Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

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Voce del Parroco Novembre 2011

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Una visita per rinsaldare i legami

 

Nel mese di novembre e dicembre, durante l’Avvento, come da antica tradizione, il sacerdote passa in tutte le nostre case per incontrarci, salutarci e se lo vogliamo, per pregare con noi invocando la benedizione del Signore sulla casa e sulla famiglia; anche quest’anno riceveremo questa visita: è un incontro “gratuito” senza nessuna pretesa. Vuol essere un gesto di amicizia per sottolineare che siamo una comunità di fratelli e per questo ci si saluta e ci si fanno gli auguri in occasione di una festa così importante come il Natale del Signore. Sappiamo che oggi non c’è più l’attesa di una volta. I sacerdoti erano aspettati dalla famiglia per quest’appuntamento annuale significativo. La fede nella nostra epoca ha un incidenza molto differenziata sulla vita di coloro che abitano le nostre case. Dice il Card Scola a proposito di questo: «Il sacerdote busserà ad ogni porta per portare la benedizione ma ovviamente, come già ci ricordava il nostro grande patrono Sant'Ambrogio riferendosi a Gesù, «non entrerà se tu non vorrai» (cf. Commento al Salmo 118). Quando dico "busserà ad ogni porta" ho in mente come è cambiata la nostra società in questi anni. Anche in Lombardia sono presenti uomini e donne di molte nazionalità diverse, appartenenti a diverse religioni. Inoltre non pochi sono coloro che si dichiarano agnostici, né mancano quanti si dicono atei. Anche le porte delle loro case sentiranno il tocco del sacerdote che accetterà con semplicità di cuore sia di essere accolto, sia di essere ignorato, sia di essere cortesemente invitato a non entrare, sia di essere respinto come non gradito. Egli saprà essere rispettoso delle fedi e delle convinzioni di ciascuno. Chi non volesse ricevere la benedizione con il segno del Crocifisso potrà scambiare una qualche parola. È così necessario oggi ascoltarsi e parlarsi, ed è così raro...! Il sacerdote e i suoi collaboratori avranno particolare cura di varcare, se desiderati, la soglia delle case segnate da ogni sorta di prova: dalla malattia, dalla morte, dalla solitudine, dal dolore morale, dalla povertà, dalla emarginazione... Visiteranno i luoghi collettivi in cui si concentrano quanti non hanno casa, e quelli in cui convengono coloro che non hanno di che soddisfare i bisogni primari del cibo, della salute, dell'igiene e dell'alloggio (mense, case d'accoglienza, ospedali, carceri.. .). Neppure ignoreranno i luoghi del lavoro quotidiano e, senza in nulla misconoscerne la natura laica, quelli in cui operano le istituzioni preposte al governo del Paese

 

È certamente faticoso passare in tutte le case (la nostra parrocchia ha circa 6.000 famiglie): come incontrarle tutte? Come far loro capire che esiste una comunità che si ritrova la domenica per celebrare l’eucaristia perché si sente un popolo amato dal Signore e per questo vuol impegnarsi ad amare a sua volta? La visita alle famiglie vuol essere un momento forte e simbolico della presenza della comunità nel quartiere. Pur nella fatica però è bello incontrare le persone, là dove vivono, per conoscere un po’ la loro vita. Entrando nelle case in questi anni ho avuto la possibilità di conoscere la vita della nostra gente, le loro difficoltà, le loro attese, le loro delusioni. Non tutti si aspettano la stessa cosa da questa visita. Quando il sacerdote bussa alla porta da alcuni è percepito come uno sconosciuto, per altri è il ministro del culto che viene a controllare se andiamo a messa, per altri è il “mago” che viene a scacciare con l’acqua santa le maledizioni sulla casa, per altri ancora è il rappresentante del Papa che sente lontano dalla sua vita, per altri infine è il rappresentante della Chiesa che passa di casa in casa per chiedere soldi.

 

Come mi piacerebbe sfatare tutte queste visioni che ritengo negative e che non corrispondono in nessuno modo alle intenzioni con le quali noi sacerdoti visiteremo le vostre famiglie. Far diventare quest'incontro qualcosa di più umano: ecco la mia speranza!

 

Possono essere tanti i motivi perché qui da noi, a Milano, si fa la visita alle famiglie nel periodo di Avvento e non nel periodo di Pasqua, come in tutto il resto d'Italia. Mi piace però pensare che il motivo sia quello legato alla incarnazione: come il Cristo a Natale è venuto ad incontraci nella nostra casa (il vangelo di Giovanni dice che Lui ha posto la nostra tenda tra noi) così il sacerdote viene ad incontraci la dove abitiamo: egli non è venuto per giudicarci ma per perdonarci, non è venuto per chiederci qualcosa ma per donarci se stesso, non è venuto per renderci forti ed invincibili ma per farsi debole come noi. È entrato nella nostra storia per farci alzare lo sguardo, ridarci l'ottimismo che vince la paura, rimettere in moto la gioia della vita. È questo che mi aspetto dalla visita alle famiglie. Ma perché la benedizione natalizia diventi così c'è bisogno della collaborazione di tutti i credenti i quali, una volta capiti i motivi di questa bella tradizione aiutano i loro "vicini", che magari si sentono "lontani" a leggere questo evento come momento di grazia.

 

Fin qui ho parlato di sacerdoti che vengono a trovarci in casa ma quest’anno, come voleva il vescovo già lo scorso anno, c’è una novità: non passeranno solo i sacerdoti ma anche le suore e alcuni incaricati della parrocchia (detti normalmente laici). Il motivo non è solo quello della mancanza dei preti (non dimentichiamoci che da quest’anno la nostra parrocchia non ha più don Roberto) ma è più profondo; ascoltiamo cosa diceva il Card Tettamanzi l’anno scorso a proposito di questo argomento: «Le comunità cristiane sono chiamate ad un impegno missionario aperto, capace di andare incontro alle persone là dove esse vivono, amano, soffrono. Una attività pastorale che rimane chiusa nelle mura della parrocchia, in attesa che le persone vengano e partecipino, è una attività oggi perdente, che non riesce più a dialogare con la gente nella concreta realtà della sua vita quotidiana. Nella tradizione della nostra Diocesi la visita alle famiglie in occasione del tempo natalizio è sempre stata un'esperienza significativa di conoscenza delle persone e dei loro ambienti di vita. Viene perciò riproposta con forza l'importanza della visita alle famiglie che in nessun modo va tralasciata o trascurata pur nella consapevolezza che comporta molto impegno e fatica. E' una esperienza missionaria di grande significato, attraverso la quale la parrocchia si fa concretamente presente alla vita della gente. Da essa nasce spesso una bella rete di relazioni e la parrocchia appare meno lontana.

 

La proposta concreta è di svolgere la visita alle famiglie in modo più disteso e con il necessario coinvolgimento, oltre che dei presbiteri, anche dei diaconi, delle persone consacrate e dei laici. In particolare il coinvolgimento dei laici va compreso nel suo autentico significato: non è una semplice funzione di supplenza dei sacerdoti ma il farsi presente presso le famiglie della comunità cristiana in tutte le sue articolazioni; è attestare anche attraverso questo segno che i laici sono veramente protagonisti dell'impegno missionario della Chiesa.»

 

Venendo nelle nostre case essi ci aiuteranno anche a capire l’evento previsto per fine maggio ed inizio giugno: il Convegno mondiale delle famiglie il “Family Day 2012” (si veda in questo giornale le pagine 5 e 6). Questo evento va preparato già con la catechesi sulla famiglia che in parrocchia sono appena cominciate e che in questo mese si faranno nei giorni di mercoledì 23 e 30 novembre (si veda all’ultima pagina il calendario).

 

Don Donato


Il nuovo orario delle messe domenicali

 

Nel numero precedente di questo “Informatore” si era parlato del cambiamento di orario delle S. Messe domenicali. La riduzione del numero si impone per due motivi: la partenza di don Roberto e la presenza ridotta delle persone alla domenica. Infatti nel 2004 quando avevamo fatto la statistica voluta dal card Tettamanzi il numero dei presenti alle eucaristie domenicali, (sabato sera compreso) era di 879 ora dopo diversi conteggi in diverse domeniche abbiamo (in media) 500 persone. Ci si domanda allora se ha senso dire 5 messe per un numero così ridotto di persone visto la grandezza della chiesa e la mancanza di un sacerdote (appunto don Roberto).

 

Si è così arrivati nel consiglio pastorale alla decisione di accorpare la messa delle 10,45 a quella delle 12: ma qui nascono i problemi! Si sa che i cambiamenti d’orario delle S. Messe sono sempre problematici perché coinvolgono tante persone che naturalmente hanno esigenze diverse di orario. Si sa che è impossibile trovare una soluzione che possa essere gradita a tutti. Il Consiglio pastorale stesso ha trovato grosse difficoltà nell’accordarsi ed ha così rinviato la “patata bollente” al sottoscritto che ha cercato di interpellare le persone non con una statistica ufficiale (fatta per iscritto) ma con un dialogo occasionale con la gente per ragionare assieme a più persone il pro e il contro delle varie ipotesi.

 

Alla fine di questa “ricerca” è risultato chiaramente che la maggioranza suggerisce l’orario delle ore 11; altri però (abbastanza numerosi) hanno suggerito le ore 11,30.

 

Visto che tocca a me scegliere penso che le ore 11,30 è comodo per qualcuno ma scontenterebbe la maggioranza anche perché l’unica messa, con grande partecipazione di popolo, in un orario così tardi della mattinata metterebbe in difficoltà molte famiglie. Penso anche che certamente l’orario ideale è quello delle ore 11 e penso anche che potrebbe accontentare più o meno tutti ma a complicare le cose c’è l’orario della messa in francese. Mettere la celebrazione alle ore 11 vuol dire di fatto dire alla comunità francese «Non ci interessano le vostre esigenze, la Chiesa è nostra e scegliamo noi l’orario più confacente alla nostra comunità!» Mi domando se questo ragionamento pur logico è proprio all’insegna dell’accoglienza! Attualmente loro hanno la messa alle ore 9,30 e si lamentano perché è troppo presto: pensiamo infatti, se avessimo noi dei bambini e ci fosse solo una messa la domenica alle ore 9,30 e per di più abitiamo un po’ lontano dalla chiesa, come faremmo a convincere i nostri figli (ragazzi e magari adolescenti) a venire a messa tutte le domeniche? Altri poi pensano: «Ma è così necessario fare una messa in francese? Sono in Italia e vengono alla messa in italiano!» Anche questo è vero ma bisogna anche capire che i francesi stanno in Italia poco tempo (per di più al massimo due anni, con cambi abbastanza frequenti, per cui tutti gli anni ci sono grossi numeri di persone appena arrivate che non comprendono la lingua italiana): non è bello andare a messa tutte le domeniche e non capire gran che di quanto si celebra. Per di più la comunità ha anche il catechismo ai ragazzi che segue un programma legato alle letture della domenica (il catechismo segue il lezionario romano). Ascoltando le letture secondo il lezionario ambrosiano, verrebbe scombussolato tutto il catechismo.

 

Ascoltando tutte queste esigenze e cercando di essere attenti un po’ a tutti mi sembra saggio arrivare a questa conclusione che forse scontenta un buon numero di persone ma che sembra la più rispettosa:

 

sabato sera       ore 18,00       in italiano

domenica           ore 8,30       in italiano

domenica         ore 9,45       in francese

domenica       ore 11,15       in italiano

domenica         ore 18,00       in italiano

 

note :  1. È necessario mantenere una distanza di un ora e mezza per permettere un deflusso dalla chiesa che non crei imbottigliamento alle porte, tra chi esce e chi entra

 

    1. 2. L’orario delle ore 11,15 può sembrare strano ed inusuale (con il quarto d’ora) ma penso che l’abitudine può farci superare questo piccolo inconveniente.

 

  1. 3. Rimango convinto che l’orario ideale è quello delle ore 11 per cui considero questa scelta ad esperimento per quest’anno (almeno fino a Pasqua 2012). Qualora, dopo questa “prova”, dovessero verificarsi dei problemi seri che condizionano la partecipazione alla messa parrocchiale dei fedeli, dopo questo tempo si andrà senza più discussione alle ore 11!

Don Donato


Le elezioni per il nuovo consiglio pastorale

 

Come tutti sappiamo domenica 23 ottobre ci sono state le votazioni per scegliere il nuovo consiglio pastorale: ecco il risultato della consultazione:

 

votanti 411

schede bianche14

schede nulle33

schede valide364

 

* I Lista (18-35):

 

MELIS SALVATORE246

LODOLO MARIA212

VOLPI CHIARA202

GINALDI CARLO57


* II Lista (36-60):

 

GUARAGNI ROSSELLA80

CONESE ANNA75

OCHAN KILAMA MICHAEL73

ABBONDANZA PIERLUIGI69

CANDILIO ALESSANDRA53

BELLOMO ALBERTO50

CRISTINA LAURA44

NASSIGH ALDO44

AMBROSANIO MAURIZIO37

DE PASQUALE NICOLETTA35

MAGGIONI CHIARA35

SCARPELLINI ANDREA34

DE CARLI ALESSANDRO        33

GALMARINI SABRINA31

CESATI ANNA22

MAZZARELLI NADIA                20

CALDIERARO LIVIANA            19

SESTINI MARTA11

 

* III Lista (61 e oltre):

 

VAILATI ANGELO170

LOCATELLI CARLO123

BRAGLIA LUISA116

ZILIOLI ARMIDA102

BARGELLINI FRANCESCA71

VENEGONI ANGELO66

TARANTINO ANTONIO38

GABELLA CARLO37

 

Vengono eletti i primi 4 della lista , i primi setti della lista II°, i primi 4 della lista III°. Per la lista II° il settimo e l’ottavo sono a pari merito per cui da questa lista vengono presi i primi otto. A costoro vanno aggiunti i membri di diritto che sono VALLERY GIORGIO (membro del Consiglio pastorale diocesano), SUOR RAFFAELA, DON ROCCARDO MIOLO (diacono) e DON DONATO.

 

Il parroco ha facoltà di scegliere alcuni membri da aggiungere agli eletti in numero non superiore a alla metà di quanti sono stati votati. Non è facile individuare queste persone. Le scelte che ho fatto non entrano in merito al valore dei singoli, tutti ritenuti validi (se sono stati accettati per entrare in lista è perché c’è una totale fiducia in ciascuno di loro). Questa possibilità è lasciata al parroco per poter formare un consiglio più omogeneo e per poter individuare persone che magari sono poco conosciute (e quindi poco votati dalla gente) ma che potrebbero dare un buon apporto ai lavori delle sessioni. Nel valutare le persone da affiancare agli eletti ho fatto fatica: avrei voluto scegliere tutti (non è questa una frase di convenienza) ma dovendo fare una scelta ho preferito mettere nel consiglio persone nuove (che normalmente sono le meno conosciute) così da allargare ad altri questa esperienza che mi sembra importante per una comunità cristiana ma che non è però assoluta. Non si vive il servizio della comunità parrocchiale solo come consiglieri ma anche come collaboratori responsabili ad altri livelli. Mi sembra importante valorizzare presenze diverse nei vari settori della pastorale. Una comunità è matura quando riesce a coinvolgere più persone nelle varie attività e non sempre le stesse che sono onnipresenti. Tutti i membri in lista (sia eletti che non) sono chiamati a dare il loro apporto nella vita della comunità, alcuni come consiglieri, altri come membri delle commissioni o comunque coinvolti nelle diverse attività della vita pastorale. La questione non era chi “escludere” ma “chi” e “come” coinvolgere differenziando gli impegni. Per di più il consiglio funzionerà bene se ci sarà un’osmosi tra i consiglieri e coloro che sono presenti nelle altre attività in modo da creare un gruppo ben affiatato di persone che si “sentono a casa” nella loro parrocchia e vogliono dare la loro umile disponibilità perché in questa comunità sia visibile il Regno di Dio.

 

Alla luce di queste considerazioni ho scelto i seguenti che assieme a quelli già citati costituiranno il nuovo consiglio pastorale: DE CARLI ALESSANDRO, FALLICA FRANCESCO, GALMARINI SABRINA, MAGGIONI CHIARA, SCARPELLINI ANDREA, SESTINI MARTA.

 

Ecco allora la lista del nuovo consiglio che sarà definitiva una volta che i singoli hanno accettato l’incarico: Don Donato Pastori, don Riccardo Miolo, Suor Raffaela, Abbondanza Pierluigi, Bellomo Alberto, Braglia Luisa, Candilio Alessandra, Conese Anna, Cristina Laura, De Carli Alessandro, Fallica Francesco, Galmarini Sabrina, Ginaldi Carlo, Guaragni Rossella, Locatelli Carlo, Lodolo Maria, Maggioni Chiara, Melis Salvatore, Nassigh Aldo, Ochan Kilama Michael, Scarpellini Andrea, Sestini Marta, Vailati Angelo, Vallery Giorgio,Volpi Chiara, Zilioli Armida.

 

Don Donato


 


NOTIZIE DAL GRUPPO MISSIONARIO “INSIEME SI PUÒ”

 

SABATO 3 - DOMENICA 4 DICEMBRE

 

MERCATINO DI NATALE

 

La crisi continua ed aumentano sempre di più, anche nella nostra comunità parrocchiale, coloro che necessitano di un aiuto economico.

Con il  ricavato del Mercatino di Natale, potremo contribuire all’opera della Caritas parrocchiale di sostegno alle famiglie in grave difficoltà.

Questo è il momento di dimostrare la nostra capacità di condivisione e solidarietà, soprattutto con chi ci vive a fianco.

 

Vi aspettiamo numerosi.

 

Sabato, 22 ottobre, si è tenuta la Veglia missionaria presieduta dall’arcivescovo, il cardinale Angelo Scola, dal titolo “Rigenerati dallo Spirito”. Con questo slogan, «si è voluta sottolineare la possibilità delle diocesi italiane di aprirsi ad accogliere l’esperienza anche di altre Chiese sorelle».

 

In particolare la diocesi ambrosiana ha ricordato i 50 anni dall’invio del primo “fidei donum” in Zambia, dove ancora oggi sono presenti preti milanesi. Di missioni diocesane oggi ce ne sono in Albania come in Argentina, dal Brasile al Burundi, e anche in Camerun, Colombia e Haiti. Altre sono attive in Messico e Niger, in Perù, Turchia, Zambia.

 

Prima dell’inizio ufficiale della Veglia è stato  proiettato un video sui martiri missionari degli ultimi anni e, da sabato sera e per tutta la domenica, sono stati esposti alcuni pannelli in Duomo e sul sagrato, sempre su questo tema.

 

La Veglia si è aperta con una processione di intronizzazione della Parola: i “fidei donum” già rientrati in Italia hanno consegnato la Bibbia a un gruppo di giovani provenienti dai vari continenti e poi insieme l’hanno consegnata all’Arcivescovo. Si è trattato di un gesto simbolico per sottolineare l’annuncio del Vangelo che i missionari fanno alle popolazioni e che, a loro volta, accolgono e riconsegnano.

 

È stato citato il Beato Giovanni Paolo II, di cui la Chiesa celebrava per la prima volta la memoria liturgica, quando affermava che «la fede si rafforza donandola». E così è avvenuto per la Diocesi di Milano. Durante la Veglia altri missionari sono stati inviati ad altre Chiese sparse nel mondo. Infatti, l’Arcivescovo ha consegnato il “mandato” e il crocifisso a 19 tra preti, religiosi, suore, consacrati, laici e anche una coppia di sposi, in partenza per diverse destinazioni.

 

Letture, testimonianze e canti in varie lingue hanno fatto da cornice alla celebrazione.

 

Per non dimenticare i “fidei donum” attualmente in missione e averli “presenti” in Duomo, sono anche state proiettate immagini e foto che raccontano la loro esperienza.

 

Non è mancato il ricordo di padre Fausto Tentorio, il missionario del Pime ucciso nelle Filippine.

 

A tutti i partecipanti è stato proposto il digiuno come segno di attenzione e condivisione con le innumerevoli situazioni di disagio presenti nel mondo e al termine della Veglia è stato raccolto il corrispettivo della cena da inviare alle Pontificie Opere Missionarie.


Novembre 2011

 

1

martedì

Festa di

Tutti i santi

Messe come alla domenica

 

16

mercoledì

S. Margherita di Scozia

Ritiro parrocchiale di Avvento

h 17 Gruppi Caritativi

2

mercoledì

Commemorazione Tutti i Defunti

   

17

giovedì

S. Elisabetta d'Ungheria

 

3

giovedì

S. Martino de Porres

Parola di Dio della domenica

 

18

venerdì

Dedicaz Basiliche Ss. Pietro e Paolo

Preparazione ai battesimi

4

venerdì

S. Carlo Borromeo

Genitori primo anno catechismo (3 elem.)

 

19

sabato

S. Massimo

 

5

sabato

S. Elisabetta

Convegno diocesano Caritas

gruppi familiari

 

20

domenica

II Avvento orario Messe:

8,30–11,15-18

presentazione alla comunità del nuovo Cons Pastorale Parrochiale

* Messa della carità

* Giornata nuove Chiese

* Incontro O.S.S.M

6

domenica

Festa di Cristo Re

Giornata Caritas

ore 10,45 Battesimi

 

21

lunedì

Presentazione B. V. Maria

 

7

lunedì

S. Ernesto

   

22

martedì

S. Cecilia

Giunta C. Past Parr.

8

martedì

S. Aurelio

Incontro del nuovo arcivescovo con la città di Milano (ore 18 S. Messa in Sant’Ambrogio)

   

mercoledì

S. Clemente I Papa

Catechesi family 2012: «La famiglia genera la vita»

9

mercoledì

Dedicaz Basilica lateranense

Catechesi Family 2012: «Il segreto di Nazareth»

 

24

giovedì

B. Maria Anna Sala

Parola di Dio della domenica

10

giovedì

S. Leone Magno

h 21 Incontro per vista alle famiglie

 

25

venerdì

S. Caterina di Alessandria

 

11

venerdì

S. Martino di Tours

   

26

sabato

S. Corrado

gruppi familiari

12

sabato

S. Giosafat

   

27

domenica

III Avvento

orario Messe:

8,30–11,15-18

ore 16,30 Incontro gruppi familiari “giovani coppie”

13

domenica

I Avvento

orario Messe:

8,30–11,15-18

ore 11,15 Presentazione di coloro che visiteranno le famiglie in avvento

* Giornata Avvenire

 

28

lunedì

S. Giovanni di Dio

 

14

lunedì

S. Veneranda

* Inizio della Visita natalizia delle famiglie

Ritiro parrocchiale di Avvento

 

29

martedì

S. Saturnino

 

15

martedì

S. Alberto Magno

Ritiro parrocchiale di Avvento

 

30

mercoledì

S. Andrea ap.

Catechesi Family 2012: «La famiglia vive la prova»

 

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