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Vangelo di domenica 05 MAGGIO 2013 ed audio Omelia Don Donato

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ANNO C VI DOMENICA DI PASQUA - VANGELO

VANGELO

Gv 16, 12-22

Un poco e non mi vedrete più; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

 

In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: 12«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.

16Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». 17Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». 18Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».

19Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? 20In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

21La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. 22Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia».

 

AUDIO VANGELO

 

 

AUDIO OMELIA

 

 

 

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TESTO OMELIA

 

6° domenica di Pasqua anno C – 5 maggio 2013

Omelia di don Donato

“Nessuno potrà togliervi la vostra Gioia”

 

Già ieri sera sottolineavo come le letture tocchino 3 temi:

  • Il tema della VERITA’: lo Spirito che ci insegna la verità tutta intera, in quanto noi, la verità, non la conosciamo ancora tutta. Dobbiamo scoprirla.
  • Il tema dell’INCONTRO: San Paolo, che era un persecutore, così ci dice la 1a lettura, fa un’esperienza; incontra Gesù Risorto e da qual momento cambia vita.
  • Il tema del DOLORE/GIOIA: che troviamo nella parte finale del Vangelo; quando Gesù tocca il tema del dolore, ma nello stesso tempo, oltre il dolore, c’è una Gioia che sopravviene. Una Gioia - diceva Gesù -“che nessuno potrà togliervi".

Dopo aver visto questi tre temi, voglio iniziare con l’esperienza di San Paolo.

San Paolo era un uomo che non credeva, anzi, era contro la fede; succede un incontro… e quell’incontro cambia la sua vita.

Ciascuno di noi, perché possa credere in profondità, ha bisogno di fare quell’incontro.

Nella nostra vita abbiamo creduto, innanzitutto, perché abbiamo ricevuto la fede da altri: parrocchia - genitori -ambiente - movimenti ecc.; abbiamo, dunque, ricevuto una fede, ma non è sufficiente riceverla, dobbiamo farla nostra.

È solo allora che la nostra fede diventa scelta. Non solo quindi un dato “ricevuto” ma “scelto”. Come San Paolo, che fa un incontro e da quel momento “sceglie” di vivere in un modo diverso.

Anche noi dobbiamo continuamente andare alla radice del nostro essere cristiani.  Perché lo siamo. A partire da quale momento ci siamo decisi a credere.

Ma perché credere? È qui che entra il tema della Gioia.

Si crede perché la fede ha lo scopo di dare “una Gioia indistruttibile”.

Voglio però sottolineare che non dobbiamo confondere Gioia con sorriso. Non ho la Gioia quando rido: ci sono momenti nella vita in cui è impossibile ridere, momenti in cui si piange.

Il dolore c’è e lo dice anche Gesù, quando fa l’esempio della donna che partorisce nel dolore; ma quel dolore ha senso perché genera vita. Quindi, quel dolore lo accolgo perché è fonte di vita.

Ecco dove sta la Gioia: è capire il senso profondo delle cose. Anche se sto soffrendo, capisco che quella sofferenza ha un senso. È quando la sofferenza è stupida e banale che allora ci toglie la Gioia. Ma quando la sofferenza è dentro un contesto di verità e di autenticità, allora quella sofferenza non toglie la Gioia.

Quando Gesù’ era nell’Orto degli Ulivi (il Getzemani), era contento? Sicuramente no! Soffriva? Certamente sì! Piangeva, sudava sangue dicono gli evangelisti.

Eppure, anche in quel momento, Gesù aveva la Gioia (che non va confusa con il ridere).

Gesù piangeva in quel momento, ma capiva che quel dolore, che quella sofferenza era legata a un Amore.

Faccio un esempio, forse lo faccio frequentemente: quando un bimbo, sta dormendo nella sua stanza e viene svegliato da tuoni e lampi di un temporale e si spaventa, subito corre, piangente e spaventato, nel letto dei genitori.

Il temporale continua, così come tuoni e lampi, ma lui non ha più paura perché è nel posto giusto. In quella realtà che è l’amore dei suoi genitori, il bambino si sente sicuro, protetto, si sente più forte del dolore e della paura.

Ecco che cosa vuol dire “Gioia cristiana”: aver trovato quel senso profondo, aver incontrato quel Dio che spiega la mia vita e che mi aiuta a capirla; e allora, qualunque cosa accada - anche se sono cose brutte - riesco a gestirle, riesco a viverle dentro un contesto di Gioia.

Gioia - ripeto - non perché sorrido o sono spavaldo… ma Gioia, perché capisco che quel dolore fa parte di un cammino più vasto che è garantito dalla presenza di un Dio che mi vuole bene, che mi aiuta a capire che tutto ha un senso.

Vado con la mente alle tante persone con problemi di vario genere: mancanza di lavoro - difficoltà ad arrivare a fine mese - difficoltà a trovare una casa - solitudine - malattie di vario genere, anche gravi, che tolgono la speranza perché fanno sentire dei condannati a morte…e mi chiedo: come avere la Gioia dentro realtà di questo genere?

È la certezza che, anche se vivo in una realtà così problematica, la mia vita ha senso così com’è; con tutti questi problemi.

E il senso mi viene dato da quel Dio che mi accompagna; da qual Dio che c’è perché ha detto: “Io sarò sempre con voi”.

Termino con un altro esempio, dopo la donna che partorisce e il bambino che ha paura, prendiamo quello di due persone che si vogliono bene: esse sono contente proprio perché si vogliono bene. Affrontano tanti problemi, magari quelli che si diceva prima, però sanno che, anche se i problemi ci sono, ci si ama vicendevolmente, c’è una persona che è accanto.

E quello è un punto di sicurezza, è una base di fondo: ed è questo che spiega la mia Gioia.

Gesù nel Vangelo dirà: “colui che costruisce la casa sulla roccia”. Casa che nonostante il fiume straripato, i venti forti che le si abbattono addosso, non crolla. Perché era fondata sulla roccia.

Ecco che cos’e’ la Gioia…ecco perché Gesù può dire, nel Vangelo, “voi sarete nella sofferenza, nel dolore, ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra Gioia”.

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