Decanato San Siro - Sempione - Vercellina | Parrocchia Beata Vergine Addolorata in San Siro (MI)

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Letture

ANNO B III DOMENICA DI QUARESIMA

EPISTOLA

1Ts 2, 20 – 3, 8

Chi ha fede viene benedetto insieme ad Abramo che credette.

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati.

 

Fratelli, 2,20siate voi la nostra gloria e la nostra gioia!

3,1Per questo, non potendo più resistere, abbiamo deciso di restare soli ad Atene 2e abbiamo inviato Timòteo, nostro fratello e collaboratore di Dio nel vangelo di Cristo, per confermarvi ed esortarvi nella vostra fede, 3perché nessuno si lasci turbare in queste prove. Voi stessi, infatti, sapete che questa è la nostra sorte; 4infatti, quando eravamo tra voi, dicevamo già che avremmo subìto delle prove, come in realtà è accaduto e voi ben sapete. 5Per questo, non potendo più resistere, mandai a prendere notizie della vostra fede, temendo che il tentatore vi avesse messi alla prova e che la nostra fatica non fosse servita a nulla.

6Ma, ora che Timòteo è tornato, ci ha portato buone notizie della vostra fede, della vostra carità e del ricordo sempre vivo che conservate di noi, desiderosi di vederci, come noi lo siamo di vedere voi. 7E perciò, fratelli, in mezzo a tutte le nostre necessità e tribolazioni, ci sentiamo consolati a vostro riguardo, a motivo della vostra fede. 8Ora, sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore.

ANNO B DOMENICA ALL'INIZIO DI QUARESIMA VANGELO

VANGELO

Mt 4, 1-11

I quaranta giorni di digiuno osservati da Gesù.

Lettura del Vangelo secondo Matteo.

 

In quel tempo. Il Signore 1Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei il Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». 5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». 7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». 8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». 11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore.

ANNO B DOMENICA ALL'INIZIO DI QUARESIMA EPISTOLA

EPISTOLA

2Cor 4, 16b – 5, 9

Se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno.

Seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

 

Fratelli, 4, 16se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria: 18noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili invece sono eterne.

5, 1Sappiamo infatti che, quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, che è come una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli. 2Perciò, in questa condizione, noi gemiamo e desideriamo rivestirci della nostra abitazione celeste 3purché siamo trovati vestiti, non nudi. 4In realtà quanti siamo in questa tenda sospiriamo come sotto un peso, perché non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. 5E chi ci ha fatti proprio per questo è Dio, che ci ha dato la caparra dello Spirito.

6Dunque, sempre pieni di fiducia e sapendo che siamo in esilio lontano dal Signore finché abitiamo nel corpo – 7camminiamo infatti nella fede e non nella visione -, 8siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo e abitare presso il Signore. 9Perciò, sia abitando nel corpo sia andando in esilio, ci sforziamo di essere a lui graditi.

Parola di Dio.

ANNO B DOMENICA ALL'INIZIO DI QUARESIMA LETTURA

LETTURA

Is 57, 15 – 58, 4a

Non digiunate tra litigi e alterchi.

Lettura del profeta Isaia.

 

In quei giorni. Isaia disse: 57, 15Così parla l’Alto e l’Eccelso, che ha una sede eterna e il cui nome è santo. «In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi. 16Poiché io non voglio contendere sempre né per sempre  essere adirato; altrimenti davanti a me verrebbe meno lo spirito e il soffio vitale che ho creato. 17Per l’iniquità della sua avarizia mi sono adirato, l’ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato; eppure egli,  voltandosi, se n’è andato per le strade del suo cuore. 18Ho visto le sue vie, ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni. E ai suoi afflitti io pongo sulle labbra: “Pace, pace ai lontani e ai vicini – dice il Signore – e io li guarirò”». 20I malvagi sono come un mare agitato, che non può calmarsi e le cui acque portano su melma e fango. 21«Non c’è pace per i malvagi», dice il mio Dio. 58, 1Grida a squarciagola, non avere  riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. 2Mi cercano ogni giorno, bramano di conoscere le mie vie, come un popolo che pratichi la giustizia

e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio; mi chiedono giudizi giusti, bramano la vicinanza di Dio:

3«Perché digiunare, se tu non lo vedi, mortificarci, se tu non lo sai?». Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari, angariate tutti i vostri operai. 4Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi». Parola di Dio.

ANNO B ULTIMA DOMENICA DOPO L'EPIFANIA - LETTURA

LETTURA

Is 54, 5-10

Ti riprenderò con immenso amore, dice il Signore che ti usa misericordia.

Lettura del profeta Isaia.

 

In quei giorni. Isaia disse: 5«Tuo sposo è il tuo creatore,

Signore degli eserciti è il suo nome;

tuo redentore è il Santo d’Israele,

è chiamato Dio di tutta la terra.

6Come una donna abbandonata

e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.

Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?

- dice il tuo Dio -

7Per un breve istante ti ho abbandonata,

ma ti raccoglierò con immenso amore.

8In un impeto di collera

ti ho nascosto per un poco il mio volto;

ma con affetto perenne

ho avuto pietà di te,

dice il tuo redentore, il Signore.

9Ora è per me come ai giorni di Noè,

quando giurai che non avrei più riversato

le acque di Noè sulla terra;

così ora giuro di non più adirarmi con te

e di non più minacciarti.

10Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,

non si allontanerebbe da te il mio affetto,

né vacillerebbe la mia alleanza di pace,

dice il Signore che ti usa misericordia».

Parola di Dio.

ANNO B ULTIMA DOMENICA DOPO L'EPIFANIA - SALMO

SALMO

Sal 129 (130)

L’anima mia spera nella tua parola.

 

1Dal profondo a te grido, o Signore;

2Signore, ascolta la mia voce.

Siano i tuoi orecchi attenti

alla voce della mia supplica. R.

 

3Se consideri le colpe, Signore,

Signore, chi ti può resistere?

4Ma con te è il perdono:

così avremo il tuo timore. R.

 

5Io spero, Signore.

Spera l’anima mia, attendo la sua parola.

7Israele attenda il Signore,

perché con il Signore è la misericordia

e grande è con lui la redenzione. R.

ANNO B ULTIMA DOMENICA DOPO L'EPIFANIA - EPISTOLA

EPISTOLA

Rom 14, 9-13

Non disprezzare il tuo fratello. Cristo è Signore dei morti e dei vivi.

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.

 

Fratelli, 9per questo Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.

10Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, 11perché sta scritto:

Io vivo, dice il Signore:

ogni ginocchio si piegherà davanti a me

e ogni lingua renderà gloria a Dio.

12Quindi ciascuno di noi renderà conto di sé stesso a Dio.

13D’ora in poi non giudichiamoci più gli uni gli altri; piuttosto fate in modo di non essere causa di inciampo per il fratello.

Parola di Dio.

ANNO B ULTIMA DOMENICA DOPO L'EPIFANIA - VANGELO

VANGELO

Lc 18, 9-14

Il pubblicano e il fariseo.

Lettura del Vangelo secondo Luca.

 

In quel tempo. Il Signore Gesù 9disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: 10«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. 11Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. 13Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. 14Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

Parola del Signore.

ANNO B V DOPO L'EPIFANIA 1 LETTURA

LETTURA

Is 60, 13-14

La gloria del Libano verrà da te.

Lettura del profeta Isaia.

 

In quei giorni. Isaia disse: 13«La gloria del Libano verrà a te,

con cipressi, olmi e abeti,

per abbellire il luogo del mio santuario,

per glorificare il luogo dove poggio i miei piedi.

14Verranno a te in atteggiamento umile

i figli dei tuoi oppressori;

ti si getteranno proni alle piante dei piedi

quanti ti disprezzavano.

Ti chiameranno “Città del Signore”,

“Sion del Santo d’Israele”».

Parola di Dio.

ANNO B V DOPO L'EPIFANIA EPISTOLA

EPISTOLA

Rm 9, 21-26

Chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo.

Lettera di san Paolo apostolo ai Romani.

 

Fratelli, 21forse il vasaio non è padrone dell’argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare? 22Anche Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande magnanimità gente meritevole di collera, pronta per la perdizione. 23E questo, per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso gente meritevole di misericordia, da lui predisposta alla gloria, 24cioè verso di noi, che egli ha chiamato non solo tra i Giudei ma anche tra i pagani. 25Esattamente come dice Osea:

Chiamerò mio popolo quello che non era mio popolo

e mia amata quella che non era l’amata.

26E avverrà che, nel luogo stesso dove fu detto loro:

«Voi non siete mio popolo»,

là saranno chiamati figlio del Dio vivente.

Parola di Dio.

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