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Omelia del 16 Giugno 2013 di Don Riccardo a Cedrate

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Omelia 16 Giugno 2013

Qui, nel brano di Genesi, il problema non è la cattiveria e la causa scatenante del delitto non è la malvagità; piuttosto la mediocrità. È l’uomo mediocre che vien messo in scena. L’uomo mediocre

-          Non è ne caldo né freddo, non si arrabbia e non abbraccia con affetto un amico da molto tempo

-          Lascia che le cose gli scivolino addosso, non si fa domande, non si lascia interrogare dalle persone che incontra o con cui si scontra

-          Crede che le cose cambino per magia, con un tocco di bacchetta magica, o al contrario, che sono immutabili, incapaci di trasformazioni

Quello del mediocre è un stile che spesso ci appartiene ed è tutt’altro che cristiano, tutt’altro che di Gesù.

Prima di essere un assassino, Caino è un mediocre. Il dubbio si è insinuato nel cuore di Caino…non è che Dio gradisca più i doni di mio fratello, che è pure  più piccolo? Perché lui è felice e io no? Forse non faccio tutte le opere prescritte, dovrei essere più efficiente, dovrei avere certe qualità umane che mio fratello invece ha?  Ma Caino non ha il coraggio di affrontare la questione..continua a trincerarsi dietro mille scuse. Parla anche al fratello, ma probabilmente di cose sterili, senza entrare nel cuore della questione. È solo da questa mediocrità procrastinata che sorge l’omicidio. Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise

Questo gesto, fa notare il redattore del libro Genesi, non porta a un sentimento di grandezza né di sconforto. Ma di grande indifferenza Sono forse io il custode di mio fratello?

Mediocrità e Indifferenza, queste due abitudini possono lacerarci.

Il peccato è accovacciato alla tua porta; chi è mediocre facilmente può cedere al peccato.

Mediocrità e indifferenza, sono il problema di Caino, sono anche le nostre abitudini che possono generare gesti pericolosi, scandalosi, inaspettati. Era così un bravo ragazzo – era un buono – faceva tanto del bene

L’autore della lettera agli Ebrei entra a fondo e ci dà la possibilità di coglierne il cuore: è questione di fede. È nel rapporto appassionato, drammatico, bello e faticoso al tempo stesso con Gesù, con la sua persona che ogni mattino decide di scrivere un pezzo di storia con noi, che possiamo vincere il nostro uomo vecchio, indifferente e mediocre.

Gesù mostra che il peccato ha inizio nel cuore quando è indifferente alla ferita della relazione: offro una preghiera segnata dalla divisione e faccio finta di niente, sono mediocre e indifferente.

Ricerchiamo:

-          SGUARDO PROFONDO SUL FRATELLO, SUL VICINO, SULLA PERSONA CHE SI AMA. Non l’abbiamo mai afferrata, è sempre un mistero per noi. Ogni giorno ha qualcosa da rivelarci, anche dopo una delusione, anche dopo l’ennesima incomprensione

-          RICHIESTA SINCERA DI PERDONO. È una preghiera che dobbiamo ricercare, per sentire il cuore contrito, per piangere davvero la nostra colpa. Che bene mi hanno fatto i penitenti durante l’anno

-          CERCARE I SEGNI DI DIO, perché non permetterà che il male ci possa sovrastare, soprattutto dopo il nostro peccato.

Così il nostro sguardo sulla realtà cambia: non come un mondo monotono e noioso, ma come la modalità in cui il Dio di Gesù, rivela a noi ogni giorno il modo per rendere la nostra vita davvero umana.

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