Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

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Festa Addolorata Veglia 2011 - 2 Essere puri per accogliere

2. Essere puri per accogliere

 

Commento:

 

L’accoglienza presuppone un cuore libero: Lo spazio pieno di tante cose non può far posto al nuovo che arriva. Maria è maestra di accoglienza perché ci insegna a liberarci da ciò che ingombra per far spazio solo a ciò che merita di essere accolto.

 

Dal libro di Ermes Ronchi: le “Case di Maria”

 

Volto «puro» nel senso etimologico, perché vuoto di tutto ciò che è inautentico; volto vergine in quanto volto sorgivo, iniziale, nudo, privo di sovrastrutture, povero. Dio può entrare perché trova un vuoto. Di fronte al vento e al sole il meglio che l'aria possa fare è di essere trasparente. Di fronte allo Spirito il meglio che l'anima possa fare è di essere povera (S. Weil).

 

Una splendida immagine della mistica sufi descrive l'umiltà del servitore di Dio come una clessidra che si svuota con gioia. La gioia della povertà nasce da una certezza: la clessidra sa che presto, che all'improvviso, una mano la capovolgerà.

 

Breve stacco musicale

 

Il raccoglimento è prendere distanza dalle cose di fuori, per una maggiore attenzione rivolta a sé e per dimorare accanto a qualcuno. La casa che raccoglie libera l'attenzione del cuore dalla scena del mondo in vista di una prossimità, una familiarità, un'intimità con qualcuno. Abitare la propria casa significa vivere un'attenzione liberata, che si apre a un'intimità e un'accoglienza. Infatti Maria accoglie: l'angelo, la Parola, lo Spirito, il figlio.

 

Raccoglimento è un'esperienza spirituale sempre disponibile, in cui è possibile a ciascuno riconquistare di nuovo la propria verginità. Un'attenzione liberata: questo è la verginità del cuore, passato dalla proliferazione dei molti desideri all'emergere del desiderio unico.

 

E come il raccoglimento si apre sull' accoglienza, così la verginità di Maria si apre sulla maternità. Attenta e accogliente, la ragazza di Nazaret è vergine e sarà madre.

 

Breve stacco musicale

 

Casa, bet, è quella che riceve (A. de Souzenelle). Fin dalla soglia di se stessa, si apre come accoglienza del volto, come intenzione di accoglienza.

 

Simbolo di ricettività, simbolo anzi della femminilità stessa, la funzione della casa si esplica nell'accogliere vite nel proprio interno. La donna è la dimora dove si attua l'accoglienza ospitale più alta, quella di una nuova vita

 

Ogni essere umano ha un compito supremo: custodire delle vite con la propria vita. Guai a noi se non capiamo chi dobbiamo custodire, guai a noi se lo custodiamo male (E. Canetti).

 

Così accade nei confronti della trascendenza: Dio non si merita, si accoglie. Il credente non parte alla conquista del divino, ma si apre alla sua venuta, come la terra protesa, granello per granello, ai semi dello Spirito.

 

Questo fa emergere la vocazione di Santa Maria come una ospitalità divina, un diventare dimora in cui il Misericordioso senza casa trova casa. La lingua ebraica ha lo stesso termine per indicare misericordia e grembo materno (rahamin). Ecco la misericordia per eccellenza: quando una madre riceve in sé un bambino. Noi tutti viviamo perché una donna, un giorno ci ha detto, il suo sì, ci ha ricevuto e accolto. Noi tutti viviamo grazie alla misericordia di una donna. Maria è madre di misericordia verso Dio, lo riceve nel suo grembo. Davanti a lei Dio si inchina e attende la misericordia primordiale che solo lei può accordargli, il grembo in cui farsi carne. Maria è misericordiosa con Dio. E di questo si tratta anche per noi: di essere misericordiosi con Dio. Forse poi saremo più misericordiosi gli uni con gli altri.

 

Breve stacco musicale

 

Grazie all'accoglienza, ogni “io” di potere è trasformato in un “io” ospitale, fa spazio all'altro, si autolimita e inizia a servire. Da potere a servizio. Così è già delineato l'itinerario che, secondo il Vangelo, decide la vita, la converte.

 

Il servizio inizia con l'accoglienza ospitale in me di Dio. Accogliere, il Verbo che genera vita; accogliere, nostro compito, nostra umanissima missione, perché l'uomo diventa ciò che accoglie. Se accogli vanità diventerai vuoto, se accogli pace donerai pace. L'uomo diventa ciò che lo abita. Vita vera è essere abitati da Dio.

 

Ogni casa propone l'etica dell'ospitalità e del servizio (C. Di Sante). Santa Maria nell'annuncio dell'angelo scopre che la sua autenticità sta nel passaggio dall'esistere per se stessa all'esistere per un altro; dall'io per sé alla scoperta dell'io ospitale, l'io il quale deve tutto all'altro e che trova la propria identità nell'essere per l'altro.

 

Canto

 

Preghiera (di Tonino Bello)


Santa Maria, donna accogliente, aiutaci ad accogliere la Parola nell'intimo del cuore. A capire, cioè, come hai saputo fare tu, le irruzioni di Dio nella nostra vita. Egli non bussa alla porta per intimarci lo sfratto, ma per riempire di luce la nostra solitudine.

 

Lo sappiamo: è la paura del nuovo a renderci spesso inospitali nei confronti del Signore che viene. I cambiamenti ci danno fastidio. E siccome lui scombina sempre i nostri pensieri, mette in discussione i nostri programmi e manda in crisi le nostre certezze, ogni volta che sentiamo i suoi passi, evitiamo di incontrarlo, nascondendoci dietro la siepe, come Adamo tra gli alberi dell'Eden. Facci comprendere che Dio, se ci guasta i progetti, non ci rovina la festa; se disturba i nostri sonni, non ci toglie la pace. E una volta che l'avremo accolto nel cuore, anche il nostro corpo brillerà della sua luce.

 

Finita la preghiera parte la musica di sottofondo durante la quale due giovani portano ai piedi dell’icona della Vergine un vaso pieno di terra asciutta, simbolo della sete del cuore che desidera essere irrorato dall’acqua che può rendere quella zolla fertile di vita

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