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Vangelo di domenica 12 MAGGIO 2013 ed audio Omelia Don Donato

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ANNO C DOMENICA DOPO L’ASCENSIONE - VANGELO

VANGELO

Gv 17, 1b. 20-26

Quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io.

Lettura del Vangelo secondo Giovanni.

 

In quel tempo. 1Il Signore Gesù, alzàti gli occhi al cielo, disse: 20«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: 21perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.

22E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. 23Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.

24Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.

25Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. 26E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

 

 

 

AUDIO VANGELO

 

 

AUDIO OMELIA

 

 

 

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TESTO OMELIA

 

7° domenica di Pasqua anno C – 12 maggio 2013

Omelia di don Donato

Anniversari di matrimonio – Gloria

 

Sono tanti gli avvenimenti che ricordiamo in questa messa.

Oggi è la Festa della Mamma, quindi è bello riconoscere il valore della madre in una famiglia.

Ed è proprio il tema della mamma che ci ha portato a mettere quest’oggi (non l’avevamo fatto alla Festa della Famiglia) gli anniversari di matrimonio o almeno alcuni anniversari più significativi

E abbiamo sentito la Parola di Dio che fa da trait- d’unione tra la festa di giovedì scorso, dove abbiamo celebrato l’Ascensione, e la festa di domenica prossima, dove celebreremo la Pentecoste.

Tra le due feste ci stanno le letture di questa domenica, dove due sono i temi che emergono leggendo i testi.

 

Il primo è il tema della Gloria.

Abbiamo visto Stefano, nella prima lettura che, prima di essere lapidato, pieno di Spirito Santo fissando il cielo dice: “vide la Gloria di Dio”.

E poi San Paolo, nella Lettera agli Efesini, che ci aiuta a capire l’Ascensione: il ritornare di Gesù al Padre dopo la sua Pasqua (morte e Risurrezione): “…e lo fece sedere alla sua destra nei cieli al di sopra di ogni Principato e Potestà…”. Gesù con l’Ascensione riprende la sua gloria.

E nel Vangelo troviamo ancora questo tema: “E la Gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro. Voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me, dove sono io, perché contemplino la mia Gloria”.

Quindi Gesù ci ha semplicemente preceduto, perché anche noi possiamo arrivare alla sua Gloria.

  • Ma che cos’è la Gloria?
  • Quando una persona è “glorificata”?

Quando è riconosciuta secondo il valore che ha.

  • Quando “io glorifico” una persona?

Quando so vedere il bene che questa persona ha.

Siamo tentati, di fronte alle persone, di vedere il male: la prima cosa che cogliamo nell’altro è il difetto, è l’antipatia, è l’atteggiamento sgarbato ecc…

Vedere la Gloria dell’altro vuol dire andare oltre i suoi limiti, oltre i suoi difetti.

Vedere la Gloria significa vedere, quella persona, in profondità.

  • Quando si rende Gloria a Dio?

Quando lo si capisce per quello che è; perché non è detto che noi abbiamo capito chi è Dio.

Ciascuno di noi ha idee diverse su Dio e ciascuno di noi si fa il “Dio che vuole”: il proprio Dio.

Non rendiamo Gloria a Dio quando noi identifichiamo Dio con le nostre idee.

Rendere Gloria a Dio vuol dire riconoscerlo per quello che è.

 

Visto che oggi celebriamo gli anniversari di matrimonio, mi domando:

  • cosa vuol dire rendere Gloria alla famiglia?

Vuol dire riscoprire il valore che la famiglia ha.

Il rischio è che oggi stiamo perdendo il valore della famiglia, perché probabilmente è tenuta assieme solo dalla situazione emotiva. Se non c’è più la dimensione emotiva, crolla il rapporto.

La domande provocatorie che mi faccio sono:

  • è solo la dimensione affettiva ed emotiva che genera l’amore?
  • se io non si sentono più emozioni vuol dire che non c’è più amore?

Gesù’ dice – per rispondere  a questa domanda – “che siano una cosa sola perché il mondo creda”.

Gesù non chiede tante cose ai credenti, ma “che siano una cosa sola”. E non è facile essere “una cosa sola”.

Quando ci innamoriamo, c’è l’emozione…allora è facile essere una sola cosa tra due persone innamorate.

Il matrimonio, invece, presenta il conto.

Il matrimonio ti domanda di essere capace di amare “oltre” il sentimento; perché è proprio essendo una cosa sola che “tu” sei segno di Dio.

Perché Dio è una cosa sola: “come tu Padre sei in me, io sono in te. Noi due siamo una cosa sola”

Immaginiamoci se il Padre e il Figlio non fossero una cosa sola?

Sarebbe la catastrofe. Se la volontà del Padre era opposta a quella del Figlio, non ci sarebbe stata la Salvezza; Gesù non si sarebbe fatto uomo; Gesù non sarebbe salito sulla Croce.

Perché se Gesù’, come uomo, guardava la sua volontà, sarebbe scappato dalla Croce.

Ma chi glielo fa fare di abbassarsi…Come dice San Paolo: “Pur essendo di natura divina non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio ma spogliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte, e alla morte di Croce”

Ma chi glielo fa fare?

È così comodo fare Dio…È così comodo stare in cielo…È così comodo vivere nella perfezione…Chi glielo fa fare di diventare uomo…di diventare limitato…di provare dolore…di percorrere la fatica…ma chi glielo fa fare?

La volontà del Padre: “Padre non la mia ma la tua volontà sia fatta”.

E la volontà del Padre è una volontà di bene.

Siccome riconosco che tu vuoi “il Bene”…non il “mio” o il “tuo”…ma “il Bene”…ecco dove la famiglia deve recuperare il Valore.

Non ci deve volere “il mio bene” o “il tuo bene”…ma “il Bene”; cercarlo insieme: questo vuol dire essere una cosa sola.

Allora si capisce che il “progetto dell’essere una cosa sola” è molto più grande del sentimento che provano due persone, o che provo. Perché vivendo insieme si provano sentimenti diversi e contrastanti: ci sono momenti, ad esempio nell’adolescenza, in cui i due innamorati sentono reciproca attrazione, ma poi ci si accorge che crescendo, la reciproca attrazione ha bisogno d’altro, di maturità, di fatica, di perdono, di conversione.

Ecco dove si fonda quell’essere “cosa sola”…

 

E qui che si capisce cosa significa oggi celebrare gli anniversari di matrimonio: celebrare un progetto riuscito, al di là delle fatiche, perché presumo che tutti voi, che avete vissuto il matrimonio, qualche momento di fatica l’avrete passato sicuramente.

Ma non è la fatica che determina il valore del vostro volervi bene, ma è lo sforzo, è la comunione, è il cercare di costruire al di là della fatica, al di là delle amozioni, al di là dei sentimenti: il mondo ha bisogno di testimoni di questo genere.

In una cultura labile, fragile, dove tutto è fondato sul “mio bisogno” c’è necessità di qualcuno che sappia dire: c’è qualcosa di più grande del bisogno; c’è il valore, c’è la fedeltà, c’è l’autenticità; c’è l’andare oltre il mio bisogno.

Ecco perché oggi il matrimonio ha un valore profetico nella storia umana: perché richiama quella fedeltà di Dio, quell’autenticità, quell’essere cosa sola che Dio aveva e che Dio propone a ciascuno di noi.

È interessante notare, nel Vangelo, che Gesù’ non dice che il mondo crederà se voi andrete in chiesa, se voi pregherete o farete cose (che sicuramente servono); ma Gesù’ dice: “che siano una cosa sola perché il mondo creda”.

L’unica condizione perché il mondo creda è che voi sappiate amarvi: essere una cosa sola al di là dei sentimenti.

Perché “amare quelli che ci amano” è facile, non c’è bisogno della fede, lo fanno tutti; anche due atei quando sentono attrazione reciproca, si vogliono un bene grande…ma amare oltre il sentimento…lì c’è bisogno di una Grazia: è quella Grazia che voi avete ricevuto nel matrimonio; è quella Grazia che oggi tutti insieme, non solo le coppie che ricordano questi anniversari speciali, ma che tutti gli sposati  oggi rinnovano,  è la Grazia di chi sa che il Signore sta con noi per aiutarci ad essere una cosa sola, al di là della fatica.

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