Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

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Voce del Parroco Giugno 2011

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Il Cristiano è di destra o di sinistra?

 

 Abbiamo appena assistito ad una tornata elettorale molto tesa dove i toni, a detta di tutti, sono sembrati esasperati e che han fatto dire parole forti al Card Bagnasco nella prolusione alla 61a assemblea generale della CEI: «La politica che ha oggi visibilità è, non raramente, inguardabile, ridotta a litigio perenne, come una recita scontata e - se si può dire - noiosa… è il dramma del vaniloquio, dentro - come siamo - alla spirale dell'invettiva che non prevede assunzioni di responsabilità… La gente è stanca di vivere nella rissa e si sta disamorando sempre di più. Gli appelli a concentrarsi sulla dimensione della concretezza, del fare quotidiano, della progettualità, sembrano cadere nel vuoto… L'Italia non si salva con le esibizioni di corto respiro, né con le slabbrature dei ruoli o delle funzioni, né col paternalismo variamente vestito", ma soltanto con un "soprassalto diffuso di responsabilità" che porti al dialogo. E ha invitato a "preparare una generazione nuova di cittadini che abbiano la freschezza e l'entusiasmo di votarsi al bene comune, quale criterio di ogni pratica collettiva». Il presidente della CEI ha avuto anche parole critiche nei confronti della stampa "che appare da una parte troppo fusa con la politica, tesa per lo più ad eccitare le rispettive tifoserie, e dall'altra troppo antagonista, e in altro modo eccitante al disfattismo, mentre dovrebbe essere fondamentalmente altro: cioè informazione non scevra da cultura, resoconto scrupoloso, vigilanza critica, non estranea ad acribia ed equilibrio".

 

I cristiani stessi, essendo cittadini italiani, erano coinvolti direttamente in queste tensioni e si sono schierati chi a destra e chi a sinistra (senza dimenticare anche un “centro” che tenta di farsi largo nella nostra vita politica) Qualche volta si è perfino tentato di identificare una parte degli schieramenti politici con la vera identità cristiana accusando l’altra parte di non esserlo … e viceversa. Perfino il card Tettamanzi è stato identificato come “ateo” e di “sinistra” mentre lui ha semplicemente risposto: «Quando intervengo, faccio di tutto per intervenire da credente, da vescovo. Il mio punto di riferimento è il Vangelo. Se poi ci sono reazioni, queste non mi turbano».

 

Io sono convinto che il Vangelo è sempre stato al di sopra delle parti perché esso è “la” Verità non “una” verità. Se un partito difende una verità (una sola o più… ma non tutte) non è automaticamente cristiano. Nessun partito può arrogarsi il diritto di identificarsi con la realtà evangelica. La fede ha casa (diritto di cittadinanza) nella storia e non può però essere identificata con nessuna scelta politica; la ispira, la arricchisce di valori ma non può mai essere un progetto politico. Dice il papa nel suo discorso ai vescovi italiani del 26 maggio 2011 in occasione del 150° dell’unità d’Italia: «La fede non è alienazione: sono altre le esperienze che inquinano la dignità dell’uomo e la qualità della convivenza sociale! In ogni stagione storica l’incontro con la parola sempre nuova del Vangelo è stato sorgente di civiltà, ha costruito ponti fra i popoli».

 

Neppure la Chiesa perciò può essere di destra o di sinistra, continua sempre Benedetto XVI nel discorso citato: «La Chiesa. non persegue privilegi né intende sostituirsi alle responsabilità delle istituzioni politiche; rispettosa della legittima laicità dello Stato, è attenta a sostenere i diritti fondamentali dell’uomo. Fra questi vi sono anzitutto le istanze etiche e quindi l’apertura alla trascendenza, che costituiscono valori previi a qualsiasi giurisdizione statale, in quanto iscritti nella natura stessa della persona umana.»

 

Viviamo in una società contraddittoria da una parte viene continuamente esaltato il proprio desiderio e dall’altra si condannano gli esiti estremi di alcuni di questi desideri e si resta sconcertati , per esempio, di fronte agli abusi sui minori o agli stupri individuali o di gruppo (cfr Enzo Bianchi – “La differenza cristiana”). La libertà non conosce limiti e proprio questa libertà così decantata ed esasperata crea schiavitù e dipendenza. Il credente ha il dovere di dire qualcosa, osserva Enzo Bianchi: «I Cristiani non sempre riescono a farsi ascoltare e capire: appaiono dogmatici, fondamentalisti e non solo a causa dell’incapacità di ascolto dei loro interlocutori. È questione infatti di un linguaggio che sia capace di manifestare come il cristianesimo, sia in campo morale, un umanesimo, come l’etica cristiana sia servizio alla libertà, alla dignità dell’uomo e alla qualità della vita nella società».

 

Io non ci sto quando mi si vuol “relegare in chiesa” come se la fede fosse una cosa che non c’entra nulla con la vita. “Il fatto religioso non va relegato nel privato perché le religioni hanno una dimensione sociale che non può essere negata… lo stato è certamente laico, ma la società civile non lo è” (Enzo Bianchi). La politica nasce da questa convinzione ecco perché il credente “deve” interessarsi alla vita sociale; il papa lo ricorda nel discorso citato, là dove dice che “la Chiesa – forte di una riflessione collegiale e dell’esperienza diretta sul territorio – deve offrire il proprio contributo alla costruzione del bene comune, promuovere e tutelare la vita umana, sostenere fattivamente la famiglia, formare alla fraternità, essere attenta alle avversità della vita quale la difficoltà ad accedere ad una piena e dignitosa occupazione, superare il diffuso precariato lavorativo. Dobbiamo perciò vincere ogni spirito di chiusura, distrazione e indifferenza per partecipare in prima persona alla vita pubblica”.

 

Ci vogliono solidi riferimenti spirituali per aiutare gli uomini d’oggi a capire ciò che è essenziale nella vita. Siamo continuamente tentati di vivere nel privato ed assolutizzare le nostre emozioni ritenendole assolute, di possedere cose e perdere invece di vista noi stessi. Ciò che è peculiare dell’esperienza cristiana è la vittoria di Dio sul male e sulla morte, quale orizzonte che getta una luce di speranza sul presente. La vita buona del Vangelo è proprio la dimostrazione di una vita realizzata (cfr Benedetto XVI).

 

La politica non deve servire la religione né la religione schierarsi in una parte politica. La persona però che crede in Dio deve tradurre questa sua fede in carità. Non per nulla Paolo VI diceva che "la Politica è la più alta forma di carità". Lo so che non è facile essere puliti ed onesti quando si vive in questo mondo ma il cristiano ha il dovere di impegnarsi dando il suo specifico apporto a cambiare la società. Dice il card Tettamanzi a proposito della frase di Bagnasco: «La politica italiana è inguardabile» se questo è vero, ne deriva però che noi – i credenti - dobbiamo dare il nostro contributo affinché la politica sia “guardabile”.

 

Il primo passo da fare è cambiare i nostri stili di vita, che diventino più sobri e meno attenti ai propri interessi, più sensibili al bene di tutti, cercando di creare uguaglianza e rispetto per ogni persona. Penso sia questo l’atteggiamento fondamentale per celebrare domenica 12 giugno la feste della genti. Ogni uomo va riconosciuto sempre (non solo in quella giornata) come un fratello che può fare passi di fraternità e di amicizia con noi.

Don Donato



VII° incontro mondiale delle famiglie


Fra un anno Milano accoglierà un evento straordinario

 

Il tema scelto dal Santo Padre è : “La Famiglia: il lavoro e la festa”

 

L’Incontro mondiale delle famiglie è stato promosso per la prima volta da Papa Giovanni Paolo II nel 1994 come appuntamento a cadenza triennale. Diverse le sedi: la prima edizione si tenne a Roma, seguita poi da Rio de Janeiro (Brasile, nel 1997), di nuovo Roma (Italia, 2000), Manila (Filippine, nel 2003), Valencia (Spagna, la prima con Benedetto XVI, nel 2006), Città del Messico (Messico, 2009). Nel 2012, settima edizione, sarà il turno di Milano. Gli Incontri mondiali delle famiglie sono tradizionalmente caratterizzati da due momenti: uno di tipo convegnistico e uno più popolare

 

 Il primo, che si distende su diversi giorni, prevede incontri, relazioni e convegni. A tali appuntamenti sono particolarmente invitati gli operatori pastorali.

 

Il secondo momento è più marcatamente dedicato ai fedeli, coinvolge tutte le famiglie della Diocesi ospitante e del mondo. Inizierà il sabato, con una veglia di preghiera alla presenza del Santo Padre caratterizzata da testimonianze di vita e di fede delle famiglie provenienti da diversi Paesi. Domenica mattina il culmine dell’Incontro: la Santa Messa celebrata da Papa Benedetto XVI al cospetto delle centinaia di migliaia di fedeli accorse per l’evento.

 

“Quest’incontro costituisce un’occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all’economia dello stesso nucleo familiare”

 

La sacra scrittura (cfr Gen 1-2) ci dice che la famiglia, lavoro e giorno festivo sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un’esistenza pienamente umana.

 

Occorre perciò promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunità e della società”

 

(Benedetto XVI

 

Saremo invitati nel prossimo anno a progettare iniziative atte a sensibilizzare le persone su questo temi.

 

Sarà anche necessario accogliere concretamente in casa propria della famiglie qualora avessimo il posto.

 

Si cercheranno anche volontari si parla della necessità di 8.000 in tutta la diocesi.

 

Si aprirà anche un fondo di accoglienza che servirà a sostenere la partecipazione delle famiglie dei paesi poveri del mondo

 

Ci aiuteranno dieci catechesi già scaricabili nel sito internet della diocesi di Milano (www.family2012.com/it/catechesi.php) che hanno questi titoli:

 

 

  1. 1.   Il segreto di Nazaret
  2. 2.   La famiglia genera la vita
  3. 3.   La famiglia vive la prova
  4. 4.   La famiglia anima la società
  5. 5.   Il lavoro e la festa nella famiglia
  6. 6.   Il lavoro risorsa per la famiglia
  7. 7.   Il lavoro sfida per la famiglia
  8. 8.   La festa tempo per la famiglia
  9. 9.   La festa tempo per il signore
  10. 10. La festa tempo per la comunità

 

 

Don Donato


Dare un volto più umano alla vita quotidiana     dice Mons. Brambilla

 

Famiglia, lavoro e festa: sono queste le parole chiave del VII Incontro mondiale delle famiglie che si terrà a Milano dal 29 maggio al 3 giugno 2012. «Un trinomio – spiega monsignor Franco Giulio Brambilla, co-presidente del Comitato Teologico-pastorale per l’evento – che parte dalla famiglia per aprirla al mondo: il lavoro e la festa sono modi con cui la famiglia trasforma lo “spazio” sociale e rende vivibile il “tempo” umano».  Un Incontro, questo VII, che non interesserà solo la Diocesi ambrosiana ma tutte le Chiese di Lombardia e che immediatamente propone una novità rispetto alle altre edizioni: la volontà di un cammino, di un percorso di avvicinamento “Verso Milano”, in cui le famiglie sappiano fare memoria e raccontare sia esperienze positive sia situazioni di crisi. «Il racconto – specifica Monsignor Brambilla – è lo strumento per eccellenza della memoria, perché permette di prendere distanza dagli eventi, di ricostruire così un filo rosso che li collega e, infine, di aprire finestre di speranza». La celebrazione dell’Incontro Mondiale metterà a fuoco tre modi di rendere vivibile la vita quotidiana: vivere le relazioni (la famiglia), trasformare il mondo (il lavoro) e umanizzare il tempo (la festa).

 

«La famiglia. Il cuore dell’Incontro risiede nella famiglia. Una prima necessità, soprattutto per i paesi globalizzati – continua Monsignor Brambilla –  è sottrarre la famiglia al suo regime di “appartamento”. Quando Gesù mette casa tra noi, il suo è un modo sì di abitare lo spazio, ma anche le forme della vita. Per questo occorre mettere le case e le famiglie in rete; bisogna aprire la casa verso la società e, viceversa, bisogna che la società ritrovi casa attraverso le famiglie. La società non è una somma di individui ma il risultato di relazioni; una società che tesse la sua tela sull’ordito dei rapporti uomo-donna, genitori-figli, delle relazioni tra fratelli, ovvero sui soggetti che formano la trama della società civile. Tutto si sviluppa in famiglia; è lì che s’impara a vivere la casa come insieme di relazioni ed è quell’esperienza che influisce sui modi di vivere la società. In casa si trasmettono i valori fondamentali: la fiducia che la vita è buona perché ci è donata. La figura della madre, origine della vita, la sua gratuità nel donarci cura e presenza, è centrale in questo senso. La responsabilità: la vita ricevuta deve essere spesa e donata a nostra volta. E questo lo trasmette il padre, la voce che chiama, che ci proietta nel futuro, colui che si imita, il primo incontro con l’alterità. Infine, in casa, s’impara l’apertura al mondo grazie alla relazione con i fratelli; rapportandoci a loro impariamo a percepire l’altro non come minaccia ma come promessa». La Diocesi di Milano e il Pontificio Consiglio per la Famiglia hanno realizzato 10 catechesi, documento base dell’evento e della sua preparazione, testo di riflessione su cui orientare il cammino che ci porta all’Incontro, per illuminare l’intreccio tra l’esperienza della famiglia e la vita quotidiana nella società e nel mondo. «La famiglia abita il mondo con il lavoro e attraverso il lavoro il mondo stesso viene reso abitabile. Il lavoro inteso non solo come sostentamento ma anche come strumento d’identità. Per questo duplice aspetto, il lavoro crea anche situazioni di criticità: per l’uomo, perché la mancanza di lavoro è motivo di crisi identitaria; per la donna perché comporta difficoltà nella conciliazione con la gestione della casa; e per i giovani, perché la precarietà del lavoro rimanda l’incontro con il mondo e con la realtà». Ultima parola chiave del VII Incontro mondiale delle famiglie è la festa. «La famiglia umanizza il tempo con la festa; giorno in cui l’uomo dismette i panni del soggetto di produzione per diventare soggetto di liberi legami. Giorno, quello della festa, in cui cambiare passo per dare senso e umanizzare anche gli altri sei! Anche la festa presenta dei rischi: di ridursi al tempo libero, a essere semplice intervallo tra le fatiche, per rimettere ancora l’uomo a lavorare. La festa, diversamente, celebra che l’uomo è “signore” del tempo, può permettersi di perdere tempo sapendo che non è tempo perso. Festa è anche riposo, tempo per l’uomo, per sé, per l’altro e per Dio. Tempo dell’Eucaristia (la domenica), tempo per la comunità, la carità e la missione». Chiariti i temi e le novità dell’Incontro, una volta “spente le luci” che cosa vi augurate che resti? «Una volta conclusa la settimana dell’evento, la speranza è che i temi, le criticità sollevate e le esperienze d’incontro con le famiglie di tutto il mondo rimangano patrimonio per ossigenare in modo nuovo il trinomio famiglia, lavoro e festa. E dare un volto più umano alla vita quotidiana».


Chiara Pelizzoni



RINNOVO DEI CONSIGLI PARROCCHIALI

 

Quest’anno si rinnovano i l Consiglio pastorale parrocchiale (CPP)

 

e il Consiglio per gli affari economici (CAEP)

 

Questo rinnovo dei Consigli è un momento fondamentale per la parrocchia. Ed è perciò importante che tutti coloro che si sentono credenti e appartenenti alla nostra comunità si preparino a questo momento individuando le persone ritenute più adatte ed eventualmente proporsi essi stessi per questo servizio ecclesiale così significativo.

 

Il consiglio pastorale uscente sta già facendo una verifica di ciò che si è fatto in questi ultimi cinque anni, poi, a partire dalla seconda parte del mese di settembre incomincerà la sensibilizzazione dei fedeli e la raccolta delle candidature

 

Domenica 9 ottobre saranno presentate le liste dei candidati e domenica 16 ottobre ci saranno le votazioni

 

Il nuovo consiglio sarà presentato alla comunità nella prima domenica di Avvento cioè il 13 novembre

 

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale

 

riunione di giovedì 12 Maggio

 

Innanzitutto è stata fatta una verifica delle iniziative quaresimali dove è stato particolarmente apprezzato il coinvolgimento dei ragazzi sia nella preparazione che nella realizzazione delle singole celebrazioni.

 

Positivi sono stati le iniziative dei venerdì di quaresima che hanno però visto un calo di partecipazione seguito al primo incontro (proiezione del film “Uomini di Dio”). È stata comunque sottolineata la positività dell’iniziativa fatta anche in collaborazione con la comunità francese.

 

Si è poi passati alla valutazione della domenica dopo pasqua con

 

Si è passato poi a riflettere sulla giornata della “Vita Nuova” – la “più debole” quanto a partecipazione tra le quattro domeniche con la messa unica. Si è fatta l’ipotesi per i prossimi anni di limitare la celebrazione di questa giornata solo alla messa unica senza iniziative pomeridiane (vista la scarsa partecipazione che riscuote).

 

È stato poi evidenziato che c’è una diminuzione graduale di coloro che partecipano alla messa festiva. Stimando di circa 100-150 persone il calo in cinque anni. Si è deciso allora di creare la commissione liturgica già abbozzata nei consigli precedenti, con l’incarico di riflettere tra l’altro su questo argomento delle S. Messe domenicali.

 

Al secondo punto all’ordine de giorno era in tema il confronto sull’importanza del “Consigliare” nella Chiesa (fatto a partire da un documento diocesano) che, mettendo in evidenza alcuni punti critici, spinge ad una riflessione approfondita, anche in vista del prossimo rinnovo dei Consigli  Pastorali Parrocchiali, previsto per il prossimo autunno. I punti su cui il consiglio si è maggiormente fermato sono stati la formazione e la corresponsabilità.

 

Si parla infine al confronto sul come preparare il nuovo Consiglio Pastorale: viene sottolineata l’importanza di sensibilizzare le persone che potrebbero essere eletti (con articoli sul “Nuovo Informatore”, con avvisi apposti in Chiesa ed anche con il rapporto diretto dei sacerdoti) perché siano aiutati a sentire il valore della responsabilità che si prendono e che di fatto deriva dal sacramento del Battesimo e li porta ad impegnarsi in prima persona nella vita parrocchiale, in base alle esperienze e competenze individuali. Questa sensibilizzazione che dovrà essere fatta nei mesi che seguono le vacanze estive dovrà evidenziare gli scopi del Consiglio Parrocchiale e le modalità con le quali parteciparvi. Viene nuovamente sottolineata l’importanza di una formazione intensa nei primi mesi del nuovo Consiglio e – come anche suggerito nel documento diocesano – viene condivisa l’ipotesi di far partecipare all’ultimo incontro del Consiglio Pastorale uscente anche le persone che si sono candidate per il nuovo Consiglio.

 

Ma l’argomento è vasto e molto resta da discute perciò si decide rinviare alla prossima sezione una discussione più approfondita.

 

Don Donato



 NOTIZIE DAL GRUPPO MISSIONARIO PARROCCHIALE

 

“ INSIEME SI PUÒ ”

 

 

 

 

 

Non sono ancora passati due mesi dalla giornata dei salvadanai solidali in compagnia di Enzo, che un grave lutto lo ha costretto ad un rientro immediato in Italia.

 

L'8 maggio è mancato Alfonso, il papà di Enzo. Alfonso non è stato solo il padre di Enzo, ma il suo più grande sostenitore nella scelta di spendere la propria vita a favore dei più deboli; è andato a trovare il figlio ovunque fosse: in Africa, in Asia...

 

Co-fondatore di Care the People, e parte da sempre del Consiglio direttivo dell'associazione, ne è stato una presenza significativa e stimolante, sempre pronto ad appoggiare, se non a ideare, iniziative a sostegno dei progetti da realizzare in Vietnam.

 

Molti di noi lo conoscevano da anni, uomo mite e dolce, di grande umanità e cultura. Sempre sorridente ed aperto agli altri.  Ci mancherà.

 

Vi comunichiamo che, dopo l'arrivo di ulteriori salvadanai, la cifra inviata a Care the People per il progetto Casa del Sorriso è stato di 2.600 euro.

 

Questo è l'ultimo numero dell'informatore prima delle vacanze estive. Nell'augurare a tutti di godere in serenità questo periodo, vogliamo lasciarvi con questo brano tratto dal libro “Ciò che credo”, del teologo Hans Küng:

 

“La potenza dell'amore può davvero cambiare la vita? Alcune semplici antitesi di un autore a me ignoto possono spiegare quanto l'amore, inteso come atteggiamento di fondo, possa essere in grado di cambiare la vita:

 

Il dovere senza amore rende uggiosi; il dovere compiuto nell'amore rende equilibrati.


La responsabilità senza amore rende spietati; la responsabilità esercitata nell'amore rende premurosi.

 

La giustizia senza amore rende duri; la giustizia praticata nell'amore rende coscienziosi.


L'educazione senza amore rende contraddittori; l'educazione praticata nell'amore rende pazienti.

 

La saggezza senza amore rende scaltri; la saggezza esercitata nell'amore rende comprensivi.

 

La gentilezza senza amore rende ipocriti; la gentilezza esercitata nell'amore rende buoni.

 

L'ordine senza amore rende meschini; l'ordine esercitato nell'amore rende magnanimi.

 

La competenza senza amore rende prepotenti; la competenza esercitata nell'amore rende degni di fiducia.

 

Il potere senza amore rende rende violenti; il potere esercitato nell'amore rende disponibili all'aiuto.

 

L'onore senza amore rende superbi; l'onore praticato nell'amore rende moderati.

 

Il possesso senza amore rende avari; il possesso praticato nell'amore rende generosi.

 

La fede senza amore rende fanatici; la fede praticata nell'amore rende tolleranti.”


 

 

 


Giugno 2011

 

1

mercoledì

S. Giustino

   

16

giovedì

S Ciro

Preparazione ai battesimi

2

giovedì

Ascensione

cresimandi (stadio s. Siro)

h 21: S. Messa Ascensione

 

17

venerdì

S. Raniero

 

3

venerdì

Ss. Carlo Lwanga e compagni martiri

   

18

sabato

S. Romualdo

 

4

sabato

S. Quirino

   

19

domenica

Festa della SS Trinità

Orario S. Messe:

ore 8,30 - 11 – 18

Battesimi ore 12 

Incontro O.S.S.M

5

domenica

dopo Ascensione

(VII di Pasqua)

Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali

 

20

lunedì

S. Adalberto

 

6

lunedì

S. Gerardo di Monza

   

21

martedì

S. Luigi Gonzaga 

 

7

martedì

S. Roberto

Consiglio. Pastorale parrocchiale

 

22

mercoledì

Ss: Giovanni Ficher e Tommaso Moro

 

8

mercoledì

S. Guglielmo

h 17 Gruppi Caritativi

 

23

giovedì

Corpus Domini

Giornata eucaristica con adorazione

9

giovedì

S. Efrem

   

24

venerdì

Natività di S. Gv Battista

 

10

venerdì

S. Diana

   

25

sabato

S. Guido

 

11

sabato

S. Barnaba

h 18 Messa vigiliare solenne

 

 

26

domenica

II dopo Pentecoste

Offerte per carità del Papa 

Orario S. Messe:

ore 8,30 - 11 – 18

 

12

domenica

Pentecoste 

Festa delle genti:

Messa solo h 11

 

27

lunedì

S. Arialdo

 

13

lunedì

S. Antonio di Padova

Gruppo missionario

 

 

28

martedì

S. Ireneo 

 

14

martedì

S. Eliseo 

Commissione liturgica

 

29

mercoledì

Ss. Pietro e Paolo

 

15

mercoledì

Ss. Vito, Modesto e Crescenzia mart.

   

30

giovedì

Ss. Primi martiri Romani

 

 

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