Gruppo Missionario Insieme si Può
Dal Gruppo Missionario "INSIEME SI PUO"
Xin chao.
Xin chao è il saluto che i bambini della Casa del Sorriso vi mandano da Da Nang.
Sanno di avere in Italia tanti amici che li seguono mentre crescono, e cercano di essere meritevoli di questo affetto.
Li ho conosciuti tutti, dai più piccoli a quelli che sono arrivati all’università. Provengono tutti da famiglie con grandissime difficoltà economiche.
Ho visitato alcune di queste famiglie e devo dirvi che sono rimasta profondamente colpita dalla loro povertà, ma anche dalla grande dignità di queste persone.
Sono contenta di essere andata a Da Nang perché così ora posso parlare di ciò che ho visto e non di ciò che ho sentito dire.
E ciò che ho visto, mi sprona a chiedervi, ancora una volta, di portare a casa un salvadanaio e di metterci qualcosa durante tutto l’anno, secondo le vostre possibilità.
Porto a tutti i saluti e i ringraziamenti di Enzo e Tam, che nonostante le grandi difficoltà che incontrano sul loro cammino, continuano imperterriti a lavorare per dare un futuro migliore a questi bambini.
Anch’io, a nome di Care the People, e a nome del gruppo missionario vi ringrazio di cuore.
Vi aspettiamo ai banchetti per ritirare i salvadanai.
Xin chao.
I CESARONI
DAL GRUPPO INSIEME SI PUO'
Gruppo Missionario
GRUPPO MISSIONARIO PARROCCHIALE
“INSIEME SI PUO’”
Il Gruppo Missionario Parrocchiale “Insieme si può” nasce nel marzo del 1995 con lo scopo di imparare ad essere quotidianamente missionari, così come indicato da Gesù nel Vangelo.
L'incontro mensile, da quest'anno, è stato sostituito da quello con tutti i gruppi missionari del decanato. E' presieduto da Don Donato e costituito da un momento di formazione e dibattito.
All’interno del gruppo è praticata una forma di autotassazione mensile, quale segno di un modo nuovo, più fraterno, di vivere la solidarietà.
Tutti i mesi, tramite l’Informatore parrocchiale con articoli, preghiere, informazioni sulle realtà dei Paesi più poveri, si cerca di sensibilizzare e di coinvolgere la comunità parrocchiale perché assuma uno stile di vita sobrio e solidale.
Durante l’anno sono principalmente quattro i momenti condivisi con tutta la comunità: la “Giornata missionaria parrocchiale”, la “Giornata del sostegno a distanza”, il “Mese missionario” e il “Mercatino di Natale”.
Giornata missionaria parrocchiale
Negli anni sono state attuate parecchie iniziative:
a favore dei più poveri in diversi paesi del mondo (Vietnam – Cile – Uganda – Sud Sudan – Congo – Brasile – Camerun);
- per le emergenze umanitarie (terremoto in Umbria – uragano Mitch in Centro America – uragano Xangsane in Vietnam).
Per quanto possibile si è cercato di avere la presenza di missionari, sacerdoti e laici, che vivono sul territorio, per far meglio comprendere la realtà dei Paesi dove operano.
La raccolta di fondi per l’iniziativa proposta è fatta attraverso il “mercatino” prevalentemente con l’offerta di prelibatezze casalinghe, offerte dalle amiche della comunità parrocchiale, ed articoli del mercato equo e solidale.
Giornata del sostegno a distanza
Sino al 2008 la comunità ha sostenuto bambini cileni di Puerto Aysen, seguiti da Padre Bruno Predonzani.
Essendo ormai i bambini diventati grandi e per permettere alla comunità parrocchiale di conoscere e sostenere altre realtà nel mondo, è stato proposto il sostegno della “Casa del Sorriso” di Da Nang (Vietnam), tramite l’associazione Care the People.
Durante questa giornata vengono distribuiti dei salvadanai, chiedendo di inserire tutti i giorni il costo di un panino. Questo per avere sempre presente che tutti i giorni tanti bambini soffrono, ancora oggi, la fame.
Mese missionario
Per tutto il mese di ottobre viene animata la Messa feriale del giovedì con intenzioni missionarie.
Mercatino di Natale
Il mercatino vende, oltre che prelibatezze alimentari, oggetti artigianali di persone disponibili ad impegnare le proprie capacità ed il proprio tempo a favore di iniziative di solidarietà.
Da alcuni anni il ricavato viene devoluto alla Caritas parrocchiale a sostegno dei più deboli della nostra comunità.
Sempre in collaborazione con la Caritas parrocchiale, alcune componenti il gruppo si occupano di ricevere quanto donato dal Banco alimentare, fare i pacchi e distribuirli alle persone in difficoltà della nostra parrocchia.
Il motto del nostro gruppo è “Insieme si può”, perché siamo convinti che solo “insieme” si può costruire un mondo migliore.
Come uomini e come cristiani ci viene chiesto di continuare in un impegno che è fonte di speranza per tanta gente e di ricchezza interiore per noi e di farlo insieme a tutta la comunità parrocchiale.
Salvadanai Solidali
Durante la giornata dedicata ai “salvadanai solidali”, abbiamo avuto la lieta novità della presenza, improvvisa e inaspettata, di Enzo Falcone, venuto in Italia per qualche giorno.
Gli abbiamo chiesto di fare un breve intervento durante tutte le Messe ed abbiamo colto l’occasione per organizzare un pranzo di condivisione in Parrocchia.
Alla nostra chiamata, nonostante il breve preavviso, hanno risposto in tanti, alcuni venendo anche da lontano. A dire la verità pochi della Parrocchia, probabilmente per il corto preavviso, e tanti amici di Enzo.
Ci siamo ritrovati alle 13 e il cibo non è mancato, dato che tutti si sono prodigati nel portare qualcosa da condividere.
Dopo pranzo Enzo ci ha intrattenuti per un'ora facendo una carellata sui progetti in Vietnam e proiettando alcune foto.
Ha iniziato con la descrizione delle diverse attività in cui sono impegnati i bambini ospiti nella Casa del Sorriso, dei quali ha mostrato alcune immagini; ha illustrato le finalità del progetto, ormai attivo: dare a questi bambini, svantaggiati e poverissimi, la possibilità di diventare persone che possano contribuire all'avvenire del proprio paese.
Ha proseguito presentandoci i progetti di microcredito e una cooperativa sociale “Coopthepeople”, che si occupa anche di sartoria, per la quale si sta pensando ad un coinvolgimento in un progetto qui in Italia.
Ha poi mostrato le foto delle case, il cui costo varia da 1500 a 3000 euro, costruite e donate in uso a chi prima abitava in baracche.
Ci ha illustrato i diversi progetti sanitari, sostenuti da importanti donazioni in medicinali e anche da molti volontari, che impegnano le loro vacanze operando gratuitamente su questi progetti direttamente in Vietnam. Stefania e Alberto, due medici che l'estate scorsa sono andati a Da Nang, hanno parlato della loro esperienza, di come sia stata toccante dal punto di vista umano.
Ha infine parlato dell'ultimo progetto, il Green House, partito prima di Natale: una casa di accoglienza per donne maltrattate.
Infine Lodovico, l'architetto della Casa del Sorriso, ci ha ricordato che ognuno di noi può mettere al servizio la propria esperienza e contribuire, mettendosi in gioco per aiutare Enzo e Care the People.
E’ stata una giornata intensa che ha lasciato in ciascuno di noi la sensazione che uniti e solidali, anche se con poco, si può fare molto
NOTIZIE DAL GRUPPO MISSIONARIO “ INSIEME SI PUO’ ” SETTEMBRE 2011
NOTIZIE DAL GRUPPO MISSIONARIO “ INSIEME SI PUO’ ”
EMERGENZA CORNO D’AFRICA
Nel momento in cui mi accingo a scrivere questo articolo, la temperatura è di 38° e non piove da almeno tre settimane. Allora il mio pensiero va alle notizie che provengono dal Corno d’Africa, cerco di immedesimarmi ma non ci riesco, io patisco solo un po’ di caldo, ma ho da bere e da mangiare in abbondanza.
Dopo il boom di notizie pervenute fino ai primi di agosto, adesso i problemi delle popolazioni di quella parte dell’Africa sembrano spariti nel nulla; eppure permangono e diventano sempre più gravi, solo non fanno più notizia.
Riporto l’articolo di Giuseppe Tito pubblicato su MeteoLive.it, un giornale non schierato occupandosi di meteorologia, ma che ci presenta la reale situazione:
Grave siccità nel Corno d'Africa, tra cause climatiche e gravi responsabilità umane
Nella biblica piaga della siccità ricorrente nell'Africa orientale alcune variabili climatiche, come la Nina, sono coinvolte da millenni; ma l'uomo resta il principale imputato per la sua scellerata condotta e l'utilizzo indiscriminato delle risorse. L'incremento demografico sta facendo il resto.
Gli effetti della siccità nel Corno d’Africa, soprattutto in Somalia, Gibuti, Kenya e buona parte dell’Etiopia, hanno assunto in queste ultime settimane proporzioni bibliche, e non solo per il grande esodo di popolazioni verso sud e i campi di accoglienza, ma anche per lo sfruttamento eccessivo delle risorse in uno degli ambienti più fragili del pianeta.
La siccità è iniziata tra novembre e dicembre dello scorso anno, quando all’attesa stagione delle piogge si è sostituito un penoso e lungo periodo caldo e secco. Con il mese di marzo si sono inaridite anche le speranze di vedere qualche goccia di pioggia e così grandi masse di gente ed animali hanno cominciato a spostarsi verso zone meno critiche, alla ricerca di acqua e vegetazione.
Gli ultimi mesi hanno visto aggravarsi la situazione, in concomitanza con l’aumento delle temperature e la diminuzione delle scorte di cibo e acqua. Centinaia di migliaia di persone hanno perso la vita e milioni sono in condizione di grave denutrizione, soprattutto i bambini e i pochi anziani sopravvissuti.
Il campo profughi di Dadaab nel nord del Kenya, realizzato dopo lo scoppio della guerra in Somalia nel 1991, capace di ospitare quasi 100.000 persone, oggi scoppia sotto il carico di oltre mezzo milione di disperati, con altre migliaia di persone in arrivo ogni giorno.
Proprio la guerra e i cosiddetti “signori” della guerra, sono da ricercare come una delle cause principali di questo disastro umanitario. Il perenne stato di emergenza e di confusione politica hanno contribuito non poco alle carenze e ai soprusi nei confronti dei più deboli. Il cibo in cambio dell’arruolamento, l’acquisto di armi al posto di derrate alimentari, i furti e i saccheggi degli aiuti umanitari hanno fatto il resto.
Se a questo si aggiunge la millenaria tradizione pastorale e per lo più nomade di gran parte della popolazione somala, kenyota e delle terre basse dell’Etiopia, si capisce come la fragilità del territorio si sia progressivamente aggravata a scapito dei più deboli. L’uso indiscriminato e incontrollato delle risorse vegetali e animali, l’assenza di una minima pianificazione territoriale e demografica hanno consentito l’accrescimento a dismisura di una situazione più che esplosiva.
…………………
Tra le altre cose, la notizia che questa siccità è la più grave degli ultimi 60 anni, …………………… era quantomeno prevedibile, se non altro come fenomeno attendibile, anche se nessuno forse poteva immaginare gli effetti che tutti stiamo osservando.
C’è chi urla che questo è solo uno degli effetti della catastrofe climatica che stiamo vivendo. La stessa FAO ha messo l’accento sull’aumento del costo delle materie prime alimentari a seguito delle grandi alluvioni in Australia e della storica ondata di calore in Russia dello scorso anno. Dati alla mano però si tratta di fenomeni, sì eccezionali, ma non irripetibili e comunque già verificatisi in passato e in parte correlati allo stesso fenomeno de La Nina.
L’unica vera variabile che è cambiata in modo sostanziale in queste aree è la popolazione umana, e con essa la sua concentrazione in certe aree, cui fa riscontro un uso insostenibile del territorio. Negli ultimi 50 anni la popolazione della Somalia è triplicata, ma quella dell’Etiopia è passata da 20 a oltre 80 milioni di abitanti e quella del Kenya da poco più di 8 a quasi 40.
Le antiche popolazioni Masai che hanno abitato questa regione da tempi preistorici, come pastori nomadi, avrebbero potuto continuare così a tempo indeterminato, tanto era radicato il loro equilibrio con l’ambiente di vita e ridotto il loro carico umano e di sfruttamento delle risorse.
Oggi tutto questo non appare possibile, per i numeri, ma soprattutto per quello che questi numeri vogliono dire in termini di uso del suolo, consumo di risorse alimentari e tutto il resto. Il mondo nel frattempo sta a guardare, preso com’è dalla crisi economica e di un sistema che ha fatto della depredazione e dell’indebitamento dei paesi poveri il lastricato della sua strada, che chiama all’appello tutte le scusanti possibili, non ultima quella del famigerato cambiamento climatico, ex riscaldamento globale, alias effetto serra ecc. ecc.
Molte associazioni si stanno muovendo per portare aiuto, in attesa che anche i Governi si facciano concretamente avanti.
Chi potesse e volesse aiutare segnalo che “Insieme si può…” ha da circa sei mesi aperto un progetto che inizialmente prevedeva la costruzione di un centro scolastico a Mogadisco e che, a seguito della crisi, è stato ampliato. (Il progetto è cofinanziato dalle Fondazioni “Aiutare i Bambini” e “Umano Progresso” di Milano, storici partners di ISP.)
L’intervento è gestito in loco dall’African Union Mission in Somalia (AMISOM), missione di peacekeeping approvata dalle Nazioni Unite. L’unico modo, infatti, per attivare progetti di sviluppo e portare aiuto in Somalia è agire con la collaborazione dell’esercito; nemmeno le grandi organizzazioni possono o vogliono agire in maniera indipendente. “Insieme si può...” ha un referente diretto all’interno della missione, da anni impegnato a favore della popolazione somala, garante dell’efficacia del progetto e della corretta gestione dei fondi.
Il sito di “Insieme si può” (www.365giorni.org) viene costantemente aggiornato sulla situazione in Corno d’Africa.
Maria Rosa
Associazione Gruppi “Insieme si può...” ONLUS – ONG
Conto Corrente Postale: 13737325
Conto Corrente Bancario: UNICREDIT BANCA
IBAN: IT 16 K 02008 11910 000017613555
NOTIZIE DAL GRUPPO MISSIONARIO “ INSIEME SI PUO’ ” Ottobre 2011
NOTIZIE DAL GRUPPO MISSIONARIO “ INSIEME SI PUO’ ”
OTTOBRE “MESE MISSIONARIO”
Fino a qualche anno fa noi del gruppo missionario pensavamo che la vocazione missionaria si concretizzasse soprattutto nella preghiera e nel sostegno alle popolazioni del Terzo Mondo.
Grazie al desiderio di capire ed approfondire il senso di questa vocazione, ed all’impegno dei vari sacerdoti che ci hanno seguiti negli anni, abbiamo recepito che va ben oltre; il che non esclude l’impegno all’aiuto di chi è in difficoltà, anzi.
Abbiamo capito che è necessario essere sempre, dovunque e con chiunque testimoni dell’Amore di Dio in quanto tutti siamo chiamati ad essere missionari, cioè ad annunciare il Vangelo vivendolo in prima persona.
La Chiesa, nelle domeniche di questo mese di ottobre, ci invita ad una riflessione particolare su questa chiamata proponendoci cinque temi:
- Contemplazione: fonte della testimonianza missionaria e garanzia di autenticità dell’annuncio cristiano.
- Vocazione: che motiva qualsiasi impegno di annuncio e testimonianza missionaria, come risposta ad una chiamata.
- Responsabilità: la misericordia di Dio da cui tutti siamo investiti impone una risposta d’amore.
- Carità: "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come Io vi ho amato" (Gv 13,34).
- Ringraziamento, doveroso al termine di qualsiasi percorso di vita.
Alla Messa del giovedì alle 18 il gruppo missionario sarà presente per pregare insieme affinché si possa realizzare il grande progetto di Dio: tutti gli uomini e le donne uniti, in un grande insieme di popoli fratelli, capaci di vivere nella giustizia solidale, animati dalla carità reciproca.