempio di coraggio, di costanza, di tenacia nel non lasciarsi vincere dai limiti. Lo sport appare così una grande scuola di inclusione, ma anche di ispirazione per la propria vita e di impegno a trasformare la società.

Rivolgo il mio saluto al Comitato Paralimpico Internazionale, agli atleti e alle atlete, alle Autorità e al popolo coreano. Assicuro la mia preghiera perché questo evento possa favorire giorni di pace e di gioia per tutti.

 

APPELLO PER LE “24 ORE PER IL SIGNORE”

 

Venerdì prossimo, nella Basilica di San Pietro, celebrerò la liturgia penitenziale per la tradizionale 24 Ore per il Signore.

Mi auguro che le nostre chiese possano rimanere aperte a lungo per accogliere quanti vorranno prepararsi alla Santa Pasqua, celebrando il sacramento della Riconciliazione, e sperimentare in questo modo la misericordia di Dio.

* * *

Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana. A questo punto ho un dubbio: non so quali siano più rumorosi: gli italiani? I portoghesi? I brasiliani? O gli americani di lingua spagnola? Grazie per il vostro rumore!

Sono lieto di accogliere i Sacerdoti docenti di “Teologia della Missione”; le Piccole Suore della Divina Provvidenza; le Suore Francescane dei Sacri Cuori e il gruppo del Movimento dei Focolari.

Saluto i gruppi parrocchiali; la delegazione della “Fiaccola Benedettina”, accompagnata dall’Arcivescovo, Mons. Renato Boccardo; i ragazzi ospiti nel Centro di Accoglienza de L’Aquila; il Gruppo Gariwo “La Foresta dei Giusti” di Milano; l’Associazione Sesta Opera San Fedele di Milano; il Centro Regina Pacis di Quarto; il Gruppo “Accanto a chi è nel Bisogno” di San Giorgio nel Sannio e gli Istituti scolastici, in particolare il “Campolieti” di Termoli e il “Maria Ausiliatrice” di Canove di Roana.

Un pensiero speciale rivolgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli. Cari fratelli, in questo tempo penitenziale, il Signore vi indica il cammino di speranza da seguire. Lo Spirito Santo vi guidi a compiere una vera conversione, per riscoprire il dono della Parola di Dio, per essere purificati dal peccato e per servire Cristo presente nei fratelli, secondo le capacità e i ruoli propri di ciascuno. Grazie.


[Saluto ai pellegrini presenti nella Basilica di San Pietro]

Buongiorno a tutti voi! Oggi si pensava ci fosse la pioggia, ma chi capisce Roma? Il clima di Roma è così, e per questo l’abbiamo fatta qui e non in piazza… Grazie della vostra pazienza e delle vostre preghiere. Perché io so che voi pregate per me! E’ vero questo? No? Non è vero? E’ vero! Continuate a pregare per me.

Adesso, prima di salutarvi, vi darò la benedizione, per voi, per le vostre famiglie, per tutte le cose che avete nel cuore. Ma prima preghiamo la Madonna tutti insieme.

“Ave Maria” e benedizione.

E pregate per me, non dimenticatevi!

 
 

 


© Copyright - Libreria Editrice Vaticana

 

 


 

 

LETTURA

Dt 6, 4a. 20-25

Quando tuo figlio ti domanderà, risponderai: eravamo schiavi del faraone e il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente.

Lettura del libro del Deuteronomio.

 

In quei giorni. Mosè disse: «Ascolta, Israele: 20Quando in avvenire tuo figlio ti domanderà: “Che cosa significano queste istruzioni, queste leggi e queste norme che il Signore, nostro Dio, vi ha dato?”, 21tu risponderai a tuo figlio: “Eravamo schiavi del faraone in Egitto e il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente. 22Il Signore operò sotto i nostri occhi segni e prodigi grandi e terribili contro l’Egitto, contro il faraone e contro tutta la sua casa. 23Ci fece uscire di là per condurci nella terra che aveva giurato ai nostri padri di darci. 24Allora il Signore ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi, temendo il Signore, nostro Dio, così da essere sempre felici ed essere conservati in vita, come appunto siamo oggi. 25La giustizia consisterà per noi nel mettere in pratica tutti questi comandi, davanti al Signore, nostro Dio, come ci ha ordinato”».

Parola di Dio.

 

SALMO

Sal 104 (105)

Il Signore fece uscire il suo popolo fra canti di gioia.

 

2A lui cantate, a lui inneggiate,

meditate tutte le sue meraviglie.

3Gloriatevi del suo santo nome:

gioisca il cuore di chi cerca il Signore. R.


23Israele venne in Egitto,

Giacobbe emigrò nel paese di Cam.

24Ma Dio rese molto fecondo il suo popolo,

lo rese più forte dei suoi oppressori. R.


43Ha fatto uscire il suo popolo con esultanza,

i suoi eletti con canti di gioia,

45perché osservassero i suoi decreti

e custodissero le sue leggi. R.

 

EPISTOLA

Ef 5, 15-20

Inneggiate al Signore, rendendo continuamente grazie.

Lettera di san Paolo apostolo agli Efesini.

 

Fratelli, 15fate molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, 16facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi. 17Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore. 18E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé; siate invece ricolmi dello Spirito, 19intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore, 20rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.

Parola di Dio.

 

VANGELO

Gv 11, 1-53

La risurrezione di Lazzaro.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

 

In quel tempo. 1Un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. 2Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. 3Le sorelle mandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».

4All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». 5Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. 6Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. 7Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». 8I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». 9Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; 10ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».

11Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si è addormentato; ma io vado a svegliarlo». 12Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». 13Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. 14Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto 15e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». 16Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».

17Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. 18Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri 19e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. 20Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. 21Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! 22Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». 23Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». 24Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». 25Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 26chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». 27Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».

28Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». 29Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. 30Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. 31Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.

32Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». 33Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, 34domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». 35Gesù scoppiò in pianto. 36Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». 37Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».

38Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». 40Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». 41Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. 42Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». 43Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». 44Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».

45Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui. 46Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.

47Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. 48Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». 49Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! 50Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». 51Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; 52e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. 53Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.

Parola del Signore.

 


 

Quaresima – IV settimana del salterio

 

 

DOMENICA 11

III DI QUARESIMA

08.30:  CONFRATELLI E CONSORELLE                          DELL'ORDINE DEI SERVI DI MARIA

11.15:   pro populo

18.00:  ANTONELLA

LUNEDI 12

FERIA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  FILOMENA

18,00:  FAM. AMIGHETTI

MARTEDI 13

FERIA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30   ROSA E GIACOMO

18,00:  LUIGIA E GUIDO

MERCOLEDI 14

FERIA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  S. MESSA

18,00:  ITALIA (SPARTACO)

GIOVEDI 15

FERIA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  FAM. CECCARELLI E CORNAGGIA

18,00:  ENZO E ALBERTO

VENERDI 16

FERIA ALITURGICA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  VIA CRUCIS

15,00:  VIA CRUCIS

20,45:  PREGHIERA ORGANIZZATA                                DAL GRUPPO GIOVANI

SABATO 17

SABATO DI QUARESIMA

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30: PERPETUO SUFFRAGIO

18,00: REMO BADIA

DOMENICA 18

V DI QUARESIMA

08.30:   GENITORI, PARENTI, BENEFATTORI                 DELLE SUORE DELL'ORDINE                             COMPASSIONISTE SERVE DI MARIA

11.15:   pro populo

18.00:  GIANCARLO E FAM CONFALONIERI

 

 

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