SETTIMANALE 16 2018
PARROCCHIA
B.V. ADDOLORATA IN SAN SIRO
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Catechesi sul Battesimo. 2. Il segno della fede cristiana
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Proseguiamo, in questo Tempo di Pasqua, le catechesi sul Battesimo. Il significato del Battesimo risalta chiaramente dalla sua celebrazione, perciò rivolgiamo ad essa la nostra attenzione. Considerando i gesti e le parole della liturgia possiamo cogliere la grazia e l’impegno di questo Sacramento, che è sempre da riscoprire. Ne facciamo memoria nell’aspersione con l’acqua benedetta che si può fare la domenica all’inizio della Messa, come pure nella rinnovazione delle promesse battesimali durante la Veglia Pasquale. Infatti, quanto avviene nella celebrazione del Battesimo suscita una dinamica spirituale che attraversa tutta la vita dei battezzati; è l’avvio di un processo che permette di vivere uniti a Cristo nella Chiesa. Pertanto, ritornare alla sorgente della vita cristiana ci porta a comprendere meglio il dono ricevuto nel giorno del nostro Battesimo e a rinnovare l’impegno di corrispondervi nella condizione in cui oggi ci troviamo. Rinnovare l’impegno, comprendere meglio questo dono, che è il Battesimo, e ricordare il giorno del nostro Battesimo. Mercoledì scorso ho chiesto di fare i compiti a casa e ognuno di noi, ricordare il giorno del Battesimo, in quale giorno sono stato battezzato. Io so che alcuni di voi lo sanno, altri, no; quelli che non lo sanno, domandino ai parenti, a quelle persone, ai padrini, alle madrine… domandino: “Qual è la data del mio battesimo?” Perché è una rinascita il Battesimo ed è come se fosse il secondo compleanno. Capito? Fare questo compito a casa, domandare: “Qual è la data del mio Battesimo?”.
Anzitutto, nel rito di accoglienza, viene chiesto il nome del candidato, perché il nome indica l’identità di una persona. Quando ci presentiamo diciamo subito il nostro nome: “Io mi chiamo così”, così da uscire dall’anonimato, l’anonimo è quello che non ha nome. Per uscire dall’anonimato subito diciamo il nostro nome. Senza nome si resta degli sconosciuti, senza diritti e doveri. Dio chiama ciascuno per nome, amandoci singolarmente, nella concretezza della nostra storia. Il Battesimo accende la vocazione personale a vivere da cristiani, che si svilupperà in tutta la vita. E implica una risposta personale e non presa a prestito, con un “copia e incolla”. La vita cristiana infatti è intessuta di una serie di chiamate e di risposte: Dio continua a pronunciare il nostro nome nel corso degli anni, facendo risuonare in mille modi la sua chiamata a diventare conformi al suo Figlio Gesù. E’ importante dunque il nome! E’ molto importante! I genitori pensano al nome da dare al figlio già prima della nascita: anche questo fa parte dell’attesa di un figlio che, nel nome proprio, avrà la sua identità originale, anche per la vita cristiana legata a Dio.
Certo, diventare cristiani è un dono che viene dall’alto (cfr Gv 3,3-8). La fede non si può comprare, ma chiedere sì, e ricevere in dono sì. “Signore, regalami il dono della fede”, è una bella preghiera! “Che io abbia fede”, è una bella preghiera. Chiederla in dono, ma non si può comprare, si chiede. Infatti, «il Battesimo è il sacramento di quella fede, con la quale gli uomini, illuminati dalla grazia dello Spirito Santo, rispondono al Vangelo di Cristo» (Rito del Battesimo dei Bambini, Introd. gen., n. 3). A suscitare e a risvegliare una fede sincera in risposta al Vangelo tendono la formazione dei catecumeni e la preparazione dei genitori, come l’ascolto della Parola di Dio nella stessa celebrazione del Battesimo.
Se i catecumeni adulti manifestano in prima persona ciò che desiderano ricevere in dono dalla Chiesa, i bambini sono presentati dai genitori, con i padrini. Il dialogo con loro, permette ad essi di esprimere la volontà che i piccoli ricevano il Battesimo e alla Chiesa l’intenzione di celebrarlo. «Espressione di tutto questo è il segno di croce, che il celebrante e i genitori tracciano sulla fronte dei bambini» (Rito del Battesimo dei Bambini, Introd., n. 16). «Il segno della croce esprime il sigillo di Cristo su colui che sta per appartenergli e significa la grazia della redenzione che Cristo ci ha acquistata per mezzo della sua croce» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1235). Nella cerimonia facciamo sui bambini il segno della croce. Ma vorrei tornare su un argomento del quale vi ho parlato. I nostri bambini sanno farsi il segno della croce bene? Tante volte ho visto bambini che non sanno fare il segno della croce. E voi, papà, mamme, nonni, nonne, padrini, madrine, dovete insegnare a fare bene il segno della croce perché è ripetere quello che è stato fatto nel Battesimo. Avete capito bene? Insegnare ai bambini a fare bene il segno della croce. Se lo imparano da bambini lo faranno bene dopo, da grandi.
La croce è il distintivo che manifesta chi siamo: il nostro parlare, pensare, guardare, operare sta sotto il segno della croce, ossia sotto il segno dell’amore di Gesù fino alla fine. I bambini sono segnati in fronte. I catecumeni adulti sono segnati anche sui sensi, con queste parole: «Ricevete il segno della croce sugli orecchi per ascoltare la voce del Signore»; «sugli occhi per vedere lo splendore del volto di Dio»; «sulla bocca, per rispondere alla parola di Dio»; «sul petto, perché Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori»; «sulle spalle, per sostenere il giogo soave di Cristo» (Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti, n. 85). Cristiani si diventa nella misura in cui la croce si imprime in noi come un marchio “pasquale” (cfr Ap 14,1; 22,4), rendendo visibile, anche esteriormente, il modo cristiano di affrontare la vita. Fare il segno della croce quando ci svegliamo, prima dei pasti, davanti a un pericolo, a difesa contro il male, la sera prima di dormire, significa dire a noi stessi e agli altri a chi apparteniamo, chi vogliamo essere. Per questo è tanto importante insegnare ai bambini a fare bene il segno della croce. E, come facciamo entrando in chiesa, possiamo farlo anche a casa, conservando in un piccolo vaso adatto un po’ di acqua benedetta – alcune famiglie lo fanno: così, ogni volta che rientriamo o usciamo, facendo il segno della croce con quell’acqua ci ricordiamo che siamo battezzati. Non dimenticare, ripeto: insegnare ai bambini a fare il segno della croce.
Saluti:
Je salue cordialement les pèlerins de langue française, en particulier les nombreux jeunes venus de France ainsi que la Délégation du Collège théologique de la Diaconie apostolique de l’Eglise de Grèce, conduite par l’Evêque Agatanghelos. Frères et sœurs, en faisant le signe de la croix quand nous nous réveillons, avant les repas, face à un danger, pour nous protéger du mal, le soir avant de dormir, nous exprimons à nous-même et aux autres à qui nous appartenons, à qui nous voulons être. Je vous invite à faire souvent dans la journée le signe de la croix. Que Dieu vous bénisse !
[Saluto cordialmente i pellegrini francofoni, in particolare i giovani francesi, nonché la delegazione del Collegio Teologico della Apostoliki Diakonia della Chiesa di Grecia, guidata dal Vescovo Agathanghelos. Fratelli e sorelle, facendo il segno della croce: quando ci svegliamo, prima dei pasti, di fronte al pericolo, per proteggerci dal male e la sera prima di dormire, esprimiamo, sia a noi stessi sia agli altri, a chi apparteniamo e chi vogliamo essere. Vi invito pertanto a fare il segno della croce spesso durante il giorno. Dio vi benedica!]
I greet the English-speaking pilgrims and visitors taking part in today’s Audience, particularly those from Ireland, the Netherlands, Sweden, Australia, Indonesia, Malaysia and the United States of America. I offer a special welcome to the group of benefactors from Ireland, with gratitude for their support of the forthcoming World Meeting of Families in Dublin. In the joy of the Risen Christ, I invoke upon you and your families the loving mercy of God our Father. May the Lord bless you all!
[Saluto i pellegrini di lingua inglese presenti all’Udienza odierna, specialmente quelli provenienti da Irlanda, Paesi Bassi, Svezia, Australia, Indonesia, Malaysia e Stati Uniti d’America. Rivolgo un saluto particolare al gruppo di benefattori irlandesi, grato per il loro sostegno al prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie a Dublino. Nella gioia del Cristo Risorto, invoco su di voi e sulle vostre famiglie l’amore misericordioso di Dio nostro Padre. Il Signore vi benedica!]
Von Herzen grüße ich die Pilger deutscher und niederländischer Sprache und heiße insbesondere die Stiftung Pro Oriente, die Delegation der Stadt Homburg und die Gruppe des katholischen Senders Katholieke Radio Omroep aus den Niederlanden willkommen. Der Heilige Geist helfe uns, jeden Tag aus der Taufgnade zu leben und unseren Mitmenschen die Liebe Christi sichtbar zu machen, der für uns gestorben und auferstanden ist. Der Herr segne euch alle.
[Con affetto saluto i pellegrini di lingua tedesca e di lingua neerlandese. Un particolare benvenuto alla Fondazione Pro Oriente, alla Delegazione della Città di Homburg e al gruppo della radiotelevisione cattolica KRO dei Paesi Bassi. Lo Spirito Santo ci aiuti a vivere ogni giorno la grazia del Battesimo e a rendere visibile ai nostri vicini l’amore di Cristo morto e risorto per noi. Il Signore vi benedica tutti.]
Saludo cordialmente a los peregrinos de lengua española provenientes de España y América Latina. En este tiempo de pascua, pidamos a la Virgen María que nos ayude a renovar la gracia del bautismo que hemos recibido, para vivir cada día más unidos a Cristo como miembros de la Iglesia. Que el Señor los bendiga. Muchas gracias.
Dirijo uma cordial saudação aos peregrinos de língua portuguesa, nomeadamente aos grupos vindos das dioceses de Cascavel, Natal, São José do Rio Preto e São José dos Campos, encorajando todos a ser testemunhas do amor que Jesus nos demonstrou com o seu sacrifício na Cruz. Que a cruz seja o sinal duma vida de jubilosa doação ao próximo. De bom grado vos abençoo a vós e aos vossos entes queridos!
[Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua portoghese, in particolare ai gruppi venuti dalle diocesi di Cascavel, Natal, São José do Rio Preto e São José dos Campos, incoraggiando tutti ad essere testimoni dell’amore che Gesù ci ha dimostrato con il suo sacrificio sulla Croce. Sia la croce il segno di una vita di donazione gioiosa al prossimo. Volentieri benedico voi e i vostri cari!]
أرحب بمودة بالأشخاص الناطقين باللغة العربية، وخاصة بالقادمين من سوريا، ومن لبنان، ومن الشرق الأوسط. تهبنا المعمودية نعمة قبول الروح القدس الذي يزرع في قلوبنا نعمة الإيمان. وتبقى مسؤوليتنا أن ننمي هذه البذرة من خلال كلمة الله، والأسرار المقدسة، والصلاة وأعمال المحبة. ليبارككم الرب جميعا ويحرسكم من الشرير!
[Rivolgo un cordiale saluto alle persone di lingua araba, in particolare a quelle provenienti dalla Siria, dal Libano e dal Medio Oriente. Il Battesimo ci dona la grazia di ricevere lo Spirito Santo che semina nei nostri cuori il seme della fede. Rimane nostra la responsabilità di farlo crescere attraverso la Parola di Dio, i Sacramenti, la preghiera e le opere di carità. Il Signore vi benedica tutti e vi protegga dal maligno!]
Pozdrawiam serdecznie pielgrzymów polskich. W tych dniach, obchodzony jest w Polsce X Tydzień Biblijny, którego motto brzmi: „Jesteśmy napełnieni Duchem Świętym”. Usiłujcie, zatem każdego dnia, indywidualnie lub z rodziną, znaleźć chwilę czasu na lekturę i medytację Pisma świętego, abyście mogli zaczerpnąć z niego nieodzowną moc dla waszego życia chrześcijańskiego. Niech to będzie waszym zadaniem. Z odwagą dzielcie się z innymi Słowem Bożym, żyjcie Nim, na co dzień, dając świadectwo wierności Chrystusowi i Jego Ewangelii. Niech będzie pochwalony Jezus Chrystus.
[Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. In questi giorni, in Polonia si sta svolgendo la Xª Settimana Biblica, il cui motto è: “Siamo colmi di Spirito Santo”. Cercate dunque ogni giorno, individualmente o in famiglia, di trovare un po’ di tempo per leggere e meditare la Sacra Scrittura, affinché possiate attingere da Essa la forza necessaria alla vita cristiana. Sia questo il vostro impegno. Condividete con coraggio la Parola di Dio con gli altri, vivete di Essa ogni giorno, testimoniando la fedeltà a Cristo e al Suo Vangelo. Sia lodato Gesù Cristo.]
Od srca pozdravljam sve hrvatske hodočasnike, a osobito vjernike iz Vrhbosanske nadbiskupije u Bosni i Hercegovini, predvođeni njihovim pastirom, kardinalom Vinkom Puljićem. Dragi prijatelji, svakodnevni susret i hod s Uskrslim Gospodinom neka vam ražari srca, kako biste oduševljeno svjedočili svoju vjeru i naviještali silna Božja djela! Hvaljen Isus i Marija!
[Saluto di cuore i pellegrini croati, tra i quali i fedeli dell’Arcidiocesi di Vrhbósna, in Bósnia ed Erzegóvina, accompagnati dal loro Pastore, il Cardinale Vínko Púljić. Cari amici, l’incontro quotidiano e il cammino con il Signore risorto faccia ardere i vostri cuori affinché, con entusiasmo, possiate testimoniare la fede e proclamare le grandi opere di Dio. Siano lodati Gesù e Maria!]
APPELLO PER LA RIUNIONE DELLA BANCA MONDIALE
(Washington, 21 aprile 2018)
Sabato prossimo avranno luogo a Washington le Riunioni primaverili della Banca Mondiale. Incoraggio gli sforzi che, mediante l’inclusione finanziaria, cercano di promuovere la vita dei più poveri, favorendo un autentico sviluppo integrale e rispettoso della dignità umana.
APPELLO PER VINCENT LAMBERT E ALFIE EVANS
Attiro l’attenzione di nuovo su Vincent Lambert e sul piccolo Alfie Evans, e vorrei ribadire e fortemente confermare che l’unico padrone della vita, dall’inizio alla fine naturale, è Dio! E il nostro dovere, il nostro dovere è fare di tutto per custodire la vita. Pensiamo in silenzio e preghiamo perché sia rispettata la vita di tutte le persone e specialmente di questi due fratelli nostri. Preghiamo in silenzio.
* * *
Rivolgo un cordiale benvenuto ai fedeli di lingua italiana.
Sono lieto di accogliere i partecipanti al Seminario promosso dalla Pontificia Università della Santa Croce di Roma e quelli al Convegno promosso dal Movimento dei Focolari; i Membri della Commissione Presbiterale Italiana e i Diaconi dell’Arcidiocesi di Milano. Auspico di cuore che il vostro pellegrinaggio alla tomba di Pietro vi renda sempre più generosi nella testimonianza di fede.
Saluto i pellegrini dell’Ordine della Madre di Dio, nell’80° di canonizzazione del Fondatore: San Giovanni Leonardi; le Parrocchie; gli Istituti scolastici, in particolare l’Highlands Institute di Roma; gli Sbandieratori e Musici di Asti; l’Associazione “Musica bene comune” di Roma.
Un pensiero speciale porgo ai giovani, agli anziani, agli ammalati e agli sposi novelli. Invito tutti a vedere in Gesù Risorto, vivo e presente in mezzo a noi, il vero maestro di vita; la sua intercessione vi ottenga la serenità e la pace e il suo insegnamento vi sia di incoraggiamento nel cammino quotidiano verso la santità.
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LETTURA
At 7, 2-8. 11-12a. 17. 20-22. 30-34. 36-42a. 44-48a. 51-54
La testimonianza alla storia della salvezza in Cristo resa da Stefano davanti al sinedrio.
Lettura degli Atti degli Apostoli.
In quei giorni. 2Stefano rispose: «Fratelli e padri, ascoltate: il Dio della gloria apparve al nostro padre Abramo quando era in Mesopotamia, prima che si stabilisse in Carran, 3e gli disse: Esci dalla tua terra e dalla tua gente e vieni nella terra che io ti indicherò. 4Allora, uscito dalla terra dei Caldei, si stabilì in Carran; di là, dopo la morte di suo padre, Dio lo fece emigrare in questa terra dove voi ora abitate. 5In essa non gli diede alcuna proprietà, neppure quanto l’orma di un piede e, sebbene non avesse figli, promise di darla in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui. 6Poi Dio parlò così: La sua discendenza vivrà da straniera in terra altrui, tenuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni. 7Ma la nazione di cui saranno schiavi, io la giudicherò – disse Dio – e dopo ciò usciranno e mi adoreranno in questo luogo. 8E gli diede l’alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l’ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. 11Su tutto l’Egitto e su Canaan vennero carestia e grande tribolazione e i nostri padri non trovavano da mangiare. 12Giacobbe, avendo udito che in Egitto c’era del cibo, vi inviò i nostri padri.
17Mentre si avvicinava il tempo della promessa fatta da Dio ad Abramo, il popolo crebbe e si moltiplicò in Egitto. 20In quel tempo nacque Mosè, ed era molto bello. Fu allevato per tre mesi nella casa paterna 21e, quando fu abbandonato, lo raccolse la figlia del faraone e lo allevò come suo figlio. 22Così Mosè venne educato in tutta la sapienza degli Egiziani ed era potente in parole e in opere.
30Passati quarant’anni, gli apparve nel deserto del monte Sinai un angelo, in mezzo alla fiamma di un roveto ardente. 31Mosè rimase stupito di questa visione e, mentre si avvicinava per vedere meglio, venne la voce del Signore: 32Io sono il Dio dei tuoi padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. Tutto tremante, Mosè non osava guardare. 33Allora il Signore gli disse: Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo in cui stai è terra santa. 34Ho visto i maltrattamenti fatti al mio popolo in Egitto, ho udito il loro gemito e sono sceso a liberarli. Ora vieni, io ti mando in Egitto.
36Egli li fece uscire, compiendo prodigi e segni nella terra d’Egitto, nel Mar Rosso e nel deserto per quarant’anni. 37Egli è quel Mosè che disse ai figli d’Israele: Dio farà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me. 38Egli è colui che, mentre erano radunati nel deserto, fu mediatore tra l’angelo, che gli parlava sul monte Sinai, e i nostri padri; egli ricevette parole di vita da trasmettere a noi. 39Ma i nostri padri non vollero dargli ascolto, anzi lo respinsero e in cuor loro si volsero verso l’Egitto, 40dicendo ad Aronne: “Fa’ per noi degli dèi che camminino davanti a noi, perché a questo Mosè, che ci condusse fuori dalla terra d’Egitto, non sappiamo che cosa sia accaduto”. 41E in quei giorni fabbricarono un vitello e offrirono un sacrificio all’idolo e si rallegrarono per l’opera delle loro mani. 42Ma Dio si allontanò da loro e li abbandonò al culto degli astri del cielo.
44Nel deserto i nostri padri avevano la tenda della testimonianza, come colui che parlava a Mosè aveva ordinato di costruirla secondo il modello che aveva visto. 45E dopo averla ricevuta, i nostri padri con Giosuè la portarono con sé nel territorio delle nazioni che Dio scacciò davanti a loro, fino ai tempi di Davide. 46Costui trovò grazia dinanzi a Dio e domandò di poter trovare una dimora per la casa di Giacobbe; 47ma fu Salomone che gli costruì una casa. 48L’Altissimo tuttavia non abita in costruzioni fatte da mano d’uomo.
51Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. 52Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, 53voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l’avete osservata».
54All’udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.
SALMO
Sal 117 (118)
Lodate il Signore e proclamate le sue meraviglie.
1Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
2Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre». R.
3Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
4Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre». R.
13Mi avevano spinto con forza per farmi cadere,
ma il Signore è stato il mio aiuto.
14Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza. R.
EPISTOLA
1Cor 2, 6-12
Parliamo di una sapienza che non è di questo mondo. Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero conosciuto il Signore della gloria.
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.
Fratelli, 6tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. 7Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. 8Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9Ma, come sta scritto:
Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
Dio le ha preparate per coloro che lo amano.
10Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. 12Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato.
VANGELO
Gv 17, 1b-11
Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Io prego per loro, non prego per il mondo. Custodiscili nel tuo nome.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni.
In quel tempo. Il Signore Gesù, 1alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. 2Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. 3Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. 4Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. 5E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
6Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. 7Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 8perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
9Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. 10Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. 11Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi».
QUARTA DI PASQUA – IV settimana del salterio
DOMENICA 22 IV DI PASQUA |
8.30 PARENTI,BENEFATTORI, GENITORI dell’ordine compasioniste serve di Maria 11.15 Pro populo 18.00 S. MESSA |
LUNEDI 23 FERIE |
8.10 Celebrazione delle Lodi 8,30 S. MESSA 18.00 S. MESSA |
MARTEDI 24 FERIE |
8.10 Celebrazione delle Lodi 8.30 LUCIANA E UMBERTO 18.00 S. MESSA |
MERCOLEDI 25 S. MARCO EV. |
8.10 Celebrazione delle Lodi 8.30 S. MESSA 18.00 S. MESSA |
GIOVEDI 26 FERIA |
8.10 Celebrazione delle Lodi 8.30 FAM MARCARINI (VIVI) 18.00 S. MESSA |
VENERDI 27 Bb. CATERINA E GIULIANA |
8.10 Celebrazione delle Lodi 8.30 S. MESSA 18.00 S. MESSA |
SABATO 28 S. GIANNA BERETTA MOLLA |
8.10 Celebrazione delle Lodi 8.30 PERPETUO SUFFRAGIO 18.00 FAM GHIDINI, GARIBALDO, GORINI, E ALFIERO |
DOMENICA 29 V DI PASQUA |
8.30 SUORE DEFUNTE dell’ordine compasioniste serve di Maria 11.15 Pro populo 18.00 GIOVANNA |