Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

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La Voce del Parroco Marzo 2011

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Liberi… cioè forti

 

Quest’anno è arrivata in ritardo… la quaresima: siamo a marzo… incomincerà il 13 e, tre anni fa, la Pasqua è stata celebrata il 23 marzo!

 

Ma cosa è la quaresima? Forse è meglio dire perché la facciamo? La società moderna ne ha ancora bisogno? Sembra che questi quaranta giorni non siano più di moda … cose da medioevo! Ormai il progresso ci ha spinto su strade che sembrano più liberanti: via i tabù! Niente è proibito, basta non fare del male. Ha valore solo ciò che desideriamo! La coerenza oggi è intesa come la virtù di chi fa solo ciò che sente e non fa quello che non sente. Io sono convinto invece che l’autenticità non è legata alle voglie ma alla verità. Il punto di riferimento della vita non è solo la mia emotività che può anche essere egoistica ma ciò che è giusto.

 

Ma chi definisce ciò che è giusto, ciò che è vero? Ecco allora che il pensiero moderno arriva a dire che la verità è soggettiva, cioè dipende dal mio sguardo e in definitiva dipende da me: è il singolo soggetto che definisce ciò che è vero e giusto. Quindi la verità non è una sola ma ce ne sono tante e sono numerose appunto come le persone: ognuno ha la sua verità! Ma se ne esistono tante significa che esse sono solo ipotesi, supposizioni, opinioni.

 

Chi allora decide cosa è il bene e il male? Per vivere “bene” abbiamo bisogno di certezze che vanno oltre il nostro sentimento. Abbiamo bisogno di affidarci a chi non ci inganna: il cristiano sa che “uno solo” è “assolutamente” affidabile, Gesù Cristo che ha detto: “Io sono la verità”. Questo significa che chi non pensa come Lui non è nella verità.

 

Il nostro arcivescovo da qualche hanno continua a richiamarci alla sobrietà. Mi sembra questo il primo passo da fare per ottenere chiarezza nel nostro cuore. Per essere “veri” dobbiamo essere capaci di interrogarci sul senso e sull’utilità delle cose che vogliamo, che abbiamo e che facciamo: sono molte le esigenze della vita e non possiamo tutte assecondarle dobbiamo essere saggi per individuarne le priorità. Il nostro stile di vita nelle parole, nei gesti e nei beni deve perciò essere caratterizzato dalla “giusta misura”.

 

Ecco appunto, la quaresima si propone come momento fondamentale di saggezza per fare chiarezza sui nostri atteggiamenti e sul nostro modo di vivere. Il suo obbiettivo non è quello della austerità o della mortificazione ma quello della libertà. Ospitare la libertà è pensare in modo aperto e presuppone un cammino che ha come fine la ricerca e la scoperta del sempre nuovo. Contesta la verità immobile; accetta il limite, ma guarda sempre oltre; riconosce le ombre che oscurano il pensiero e la vita e ricerca le luci.

 

La religione non è un insieme di regole da osservare per far contento Dio, è invece la scoperta di ciò che ci cambia il cuore, certi che, da soli, non ne siamo capaci. Credere è incontrare Colui che può darci una mano a cambiare noi stessi perché chi non cambia non cresce. Dio non pretende niente da noi, ma si offre a noi perché lo accogliamo come unica fonte di verità e di libertà.

 

Dice la prima lettera di Giovanni al (4, 10.19): «In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati….Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo.». Innanzitutto noi valiamo perché siamo nel cuore di Dio. La dignità della persona umana non sta primariamente nelle sue capacità ma nel fatto che è “amabile” e lo è perché Dio ama “per primo, tutti e sempre”. Noi dobbiamo amare l’altro non per le sue capacità, non per il bene che ci fa ma semplicemente perché c’è, perché incrocia le nostre strade, è nostro “prossimo”. È questa la novità cristiana: «Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.» (Lc 6, 32-36). Lo so che non è facile … ma il cristianesimo è questo! Anch’io faccio fatica, ma è questo e solo questo il mio ideale di vita: ecco perché sento la voglia di pregare, prostrato dalla mia fragilità. Sono certo che Lui mi vuole così e lo garantisce con la sua forza che è il suo Spirito. Quando cado, quando sbaglio ho però voglia di riprendere, di ricominciare perché so che è possibile.

 

La quaresima allora è il tempo favorevole che ci è dato per convincerci di questa verità e trovare così tutti i mezzi per realizzarlo. È qui che capisco il senso del sacrifico e della penitenza, non per soffrire ma per diventare forte e … libero da tutte le paure.

 

Dice Jean Galot (Ritorno alla sorgente):

 

Fa' digiunare il nostro cuore:

che sappia rinunciare a tutto quello

che l'allontana dal tuo amore,Signore

e che si unisca a te

più esclusivamente e più sinceramente.

Fa' digiunare il nostro orgoglio,

tutte le nostre pretese, le nostre rivendicazioni,

rendendoci più umili e infondendo in noi

come unica ambizione, quella di servirti.

Fa' digiunare le nostre passioni,

la nostra fame di piacere,

la nostra sete di ricchezza,

il possesso avido e l'azione violenta;

che nostro solo desiderio sia di piacerti in tutto.

Fa' digiunare il nostro io,

troppo centrato su se stesso, egoista indurito,

che vuol trarre solo il suo vantaggio:

che sappia dimenticarsi, nascondersi, donarsi.

Fa' digiunare la nostra lingua,

spesso troppo agitata,

troppo rapida nelle sue repliche,

severa nei giudizi, offensiva o sprezzante:

fa' che esprima solo stima e bontà.

Che il digiuno dell'anima,

con tutti i nostri sforzi per migliorarci,

possa salire verso di te come offerta gradita,

meritarci una gioia più pura, più profonda.

 

Amen

Don Donato

 

IL NOSTRO DECANATO VUOL CAMMINARE INSIEME

 

Giornata di meditazione di tutti i Consigli Pastorali delle sei parrocchie del decanato

 

Sabato 26 febbraio dalle ore 15 alle ore 19, i consigli pastorali delle parrocchie del nostro decanato si sono ritrovati con l’intento di approfondire un cammino comune. Lo spunto è stato dato dalla “carta di comunione” e dalle lettere che il nostro arcivescovo ha inviato alle comunità del decanato dopo la sua visita pastorale dell’aprile del 2010.

 

Il pomeriggio ha visto la presenza di 50 membri rappresentanti delle varie parrocchia che, aiutati da don Donato, hanno messo a fuoco tre nodi fondamentali della pastorale: La pastorale di insieme, La dimensione missionaria e la corresponsabilità dei laici.

 

La chiesa per annunciare il vangelo deve testimoniare l’amore al quale il Signore la chiama. C’è il rischio altrimenti di fare teoria. Anche per Gesù la condizione fondamentale richiesta è l’unità: solo se i cristiani sanno essere uniti, amarsi al di là delle difficoltà il mondo sarà affascinato dal suo messaggio. Dobbiamo perciò interrogarci su tutte le iniziative che si svolgono nelle parrocchie: Quante sono necessarie e quante secondarie? La sobrietà pastorale che il nostro arcivescovo ha stigmatizzato con «Fare meno, fare meglio, fare insieme ».ci chiede di definire «le priorità irrinunciabili». La sobrietà infatti è la giusta misura che deve caratterizzare il nostro stile di vita nelle parole, nei gesti e nei beni e quindi nella vita comune ed ecclesiale

 

Vivere insieme è bello ma difficile: è una conquista che implica distacco da se stessi, libertà di cuore (gelosia, invidie, onestà nel riconoscere che il mondo non finisce in noi stessi, il bene è anche altrove ecc.) Camminare insieme presuppone l’umiltà del “lasciar fare anche all’altro”, la certezza che “anche l’altro possiede lo Spirito santo e non solo io… il nostro gruppo… la nostra comunità”  Si annuncia di più “vivendo in comunione” piuttosto che “facendo mille iniziative”: Dice l’arcivescovo: "fare insieme è più difficile, chiede intelligenza, tempo, pazienza, umiltà, carità. Fare insieme è però più evangelico".

 

Lo stile di questa vita di comunione deve essere fondato sulla verità. Non  ci può essere amore nella menzogna e nella finzione. Il riferimento all’amore ci aiuta a capire che non rientra nella logica missionaria il proselitismo che è invece un attirare gente per noi stessi, per sentirci “conquistatori”, non invece servitori di una verità che è più grande di noi e di persone la cui salvezza non dipende da noi ma da Dio (noi siamo solo i testimoni).

 

Ma una vita comunitaria ha bisogno di corresponsabilità dove ciascuno ha il suo ruolo e la sua responsabilità L’evangelizzazione e la testimonianza sono un’azione “corale” non “individuale”. Ciascuno di noi è responsabile del Vangelo. La chiesa non ha proprietari (“uno solo è il vostro Signore”) i preti hanno la vocazione di essere “servitori” e li dobbiamo aiutare ad essere tali.

 

La Corresponsabilità poi non sta nel fatto che i laici devono fare quello che fanno i preti ma che i laici facciano i “laici” proprio perché la Chiesa è un corpo polifonico dove ognuno gioca il suo ruolo. Ognuno è valorizzato e ognuno è relativizzato perché nessuno è la totalità.

 

La corresponsabilità esige però la competenza per questo una Chiesa è adulta quando sa dare preparazione a tutti perché ciascuno sia parte viva di uno stesso corpo. Non servono laici “di sacristia” ma uomini e donne che grati della loro fede la mostrano. Gli aspetti più significativi della presenza laicale va allora cercata nella vita quotidiana quali la famiglia, il lavoro, lo svago, il socio politico.

 

Si impone perciò una riflessione sulla presenza della Chiesa sul territorio: Apertura ai problemi reali del nostro territorio: quale percezione dei problemi? quante persone le percepiscono e quante sono indifferenti? Cosa fare nelle nostre parrocchie per aiutare i fedeli ad una vera sensibilizzazione?

 

Di fronte ai problemi non è però sufficiente avvertirli se ci si fermasse qui saremmo al livello del sentimento invece dobbiamo trasformare la “compassione” in azione che la carta di Comunione chiama “accoglienza ed accompagnamento”

 

A partire da queste riflessioni i presenti si sono divisi in quattro gruppi mettendo in comune le impressioni che si sono rivelate molto positive soprattutto perché si è respirato un clima di comunione che lascia ben sperare per il lavoro futuro che attende il nostro decanato nei prossimi anni.

 

Don Donato

 

       NOTIZIE DAL GRUPPO MISSIONARIO PARROCCHIALE 

 

“ INSIEME SI PUÒ ”

 

Peccato!!!

 

Nonostante la buona volontà di tutti non siamo riusciti a raccogliere quanto necessario per costruire un pozzo ai pastori Mbororò del Nord Camerun.

 

A fronte dei 4.000 euro necessari, quanto venduto al mercatino e le offerte ricevute hanno raggiunto la cifra di

 

€ 2.200.=

 

È bello però vedere l’interesse di molti, capire che nella nostra comunità c’è sempre gente pronta a lasciarci coinvolgere, perché attenta agli ultimi che sono pienamente nostri fratelli. Questa giornata è servita per riflettere sui bisogni più essenziali e la nostra speranza è che quanto che è stato detto e fatto possa aiutare la nostra comunità a crescere sempre di più nella solidarietà e nella condivisone.

 

Invieremo la cifra raccolta all’Associazione “Insieme si può”, sperando che quanto raccolto, anche se insufficiente, permetterà di realizzare il progetto annunciato in forza dell’aiuto di altre comunità che come noi hanno fatto questo sforzo.

 

Comunque grazie e sempre grazie,

a coloro che hanno portato torte e pasta fresca da vendere

a chi ha acquistato qualcosa al mercatino

a chi ha fatto un’offerta

a chi avrebbe voluto aiutare, ma le proprie possibilità non glielo hanno consentito

 

Vogliamo anche ringraziare Don Ervè per la sua presenza a tutte le S. Messe e per averci dato qualche notizia in più sul popolo Mbororò.

 

Don Ervè ha dato anche la sua disponibilità per un incontro, in cui ci farà conoscere meglio la realtà in cui vivono i Mbororò, anche con la proiezione di diapositive.

 

Come gruppo missionario non possiamo che pregare, ed invitare anche voi alla preghiera, per tutte le popolazioni del Nord Africa che stanno vivendo un momento di cambiamento non privo di sofferenza e di morte.


Chiediamo al Signore che le sostenga affinché in quei Paesi sia garantita la libertà e la democrazia, così che ciascuno possa vivere liberamente i propri valori politici a religiosi.

 

Marzo 2011

 

1

martedì

S. Albino 

h 18,30 Ministri straordinari Eucaristia

h 21 Preparazione battesimi 

 

17

giovedì

S. Edoardo

 

2

mercoledì

S. Quinto

Corso Biblico

 

18

venerdì

S. Salvatore

 

3

giovedì

S. Tiziano

h 21 Veglia di preghiera in preparazione alla professione religiosa di Suor Yvette

 

19

sabato

S. Giuseppe.

h 21 gruppi familiari (presso fam Lodolo)

4

venerdì

S. Lucio

h18,30 Adorazione eucaristia in preparazione della professione religiosa

 

20

domenica

II Quaresima

* Incontro O.S.S.M

* Gruppi familiari (giovani famiglie)

5

sabato

S. Adriano

h 17,30 Rosario meditato in preparazione della professione religiosa

 

21

lunedì

S. Giustiniano

Consiglio Pastorale parrocchiale

6

domenica

Ultima dopo l'Epifania

h 11 Messa presieduta dal vescovo Mons. Mascheroni con la professione perpetua di Suor Yvette

 

22

martedì

S. Ottaviano

Incontro di programmazione della festa della vita nuova nella risurrezione

7

lunedì

S. Gaudioso

   

23

mercoledì

S. Vittoriano

 

8

martedì

S. Gregorio di Nissa

h 21 Gruppi Missionari parrocchiale e decanali

 

24

giovedì

S. Romolo

Memoria martiri missionari: Giornata di preghiera e digiuno con Via Crucis Missionaria decanale presso Santa Maria Nascente (QT8)

9

mercoledì

S. Francesca Romana

h 17 Gruppi Caritativi

h 21 Giunta CPP

 

25

venerdì

Annunciazione del Signore

h 21: primo incontro quaresimale:

proiezione film

10

giovedì

S. Attalo

   

26

sabato

S. Emanuele

 

11

venerdì

S. Costantino

   

27

domenica

III Quaresima

 

12

sabato

S. Massimiliano

Festa Carnevale (ragazzi)

 

28

lunedì

S. Sisto III papa

 

13

domenica

I Quaresima

h 12 messa della carità

 

29

martedì

S. secondo

Preparazione ai battesimi

14

lunedì

S. Matilde

Gruppo missionario

Via Crucis cittadina con “la croce di S. carlo e  il “santo chiodo” segue

Rito ceneri in Duomo

 

30

mercoledì

S. Decio

 

15

martedì

S. Luisa de Marillac

Ritiro parrocchiale di Quaresima

 

31

giovedì

S. Beniamino

 

16

mercoledì

S. Eriberto

Ritiro parrocchiale di Quaresima

 

1

venerdì

S. Ugo

h 8,30 Celebrazione

h 15 Via Crucis

h 21 Incontri quaresimali

 

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