Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

Piazza Esquilino, 1 - 20148 Milano - tel 02.4076944 - 02.48701046

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Settimanale 33 - 2013

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PARROCCHIA

B.V. ADDOLORATA IN SAN SIRO

Via Simone Stratico, 11 - Milano

Tel 024076944 - 0248701046 fax 0240090576

e-mail  addoloratainsansiro@chiesadimilano.it

 

 

 

 


 

LETTURA

2Mac 6, 1-2. 18-28

Lo scriba Eleàzaro, martire per non dare scandalo ai giovani contro la Legge.

Lettura del secondo libro dei Maccabei.

 

In quei giorni. 1Il re inviò un vecchio ateniese per costringere i Giudei ad allontanarsi dalle leggi dei padri e a non governarsi più secondo le leggi di Dio, 2e inoltre per profanare il tempio di Gerusalemme e dedicare questo a Giove Olimpio e quello sul Garizìm a Giove Ospitale, come si confaceva agli abitanti del luogo.

18Un tale Eleàzaro, uno degli scribi più stimati, uomo già avanti negli anni e molto dignitoso nell’aspetto della persona, veniva costretto ad aprire la bocca e a ingoiare carne suina. 19Ma egli, preferendo una morte gloriosa a una vita ignominiosa, s’incamminò volontariamente al supplizio, 20sputando il boccone e comportandosi come conviene a coloro che sono pronti ad allontanarsi da quanto non è lecito gustare per attaccamento alla vita. 21Quelli che erano incaricati dell’illecito banchetto sacrificale, in nome della familiarità di antica data che avevano con quest’uomo, lo tirarono in disparte e lo pregarono di prendere la carne di cui era lecito cibarsi, preparata da lui stesso, e fingere di mangiare le carni sacrificate imposte dal re, 22perché, agendo a questo modo, sarebbe sfuggito alla morte e avrebbe trovato umanità in nome dell’antica amicizia che aveva con loro. 23Ma egli, facendo un nobile ragionamento, degno della sua età e del prestigio della vecchiaia, della raggiunta veneranda canizie e della condotta irreprensibile tenuta fin da fanciullo, ma specialmente delle sante leggi stabilite da Dio, rispose subito dicendo che lo mandassero pure alla morte. 24«Poiché – egli diceva – non è affatto degno della nostra età fingere, con il pericolo che molti giovani, pensando che a novant’anni Eleàzaro sia passato alle usanze straniere, 25a loro volta, per colpa della mia finzione, per appena un po’ più di vita, si perdano per causa mia e io procuri così disonore e macchia alla mia vecchiaia.26Infatti, anche se ora mi sottraessi al castigo degli uomini, non potrei sfuggire, né da vivo né da morto, alle mani dell’Onnipotente. 27Perciò, abbandonando ora da forte questa vita, mi mostrerò degno della mia età 28e lascerò ai giovani un nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte prontamente e nobilmente per le sante e venerande leggi». Dette queste parole, si avviò prontamente al supplizio.

 

SALMO

Sal 140 (141)

Nella tua legge, Signore, è tutta la mia gioia.

 

1Signore, a te grido, accorri in mio aiuto;

porgi l’orecchio alla mia voce quando t’invoco.

2La mia preghiera stia davanti a te come incenso,

le mie mani alzate come sacrificio della sera. R.


3Poni, Signore, una guardia alla mia bocca,

sorveglia la porta delle mie labbra.

4Non piegare il mio cuore al male,

a compiere azioni criminose con i malfattori:

che io non gusti i loro cibi deliziosi. R.


8A te, Signore Dio, sono rivolti i miei occhi;

in te mi rifugio, non lasciarmi indifeso.

9Proteggimi dal laccio che mi tendono,

dalle trappole dei malfattori. R.

 

EPISTOLA

2Cor 4, 17 – 5, 10

Il momentaneo peso della tribolazione ci procura una quantità eterna di gioia.

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

 

Fratelli, 4,17il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: 18noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.

5,1Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli.2Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci della nostra abitazione celeste 3purché siamo trovati vestiti, non nudi. 4In realtà quanti siamo in questa tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. 5E chi ci ha fatti proprio per questo è Dio, che ci ha dato la caparra dello Spirito.

6Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo – 7camminiamo infatti nella fede e non nella visione –, 8siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. 9Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi. 10Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male.

 

VANGELO

Mt 18, 1-10

Guai a chi scandalizza uno solo i questi piccoli!

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

 

In quel tempo. 1I discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?». 2Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro 3e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli.5E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.

6Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. 7Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo!

8Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. 9E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna del fuoco.

10Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

 


 

XIII dopo Pentecoste

Quarta del Salterio

 

DOMENICA 18

XIII DOPO PENTECOSTE

11.15:  “pro populo”

 

LUNEDI 19

Feria

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  def. Giuseppe

MARTEDI 20

S. Bernardo, abate

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  

MERCOLEDI 21

S. Pio X, papa        

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  def. Renzo Giussani

GIOVEDI 22

Beata Maria Vergine Regina     

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30:  Perpetuo suffragio

VENERDI 23

Feria

08.10:  LODI MATTUTINE

08.30: 

SABATO 24

S. Bartolomeo, apostolo    

18.00:  CELEBRAZIONE VIGILIARE

             

DOMENICA 25

CHE PRECEDE IL MARTIRIO     DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE  

11.15:  “pro populo”

18.00:  deff. fam. Faglia

 

 

 

 

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