Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

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SETTIMANALE 29 2018

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PARROCCHIA

B.V. ADDOLORATA IN SAN SIRO

Via Simone Stratico, 11 - Milano

Tel 024076944 - 0248701046 fax 0240090576

e-mail  addoloratainsansiro@chiesadimilano.it

 

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«Voi che calpestate il povero e sterminate gli umili […]. Ecco, verranno giorni in cui manderò la fame nel paese; [...] fame di ascoltare le parole del Signore» (Am 8,4.11).

Il monito del profeta Amos risulta ancora oggi di bruciante attualità. Quanti poveri oggi sono calpestati! Quanti piccoli vengono sterminati! Sono tutti vittime di quella cultura dello scarto che più volte è stata denunciata. E tra questi non posso non annoverare i migranti e i rifugiati, che continuano a bussare alle porte delle Nazioni che godono di maggiore benessere.

Cinque anni fa, durante la mia visita a Lampedusa, ricordando le vittime dei naufragi, mi sono fatto eco del perenne appello all’umana responsabilità: «“Dov’è il tuo fratello? La voce del suo sangue grida fino a me”, dice Dio. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi» (Insegnamenti 1 [2013], vol. 2, 23). Purtroppo le risposte a questo appello, anche se generose, non sono state sufficienti, e ci troviamo oggi a piangere migliaia di morti.

L’odierna acclamazione al Vangelo contiene l’invito di Gesù: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). Il Signore promette ristoro e liberazione a tutti gli oppressi del mondo, ma ha bisogno di noi per rendere efficace la sua promessa. Ha bisogno dei nostri occhi per vedere le necessità dei fratelli e delle sorelle. Ha bisogno delle nostre mani per soccorrere. Ha bisogno della nostra voce per denunciare le ingiustizie commesse nel silenzio – talvolta complice – di molti. In effetti, dovrei parlare di molti silenzi: il silenzio del senso comune, il silenzio del “si è fatto sempre così”, il silenzio del “noi” sempre contrapposto al “voi”. Soprattutto, il Signore ha bisogno del nostro cuore per manifestare l’amore misericordioso di Dio verso gli ultimi, i reietti, gli abbandonati, gli emarginati.

Nel Vangelo di oggi, Matteo racconta il giorno più importante della sua vita, quello in cui è stato chiamato dal Signore. L’Evangelista ricorda chiaramente il rimprovero di Gesù ai farisei, facili a subdole mormorazioni: «Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”» (9,13). È un’accusa diretta verso l’ipocrisia sterile di chi non vuole “sporcarsi le mani”, come il sacerdote e il levita della parabola del Buon Samaritano. Si tratta di una tentazione ben presente anche ai nostri giorni, che si traduce in una chiusura nei confronti di quanti hanno diritto, come noi, alla sicurezza e a una condizione di vita dignitosa, e che costruisce muri, reali o immaginari, invece di ponti.

Di fronte alle sfide migratorie di oggi, l’unica risposta sensata è quella della solidarietà e della misericordia; una riposta che non fa troppi calcoli, ma esige un’equa divisione delle responsabilità, un’onesta e sincera valutazione delle alternative e una gestione oculata. Politica giusta è quella che si pone al servizio della persona, di tutte le persone interessate; che prevede soluzioni adatte a garantire la sicurezza, il rispetto dei diritti e della dignità di tutti; che sa guardare al bene del proprio Paese tenendo conto di quello degli altri Paesi, in un mondo sempre più interconnesso. E’ a questo mondo che guardano i giovani.

Il Salmista ci ha indicato l’atteggiamento giusto da assumere in coscienza davanti a Dio: «Ho scelto la via della fedeltà, mi sono proposto i tuoi giudizi» (Sal 119,30). Un impegno di fedeltà e di retto giudizio che ci auguriamo di portare avanti assieme ai governanti della terra e alle persone di buona volontà. Per questo seguiamo con attenzione il lavoro della comunità internazionale per rispondere alle sfide poste dalle migrazioni contemporanee, armonizzando sapientemente solidarietà e sussidiarietà e identificando risorse e responsabilità.

Desidero concludere con alcune parole in spagnolo, dirette particolarmente ai fedeli che sono venuti dalla Spagna.

Quise celebrar el quinto aniversario de mi visita a Lampedusa con ustedes, quienes representan los socorristas y los rescatados en el Mar Mediterráneo. A los primeros quiero expresar mi agradecimiento por encarnar hoy la parábola del Buen Samaritano, quien se detuvo a salvar la vida del pobre hombre golpeado por los bandidos, sin preguntarle cuál era, su procedencia, sus razones de viaje o sus documentos…: simplemente decidió de hacerse cargo y de salvar su vida. A los rescatados quiero reiterar mi solidaridad y aliento, ya que conozco bien las tragedias de las que se están escapando. Les pido que sigan siendo testigos de la esperanza en un mundo cada día más preocupado de su presente, con muy poca visión de futuro y reacio a compartir, y que con su respeto por la cultura y las leyes del país que los acoge, elaboren conjuntamente el camino de la integración.

Chiedo allo Spirito Santo di illuminare la nostra mente e di infiammare il nostro cuore per superare tutte le paure e le inquietudini e trasformarci in docili strumenti dell’amore misericordioso del Padre, pronti a dare la nostra vita per i fratelli e le sorelle, così come ha fatto il Signore Gesù Cristo per ciascuno di noi.

 
 

 


© Copyright - Libreria Editrice Vaticana

 


 

 

LETTURA

1Re 7, 51 – 8, 14

La nube divina prende possesso del tempio.

Lettura del primo libro dei Re.

 

In quei giorni. 7,51Fu terminato tutto il lavoro che il re Salomone aveva fatto per il tempio del Signore. Salomone fece portare le offerte consacrate da Davide, suo padre, cioè l’argento, l’oro e gli utensili; le depositò nei tesori del tempio del Signore.8,1Salomone allora convocò presso di sé in assemblea a Gerusalemme gli anziani d’Israele, tutti i capitribù, i prìncipi dei casati degli Israeliti, per fare salire l’arca dell’alleanza del Signore dalla Città di Davide, cioè da Sion. 2Si radunarono presso il re Salomone tutti gli Israeliti nel mese di Etanìm, cioè il settimo mese, durante la festa. 3Quando furono giunti tutti gli anziani d’Israele, i sacerdoti sollevarono l’arca 4e fecero salire l’arca del Signore, con la tenda del convegno e con tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li facevano salire i sacerdoti e i leviti. 5Il re Salomone e tutta la comunità d’Israele, convenuta presso di lui, immolavano davanti all’arca pecore e giovenchi, che non si potevano contare né si potevano calcolare per la quantità. 6I sacerdoti introdussero l’arca dell’alleanza del Signore al suo posto nel sacrario del tempio, nel Santo dei Santi, sotto le ali dei cherubini. 7Difatti i cherubini stendevano le ali sul luogo dell’arca; i cherubini, cioè, proteggevano l’arca e le sue stanghe dall’alto. 8Le stanghe sporgevano e le punte delle stanghe si vedevano dal Santo di fronte al sacrario, ma non si vedevano di fuori. Vi sono ancora oggi. 9Nell’arca non c’era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposto Mosè sull’Oreb, dove il Signore aveva concluso l’alleanza con gli Israeliti quando uscirono dalla terra d’Egitto. 10Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nube riempì il tempio del Signore, 11e i sacerdoti non poterono rimanervi per compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio del Signore. 12Allora Salomone disse: «Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura. 13Ho voluto costruirti una casa eccelsa, un luogo per la tua dimora in eterno». 14Il re si voltò e benedisse tutta l’assemblea d’Israele, mentre tutta l’assemblea d’Israele stava in piedi.

 

SALMO

Sal 28 (29)

Mostrati a noi, Signore, nella tua santa dimora.

 

1Date al Signore, figli di Dio,

date al Signore gloria e potenza.

2Date al Signore la gloria del suo nome,

prostratevi al Signore nel suo atrio santo. R.


4La voce del Signore è forza,

la voce del Signore è potenza.

7La voce del Signore saetta fiamme di fuoco.

9Nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!». R.


10Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,

il Signore siede re per sempre.

11Il Signore darà potenza al suo popolo,

il Signore benedirà il suo popolo con la pace. R.

 

EPISTOLA

2Cor 6, 14 – 7, 1

Noi siamo il tempio del Dio vivente.

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

 

Fratelli, 6,14non lasciatevi legare al giogo estraneo dei non credenti. Quale rapporto infatti può esservi fra giustizia e iniquità, o quale comunione fra luce e tenebre? 15Quale intesa fra Cristo e Bèliar, o quale collaborazione fra credente e non credente? 16Quale accordo fra tempio di Dio e idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. 17Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi, dice il Signore, non toccate nulla d’impuro. E io vi accoglierò 18e sarò per voi un padre e voi sarete per me figli e figlie, dice il Signore onnipotente. 7,1In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la santificazione, nel timore di Dio.

 

VANGELO

Mt 21, 12-16

Gesù entra nel tempio e ne scaccia i venditori.

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

 

In quel tempo. Il Signore 12Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che nel tempio vendevano e compravano; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe 13e disse loro: «Sta scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera. Voi invece ne fate un covo di ladri». 14Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi, ed egli li guarì. 15Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che aveva fatto e i fanciulli che acclamavano nel tempio: «Osanna al figlio di Davide!», si sdegnarono, 16e gli dissero: «Non senti quello che dicono costoro?». Gesù rispose loro: «Sì! Non avete mai letto: Dalla bocca di bambini e di lattanti

hai tratto per te una lode?».


 

 

TEMPO DOPO PENTECOSTE  –        IV settimana del salterio

 

DOMENICA

22 LUGLIO

IXA DOPO PENTECOSTE

8.30    GENITORI, PARENTI BENEFATTORI DEFUNTI                         DELL’ORDINE COMPASSIONISTE SERVE DI MARIA

11.15  PRO POPULO

18.00  FAM GALLONE

LUNEDI 23

S. BRIGIDA

8.10    Celebrazione delle Lodi

8,30        

18.00     

MARTEDI 24

FERIA

8.10    Celebrazione delle Lodi

8.30    LUCIO

18.00    

MERCOLEDI 25

S. GIACOMO

8.10    Celebrazione delle Lodi

8.30    COSTANZINO ED ELVIRA

18.00      

GIOVEDI 26

S.GIOACHINO E ANNA

8.10    Celebrazione delle Lodi

8.30    LUCANA E UMBERTO

18.00      

VENERDI 27

FERIA

8.10    Celebrazione delle Lodi

8.30    GABRIELLA

18.00     

SABATO 28

Ss. NAZARO E CELSO

8.10    Celebrazione delle Lodi

18.00  FAM GARIBALDO GHIDINI E GORINI

DOMENICA

29 LUGLIO

XA DOPO PENTECOSTE

8.30    SUORE DEFUNTE DELL’ORDINE COMPASSIONISTE             SERVE DI MARIA

11.15   PRO POPULO

18.00   ANNA E ALFIERO

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